mercoledì, 24 Aprile 2024

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È tempo di Blackout, la nuova tendenza tattoo spopola in rete (FOTO)

Credit: www.qnm.it

Chester Lee ha appena lanciato una nuova tendenza nel mondo degli inchiostri su pelle che ha ribaltato Instagram, si chiama Blackout e ha, naturalmente, a che fare con un colore in particolare: il nero.

Abbiamo superato varie fasi nel corso di questi ultimi anni, in particolar modo da quando il tatuaggio ha aperto le sue porte a più consumatori di quanti ce ne si potesse immaginare, sdoganando anche in culture che sembrava mai avrebbero accettato un rituale del genere.
Così, passato il momento del simbolo dell’infinito, passato quello delle ancora – che vengono comunque richieste con una certa regolarità – e poi ancora quello delle corone, delle stelline, dei nomi e delle dediche, eccoci approdare verso qualcosa di molto più complesso e impegnativo.

La nuova tendenza in fatto di tattoo prevede una copertura totale di una particolare zona del corpo con l’inchiostro nero, in alcuni casi con l’intento principale di nascondere vecchi tatuaggi scomodi.
Per altri, invece, è semplicemente gusto personale ed estetico, sì perché il Balckout non si limita a rivestire di nero un braccio o una gamba, ma forma una base per un lavoro certosino di contrasto, spesso reso dal colore naturale della pelle o dal bianco dell’inchiostro usato per lo più per i punti luci.
Il contrasto dato dai disegni fatti con il bianco o con le strisce non tatuate di pelle valorizza ancora di più il nero e focalizza lo sguardo sulla decorazione, che spesso ha un tema geometrico o classico, come teschi e rose.
Per una resa decisa e pulita, però, è necessario che il lavoro venga fatto con precisione, capacità e pazienza.

Sia il nero usato per una copertura così fitta, che il bianco sono colori davvero molto complessi da utilizzare.
È necessario che la zona scura non riveli punti bianchi e che sia netta e uniforme, mentre per il bianco è fondamentale sapere quale usare e come usarlo, essendo un tono così chiaro, infatti, tende a dover essere lavorato con maggior attenzione, perché potrebbe non rendere da subito.

Per il momento questa nuova attitudine può dirsi abbracciata da un pubblico prettamente maschile, anche se non escludiamo che entro breve anche le ragazze potrebbero dedicare una parte del loro corpo a una base nera, decorata magari da fiori di loto – un richiamo giapponese molto interessante – mandala e altri elementi con un significato decisivo.

Vi lasciamo con qualche immagine che vi spieghi meglio il risultato incredibile di questa nuova moda che potrebbe affascinare molti.

Perché gli uomini preferiscono le donne magre? (FOTO)

credits photo: odiami.pianetadonna.it

L’ideale di bellezza femminile è di molto cambiato nell’arco della storia. Se in tempi passati si preferiva una donna più in carne e con molte curve, oggi domina un modello di magrezza quasi esagerata. Ma perché gli uomini sono attratti dalle magre? Se lo sono chiesto i ricercatori della University of Aberdeen e hanno provato a dare una risposta.

Il professor John Speakman, che ha coordinato lo studio, ha affermato che ciò che ci attrae è un corpo che, in termini evolutivi, garantisce la sopravvivenza e la capacità di riprodursi. Quel che si è voluto ricercare è cosa è oggi sinonimo di corpo sano e adatto all’evoluzione.

Secondo i ricercatori gli uomini preferiscono le donne magre perché associano la loro forma a quella di un corpo giovane, fertile e con pochi rischi di malattie. Insomma, la scelta sarebbe basata su una ‘idoneità evolutiva’. Questa teoria contraddice le precedenti, che vedevano le donne più in carne come le preferite, per via della loro capacità a sopravvivere a carestie.

Gli scienziati hanno costruito un modello matematico che ha rapportato i livelli di obesità, l’aspettativa di vita e la fertilità. Il risultato vuole una donna con un indice di massa corporea compreso tra 24 e 24,8. Insomma, la perfezione, secondo questo modello sarebbe un corpo alla Kim Kardashian.

credits photo: Steve Ginsburg
credits photo: Steve Ginsburg

Ma non finisce qui. Quando i ricercatori hanno mostrato 21 immagini di donne con diversi livelli di grasso corporeo a 1300 persone, si è scoperto che i partecipanti percepivano come attraente un corpo con una massa corporea pari circa a 19. Quindi inferiore, di molto, a quello previsto dagli scienziati.

Questo risultato è stato spiegato inserendo il fattore età. Infatti, a quanto pare, più si è giovani più il corpo dovrebbe essere magro. Con l’età l’indice di massa corporea ideale è sceso tra i 17 e 20. Per intenderci, un fisico come quello di Angelina Jolie o Gisele Bundchen.

credits photo: mirror.co.uk
credits photo: mirror.co.uk

Questo è quanto affermato dalla ricerca. Ma davvero un corpo magro è l’unica cosa che attrae gli uomini? Ogni donna ha le sue imperfezioni e punti di forza e, nella vita vera, l’attrazione non è solo un modello matematico basato sull’indice di massa corporea. Per questo occorre amarsi senza inseguire necessariamente un modello di bellezza a volte irraggiungibile.

Storia del palloncino in lattice

palloncini in lattice

Oggi il palloncino rappresenta il modo più colorato e spettacolare di addobbare una location, grazie al colore, al volume e alla flessibilità di impiego di questo versatile oggetto. Ha avuto e continua ad avere un ruolo da protagonista neolle decorazioni in eventi come compleanni, matrimonio, etc..

Da cosa sono composti i palloncini e come vengono realizzati?

Prima di rispondere a questa domanda è necessario fare un salto nella storia, all’epoca in cui i palloni venivano realizzati in materiali molto diversi e più pesanti di quelli con cui siamo abituati a vederli oggi.

Prima della nascita dei moderni palloncini, questi venivano realizzati con materiali organici del mondo animale.  Così come per i palloni che si usavano per giochi di gruppo, quali l’antenato del calcio, non era raro vedere palloni e palloncini fabbricati con vescica e intestino di maiale essiccato.

Il materiale con cui sono fabbricati i moderni palloncini che siamo abituati a vedere ovunque fu inventato da  Michael Faraday, fisico britannico, il quale a seguito di esperimenti con idrogeno e vari gas creò il primo prototipo del lattice.

Ma per vedere i primi palloncini in lattice che siamo abituati ad ammirare oggi ovunque si è dovuto aspettare fino all’anno 1930, anno in cui Neil Tillotson creò i primi modelli con il lattice estratto dagli alberi della gomma.

Curiosa la storia dell’esperimento che ha portato alla creazione dei primi prototipi di palloncini in lattice.

Negli anni ’30 del 900 Neil Tillotson, riconosciuto come l’inventore del lattice,  immerse un pezzo di cartone con la sagoma di una testa di gatto nel lattice in forma liquida, creando il primissimo palloncino della storia.

Anche ai giorni nostri la fabbricazione dei palloncini in lattice deriva dalla gomma degli alberi di lattice denominati in latino Hevea Brasiliensis. L’estrazione avviene tramite l’incisione sull’albero che consente la fuoriuscita liquida della sostanza.

La produzione del palloncino avviene in fabbrica, partendo dallo stato liquido e dopo vari processi di lavorazione si ottiene il lattice per la fabbricazione dei palloncini.

Oggi i palloncini non sono soltanto una decorazione, ma esistono tantissmi impieghi d’uso. Da semplici addobbi, a oggetto di azione di marketing a lavoretti con il fai da te, fino ai mille giochi per bambini.

Il loro carattere allegro e colorato si presta bene a decorare qualsiasi ambiente e occasione, dai matrimoni, alle cresime, compleanni, feste Baby Shower, di benvenuto e una miriade di occasioni. Tutti amano i palloncini, portano spensieratezza e armonia.

Le grandi imprese hanno spesso utilzzato i palloncini per azioni di branding anche potenti, cospargendo città e strade con la propria marca.

Al di là del classico palloncino a tinta unita, ne esistono nel mercato di tantissime forme, misure e colori. La varietà infinita di questi addobbi si può notare nei cataloghi delle aziende specializzate in questo prodotto. Un esempio lampante della varietà che si può oggi trovare è quello di PallonciniMix, negozio online dedicato alla vendita esclusiva di ogni tipologia di palloncino. Entrando nel sito dell’azienda un menu con ben 30 categorie ci fa capire quanto siano versatili queste decorazioni.

Se siete quindi abituati a vedere i palloncini solo in feste di compleanno, date un occhio in rete e scoprite i mille ambiti in cui si possono utilizzare i palloncini.

Tatuaggi da donna: dove farli per essere femminili e glamour?

Credit: beauty.pianetadonna.it

Il tatuaggio sul corpo femminile è un tema ancora molto dibattuto.
Quali sono le zone più indicate per apparire seducenti e femminili? Ci sono dei posti da evitare assolutamente? Altri su cui farlo subito?

È luogo comune pensare che sia il braccio il posto meno femminile da tatuare per una donna. Non sono d’accordo – forse perché ho entrambe le braccia tatuate – ma so che per molti fa ancora effetto “camionista”.
Certo, io me la sono andata a cercare: ho inciso due belle figure femminili, ingombranti e fiere che occupano gran parte del braccio superiore, rendendomi la persona più orgogliosa durante la stagione estiva e non.

Credit: www.unadonna.it
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www.unadonna.it

Ma non escludiamolo del tutto dalla lista delle parti migliori da decorare. Se ci si limita ad un disegno floreale, a una bella frase o a degli esotici mandala, ecco che anche il braccio diventa la tela perfetta per chi desidera colorarsi la pelle senza rinunciare al suo lato “rosa”.

Credit: tatuaggi.zonster.com
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tatuaggi.zonster.com

Il vedo-non vedo rimane comunque l’effetto più ricercato. Non senza un buon motivo: è sexy.
Il lato seminascosto di un corpo femminile suscita sempre l’interesse maggiore da parte del parterre maschile. Quindi via ai tatuaggi delicati sulla nuca, sulle cosce, sulla schiena, sul costato o appena sopra il lato B.
È innegabile che la voglia di guardare meglio ciò che risiede in particolari zone del corpo, susciti una scarica erotica non indifferente per chi le guarda.

Se, invece, vogliamo soffermarci sulle zone off-limits, che non andrebbero tatuate nemmeno sotto i brutti effetti dei fumi alcolici, possiamo consigliare con certezza di escludere il collo sia sui lati, che sul fronte ovviamente.
Il collo è la zona meno femminile in assoluto da tatuare. No, non ci sono ragioni, non ci sono giustificazioni.

Credit: www.varjokuva.com
Credit:
www.varjokuva.com

Passiamo al polpaccio. Personalmente, in veste di partecipante al settore, non sarebbe la mia prima scelta. Anzi, lo trovo piuttosto rischioso. Certo che se parliamo di polpacci mastodontici, particolarmente muscolosi, da campionessa nazionale di calcetto a 5, lo escluderei senza pensarci due volte.
Ma anche in questo caso, come per il resto in realtà, dipende tutto dal disegno.

Non si sbaglia mai quando si sceglie il piede. Sensuale, elegante, facile da coprire o scoprire in base alle necessità e adatto a diverse forme e dimensioni. Un biglietto da visita da presentare ai feticisti più incalliti.
Con una bella decoltè, è la morte dell’outfit perfetto.

Credit: www.donnaclick.it
Credit:
www.donnaclick.it

Comunque ragazze, nel dubbio, basti pensare che i tatuaggi sono come le minigonne, bisogna saperli portare.