giovedì, 25 Aprile 2024

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Anno sabatico dopo la maturità, errore o scelta vincente?

Credits photo studenti.it

Con l’Esame di stato agli sgoccioli e le ultime prove orali che si stanno svolgendo nei licei, oltre al meritato relax e al sano divertimento tanto desiderato, per i giovani è ora anche di iniziare a pensare al futuro. Il prossimo anno comincia un nuovo percorso per i neo diplomati, che hanno chiuso un capitolo importante della loro vita in vista di un futuro incerto, a cui bisogna già pensare, nonostante i mille dubbi e i problemi che si intravedono in un orizzonte sempre più vicino.

Altri 500.000 mila ragazzi si aggiungono alla massa di disoccupati, questa è la frase più comune tra i giovani, che si ritrovano con un pezzo di carta tra le mani, con tanto incertezza e sogni, solo tanti sogni. La realtà in fondo parla chiaro: in Italia un giovane su due è senza lavoro (nel primo trimestre il tasso di disoccupazione tra chi ha tra i 15 e 24 anni è del 46%) mentre la percentuale di laureati è la più bassa tra i 28 Paesi UE (cioè il 22,4%).

C’è chi ha già scelto la facoltà in cui continuare in autunno i propri studi e chi ha deciso invece di iniziare a lavorare, subito dopo l’estate. Tra le possibilità future vi è anche quella del gay year. Si tratta del celebre anno sabatico, un periodo di pausa produttiva, se sfruttata in maniera consapevole e formativa. Per partire basta vincere il timore dei genitori, essere sicuri della propria scelta, seguire un po’ il proprio istinto, lasciandosi guidare da quelli che sono i propri desideri e le possibilità.

Prendersi un anno di pausa sembrerebbero essere però, in una prima analisi, una decisione affrettata, dovuta al carico di studio affrontato precedentemente e al normale stato di stanchezza che si avverte. Perdere un anno sembrerebbe quindi un grave errore, una pausa che non incentiverebbe a studiare successivamente, ma che al contrario bloccherebbe il proprio percorso di studi, togliendo un po’ al ritmo acquisito fino ad oggi. Una pausa così lunga non permetterebbe una semplice ripresa dei libri. Eppure secondo alcuni studi, l’anno sabatico sembra essere la scelta vincente per i neo diplomati. Ecco alcuni incentivi per farlo.

1. Studiare con più profitto all’Università

L’Università del Nord Carolina e Harvard incoraggiano questa scelta e lo scorso febbraio la Tuft University ha lanciato un percorso di studi di 1+4 anni che prevede un anno sabatico. Gli studenti che hanno scelto questa opzione hanno una media di voti più alta rispetto agli altri e sono più coinvolti nel percorso di studi.

2. Scegliere la facoltà è più facile

In un anno si cresce, si matura e ci si conosce meglio, scoprendo inclinazioni che prima non si sarebbero mai prese in considerazione. Sarà più semplice quindi scegliere la giusta facoltà, senza perdere tempo e soldi inutilmente.

3. Vivere in libertà

È vero anche che la libertà vissuta a 18 anni ha tutto un altro sapore. Senza impegni, rate, figli o preoccupazioni, con cui prima o poi bisogna fare i conti. A questo punto, meglio più tardi che a 18 anni.

4. Prove di vita

Se fino ai 18 anni si rimane sempre nel guscio familiare, protetti, senza conoscere realmente quelle che sono le vere difficoltà e le vere prove della vita, in seguito non è più così. Ma una volta superata la porta di casa, si diventa automaticamente più forti, pronti per riprendere in mano la routine e lo studio con nuovi occhi.

5. Un curriculum rispettabile

Spesso un anno sabbatico comporta una riga in più, e di peso, sul proprio curriculum. A volte, soprattutto per le società internazionali, questa esperienza se prevede anche un periodo di lavoro non importa se umile, vale molto.

6. Un bagaglio culturale più ricco

Allontanarsi dalla propria casa, dalla propria famiglia e amici significa cambiare radicalmente le abitudini di una vita. Un anno può sembrare poco, ma in dodici mesi è possibile fare tante nuove esperienze, con persone diverse, che non possono che arricchire il bagaglio culturale di ognuno, in maniera più o meno positiva, ma pur sempre produttiva.

I rimpianti più comuni sul letto di morte

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Quali sono i rimpianti più comuni delle persone sul punto di morte? Non è una delle domande che ci si fa tutti i giorni, e nemmeno una delle più semplici. Come non proprio semplice è la risposta.

Ma Bronnie Ware ci sa rispondere. La Ware è un’infermiera australiana che cura i malati terminali – soprattutto durante i loro ultimi giorni di vita – e ha riportato, per diversi anni, le loro ultime parole e i loro ultimi desideri, in un blog, chiamato “Inspiration and Chai“. Poi, dato il gran successo, l’infermiera ha scritto un libro: “I 5 più grandi rimpianti dei morenti“.

1. “Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita come volevo io, non quella che gli altri si aspettavano da me”

Questo, non aver vissuto la vita di testa propria, è il rimpianto più comune. L’infermiera racconta che durante gli ultimi giorni della loro vita, le persone capiscono tutti i propri errori, tra i quali c’è quello di non aver realizzato i propri sogni. La maggior parte delle persone a contatto con la Ware era consapevole di non aver fatto i propri interessi a causa di alcune scelte, sbagliate, prese nel corso della vita.

2. “Vorrei non aver lavorato così duramente”

Bronnie Ware ha rivelato che ogni paziente di sesso maschile aveva un grande rammarico: aver trascorso troppo tempo dedicandosi solamente al lavoro. Tutti questi uomini non si sono goduti in pieno la loro esistenza, si sono persi l’infanzia dei propri figli e non hanno beneficiato della compagnia della propria partner.

3. “Vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti”

Dai racconti della Ware emerge che la maggior parte della gente si accontenta di una vita comune, quasi banale. Questo perchè si tendono ad eliminare i sentimenti e le emozioni per non avere problemi con gli altri. Il risultato di questa vita, però, non è per niente soddisfacente.

4. “Vorrei essere rimasto in contatto con i miei amici”

Molti dei pazienti a contatto con l’infermiera affermavano di aver perso tutte le loro amicizie nel corso della vita. Si è talmente troppo concentrati sulla propria esistenza da non avere il tempo da dedicare ai propri amici. Il rimpianto più grande era quello di non aver apprezzato e goduto in pieno di uno dei sentimenti più puri al mondo, di cui, proprio nel punto di morte, si sente una grande mancanza.

5. “Vorrei essere stato capace di rendermi più felice”

La felicità è una scelta. Nella vita, spesso, si rimane troppo attaccati alla quotidianità e ci si dimentica di dover essere contenti e dedicarsi un pò di tempo per ridere, ridere di cuore, e dimenticarsi di tutti i problemi. I pazienti della Ware affermano di aver mentito per troppo tempo a se stessi, convincendosi di essere felici, quando, dentro, sapevano che i sentimenti che provavano erano completamente opposti.

I racconti dell’infermiera Bonnie Ware sono importanti: da essi capiamo come le persone riescano a riflettere profondamente sulla loro vita solo in punto di morte.
Quindi “carpe diem” come direbbe Orazio o “yolo” come direbbero gli inglesi: il senso è sempre lo stesso. Bisogna vivere la vita al massimo, nel modo migliore, per cercare di non avere nessun rimpianto. Questa testimonianza dovrebbe proprio far riflettere sul senso della vita.

World Kiss Day, i baci più belli di sempre (FOTO)

www.kocca.it

Domani, domenica 6 luglio, è il World Kiss Day, ossia la Giornata Mondiale del Bacio. Questa festa, nata in Gran Bretagna nel 1990 e presto diffusa in tutto il mondo, ha come scopo quello di ricordare, attraverso questo forte gesto, l’importanza dei sentimenti, delle emozioni e delle sensazioni: di tutto ciò che riesce a farci battere il cuore.

Il bacio è uno dei gesti più importati e belli per l’uomo. E non importa come ci si bacia, se in modo passionale, tenero, intenso o dolce, ad occhi chiusi o ad occhi aperti: l’importante è farlo. Baciare infatti non solo rende felici, ma porta anche moltissimi benefici al nostro corpo.

In occasione di questa giornata, la redazione di Blog di Lifestyle ha voluto ricordare alcuni dei baci più belli di sempre. Quali sono i baci più appassionati dei film e dei cartoni animati? E quali sono stati gli artisti che meglio hanno descritto o immortalato questo gesto? E i baci più famosi nella storia?

“The Notebook”

Un bacio di riavvicinamento, di inizio di una nuova vita insieme: un bacio che non poteva non essere appassionato. E questa passione non l’hanno sentita solo Ryan Gosling e Rachel McAdams: il bacio del film “Le pagine della nostra vita”, tratto dall’omonimo libro di Nicholas Sparks, ha vinto, nel 2005, l’MTV Movie Awards come “best kiss”.

“Titanic”

Uno dei film più romantici di sempre. La storia di Rose e Jack ha appassionato tutti. E la famosa scena del bacio sulla nave ha fatto sognare milioni di teenager alla fine degli anni novanta, e non solo. Tutte abbiamo immaginato, almeno una volta, di essere al posto di Kate Winslet, tra le braccia del bel Di Caprio.

“Spiderman”

Un bacio molto particolare. Mary Kate non sa che sotto la maschera si nasconde Peter Parker: forse è proprio questo velo di mistero che rende il bacio fra Tobey Maguire e Kirsten Dunst ancora più affascinante.

“La bella addormentata nel bosco”

Il Principe Azzurro, con il suo bacio, riesce a rompere l’incantesimo della strega Malefica, che aveva dato la sua “benedizione” ad Aurora il giorno del battesimo. In questo bacio, dolce e salvifico, c’è la vita.

“Lilli e il vagabondo”

Walt Disney non poteva farsi mancare il “bacio agli spaghetti” di Lilli e il vagabondo. I due protagonisti del cartone vanno a mangiare in un ristorante italiano e durante la loro cena, mentre mangiano un bel piatto di spaghetti, finiscono per baciarsi. Il loro bacio è ricordato come uno dei più belli della storia della Disney.

“La principessa e il ranocchio”

Quello di Tiana è il bacio che tutte vorremmo. Il ranocchio che si trasforma in un principe azzurro, e che viene da noi in sella ad un cavallo bianco, è il sogno di ogni donna. Ma nella Giornata Mondiale del Bacio tutto è possibile.

“Gli amanti”

In questo famoso dipinto del 1928, Magritte raffigura due amanti, nascosti dai loro veli, che, nonostante non ci sia nessun tipo di contatto – se non quello fisico – riescono a scambiarsi un amore forte. Un amore che appare, agli occhi di tutti, forte e passionale.

“Il bacio”

Il bacio rappresentato da Hayez è uno dei baci più celebri della storia, tanto che ha ispirato l’immagine dei baci perugina. L’autore è riuscito a rappresentare un momento così carico di sentimento, come quello del bacio, in modo molto semplice e spontaneo.

“Il bacio con la finestra”

Munch, nel suo dipinto del 1893, ha deciso di ritrarre una coppia che appare molto misteriosa. Ma allo stesso tempo riusciamo a capire molto bene i loro sentimenti: i due amanti, sebbene nascosti, si mostrano molto complici e sensuali.

“Bacio davanti all’hotel De Ville”

“Bacio davanti all’hotel De Ville” è l’opera più conosciuta di Robert Doisneau. Il fotografo, nel 1950, ha immortalato una coppia di innamorati che si baciano lungo le vie incasinate di Parigi. La famosa fotografia andò su “Life” e poi divenne una cartolina a poster.

“V-J Day in Times Square”

Time Square, New York, Agosto 1945. Alfred Eisenstedt scatta questa foto durante i festeggiamenti per la fine della seconda guerra mondiale. L’immagine del marinaio che bacia la crocerossina divenne la copertina della rivista americana “Life.

“Bacio di Vancouver”

Richard Lam cattura questo bacio durante le proteste di Vancouver nel 2011. Questo splendido bacio, che sembra uno dei più sentiti, è stato dato da Scott Jones alla sua ragazza in realtà perchè lei era molto scossa per ciò che stava succedendo. Un bacio di protezione, che ha fatto il giro del web.

Il bacio reale

Uno dei baci più recenti, ma già diventato uno dei più importanti nella storia. Appena dopo il matrimonio, Kate e William, si sono affacciati dal balcone di Buckingham Palace e si sono scambiati, non uno, ma ben due teneri baci.

Il bacio “scandalo”

Madonna bacia sulla bocca Britney Spears durante la serata degli MTV Awards del 2003. Il gesto delle due cantanti è oggetto di grande scandalo e la loro foto diventa virale sul web.

Il bacio “dell’alleanza”

Questo bacio segna l’alleanza tra il leader russo Leonid Breznev e il segretario della DDR Erich Honecker nel 1979. L’immagine divenne l’icona della guerra fredda e fu riprodotta in modo satirico sul muro di Berlino.

La top ten di giovani e ricchi single

Credit: kjendis.no

Il magazine britannico Tatler ha stilato una classifica dei 10 single “paperoni”: quindi ragazzi e ragazze giovani, ricchissimi, e soprattutto liberi da ogni relazione amorosa.
Eccoli in ordine.

Arkadiy Abramovich


Ha solo 20 anni ma un conto in banca da capogiro. Figlio del ricchissimo oligarca russo Roman Abramovich e di Irina Vyacheslavovna Malandina, Arkadiy si è fatto largo nel mondo delle banche diventando fin da subito un giovane imprenditore conosciuto a livello internazionale.

Katherine e Cecilie Fredriksen


Al secondo posto ben due ricche ereditiere. Le gemelle Fredriksen, 30 anni, sono figlie del re del petrolio norvegese John Fredriksen; parte attiva del business familiare, vivono in una villa da urlo nel quartiere di Chelsea, con tanto di discoteca e campo da tennis.

Joseph Wenzel


Questo è un principe ed è single, cosa si può mai volere di più? Bè, diciamo che in questo caso il detto “anche l’occhio vuole la sua parte” deve essere messo da parte, però il principe del Liechtenstein ha il fascino dell’uomo poliglotta: lui parla inglese, francese, tedesco ed italiano perfettamente. Nonostante il suo regno sia piuttosto piccolo, la sua è una delle famiglie reali più ricche d’Europa.

Perenna Kei


A soli 24 anni è la giovane miliardaria più ricca al mondo. Laureata in economia alla University of London, controlla l’85% dell’azienda di famiglia: la Logan Property Holding. Inoltre pare che Perenna, che ora è meglio conosciuta con il nome di Ji Peili, abbia i capelli più belli al mondo, seconda solo alla Duchessa di Cambridge Kate Middleton.

Sofia Barclay


Figlia del presidente del Telegraph Media Group, che vanta un patrimonio di circa 3 miliardi di euro, ha 25 anni, i capelli corvini e dimora fissa presso il castello dell’isola di Brecqhou. Reginetta dei media, ha la passione per il cinema, ed è stata vista spesso a Londra e a New York dove frequentava la Square Theatre School.

Alexander Soros


Figlio dei miliardari George Soros e Susan Weber Soros, ha un patrimonio di 15 miliardi di sterline da dividere con i quattro fratelli. Pare sia stato paparazzato più volte per le sue notti brave, ma che sia stato perdonato dalla famiglia per i suoi atteggiamenti filantropici, come il suo primo e importante contributo ai Fondi ebraici per la Giustizia. Amante della storia sta seguendo un dottorato presso Università della California, Berkeley.

Jamie Reuben


28 anni, figlio di David Reuben (di cui lui stesso è un grande fan), possiede insieme al fratello Simon la maggior parte dei locali più carismatici di Londra per un valore di circa 8 miliardi di sterline.

Tom Persson


Rampollo ed erede della catena norvegese di abbigliamento low cost H&M, ha 27 anni, vive a Londra e ha un conto in banca che si aggira circa a 17 miliardi di sterline. Esteticamente ricorda uno dei protagonisti di Dawson Creek, e questo segna un punto a suo favore.

Brandon Green


Ha solo 21 anni ma è già stato più volte sotto i riflettori per via delle sue amicizie con le star, tra cui Kate Moss. Oltre ad essere protagonista di molti gossip, Brandon è famoso perchè ha fatto spendere a suo padre, il ricchissimo Sir Philip Green, 4 milioni di sterline per il suo compleanno, facendo cantare Andrea Bocelli e Beyoncé. Amante della barca a vela, è più facile vederlo in barca che sulla terraferma.

Robin Arora


Al decimo posto si classifica Robin Arora, l’unico che per arrivare dove è arrivato ha rimboccato le sue maniche, senza l’aiuto di una famiglia miliardaria. Ha 29 anni e gestisce, insieme ai suoi fratelli Simon e Bobby, una catena di discount mondiale B&M Stores. Il suo patrimonio si aggira intorno ai 1,5 miliardi di euro.

[Credits: Repubblica.it, Bigodino.it]