mercoledì, 24 Aprile 2024

Cibo

Home Food Cibo
Notizie e informazioni sugli alimenti e sulla nutrizione

Curry: spezia dai mille profumi che fa dimagrire

Piccanti o profumate, le spezie non si limitano a dare un sapore deciso e particolare alle ricette salate e dolci, ma sono di grande aiuto per chi vuole dimagrire,perché favoriscono l’eliminazione di scorie e tossine, potenziano il metabolismo e consentono di limitare l’uso dei condimenti grassi ipercalorici (olio,burro etc).

Grazie al loro sapore intenso, le spezie consentono di ridurre, ma anche di eliminare, il sale e l’eccesso di condimenti grassi (contrastando così il gonfiore e la ritenzione idrica causata dal sodio) e l’adipe che si accumula per colpa dei grassi.
Poi c’è l’effetto depurativo dato da aromi come l’aneto e il pepe (che hanno un’azione diuretica e disintossicante) e il miglioramento delle funzioni digestive e dei processi metabolici dovuto a zafferano, zenzero, curcuma e peperoncino (che forniscono anche micronutrienti e antiossidanti preziosi che contrastano l’invecchiamento e numerose malattie).

Detto in India “garam masala“, il Curry è un mix di spezie che aumenta la termogenesi, fa bruciare i grassi e controlla la glicemia.

Il curry è sicuramente la miscela di spezie più amata in tutto il mondo. Il mix originale è quello indiano impiegato in particolare nelle ricette e nell’alimentazione vegetariana, infatti possiede un alto valore nutritivo, ma anche un basso apporto calorico idoneo per la nostra salute.

La miscela di spezie può variare da regione a regione, ma la ricetta base comprende pepe nero, cumino, coriandolo, cannella, curcuma, ma anche chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, fieno greco, peperoncino.
Ma il mix di spezie che compongono il curry fa anche bene alla nostra salute grazie alle vitamine A, B, D, E, K e molti sali minerali ottimi per una corretta alimentazione.

Il curry possiede 325 kilocalorie ogni 100 gr; così composta la miscela risulta calorica, ma non fa ingrassare, soprattutto tenendo conto che la quantità che usiamo per preparare i piatti è sempre piccola.

Il Curry sembra essere un concentrato di benessere, anche perché il peperoncino e lo zenzero, contenuti all’interno, aiutano a ridurre l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale e al contempo alzano la temperatura corporea favorendo il consumo delle calorie.

Basta pochissimo Curry e anche la verdura bollita assume tutto un altro sapore.

Come sono i cibi con 200 calorie? (FOTO)

Credit: mirror.co.uk

Si sa che a certi deliziosi cibi non si può mai e poi mai dire di no. Ma poi? Troppo spesso ci sentiamo in colpa per l’eccessivo apporto calorico dei nostri pranzi e delle nostre merende.

Da questo “senso di colpa” è nata una nuova applicazione inglese – per Iphone e Smartphone – che con semplici fotografie color pastello indica come sono svariate pietanze e svariati cibi con solo 200 calorie.
Ciambelle al cioccolato, avocado, bagel e lattuga: ovviamente tutti hanno dimensioni diverse che soddisfano appunto le 200 calorie richieste, ma le più strazianti sono una misera fetta di apple pie e un mini chocolate donut di soli 53 grammi.

Ma ecco altre foto:

In ogni caso non ci resta che goderci lo spuntino senza farci troppi problemi.

[Credit: theatlantic.com]

Nasce il primo “All you can eat” di pizzoccheri e sciatt

Credits photo: www.dailybest.it

La formula “All you can eat”, che ha sempre più successo per ristoranti giapponesi e cinesi e per il sushi, spopola anche per prodotti tipici della Valtellina, ossia per i pizzoccheri e per gli sciatt. L’idea è venuta a Fabio e Mauro, i gestori del ristorante “Crotto Quartino di Piuro“, in Valchiavenna, ristorante famosissimo del luogo da circa 70 anni.

Il locale è conosciuto soprattutto per i suoi super cibi, come salumi, costine, salsicce, polenta taragna e pizzoccheri bianchi della Valchiavenna che, come sottolinea Mauro, “sono diversi da quelli dei cugini Valtellinesi, di grano saraceno e verze, ma di un’altra versione, meno conosciuta, ma altrettanto valida, caratteristica della Valchiavenna, ossia quelli bianchi“. Questi ultimi, infatti, sono tra i piatti più gettonati dell’intero menù. Il tutto, ovviamente, accompagnato dal “Vin del Quartin”, il più scelto fra tutti quelli presenti.

Fabio e Mauro, i gestori del ristorante, hanno deciso di proporre questa formula innovativa nella sola serata del venerdì, che ha l’obiettivo di creare una festa ed un inno ai cibi tipici della Valchiavenna. Il costo è di 20 euro a persona e si può scegliere ciò che si preferisce dal menù, insieme ad acqua, vino – incluso nella promozione, però, solo il “Vin del Quartin” e non altre specialità – e caffè.

L’unica regola che viene imposta ai clienti è quella di non lasciare avanzi nel piatto perché, come dicono i proprietari, “mangiare a volontà è ok, sprecare è peccato“. Se si lascia qualcosa, quindi, si è costretti a pagare una somma più alta di 20 euro.

“Sfido la Nutella con la crema di Giffoni”: parole di Sal De Riso

Credits photo: alimentipedia.it

“Sfido la Nutella con la mia crema alle nocciole di Giffoni all’evo senza grassi idrogenati e olio di palma”: così esordisce Sal Del Riso, noto pasticciere salernitano ai microfoni di radio Club 91 durante l’intervista dal programma “Sapori di Sera”, attaccando e mettendosi in concorrenza con la conosciuta e amata crema della Ferrero. Ma questa è stata solo la prima di tante rivelazioni.

Molti lo avranno visto per la prima volta nell’edizione 2014/2015 della Prova del Cuoco, altri avranno assaggiato la sua Torta Delizia al Limone Salernitana o frequentato regolarmente la pasticceria di cui è proprietario a Minoti (Sa), Sal De Riso ha un lungo curriculum enogastronomico alle spalle e non lascia nulla al caso, nemmeno fuori dalla cucina.

Nel corso dell’intervista a Radio club 91, non solo ha testimoniato l’alta qualità della sua crema alle nocciole di Giffoni, ma ha anche rivendicato l’origine salernitana della sfogliatella e ha rivelato, come ultima cosa ma non per importanza, di aver collaborato con la Ferrero per il Gran Soleil. Ma andiamo con ordine.

Per chi non lo sapesse, la crema alle nocciole di Giffoni è nata nel 2006 e la sua composizione si distingue dalla nutella per l’utilizzo di ingredienti certificati e di origine protetta, quali la crema di nocciole giffoni IGP e l’olio extra vergine a marchio Dop. Quest’ultima però a differenza della sua concorrente, a causa dell’elevato costo degli ingredienti, ha ancora un minor riscontro positivo sul mercato, almeno su quello italiano.

“Esporto in Corea, San Pietroburgo e Arabia Saudita” è quanto afferma infatti Sal De Riso, lanciando senza mezzi termini la sfida nei confronti del cult delle donne in crisi, la Nutella.

La sua, però, non è solo una rivendicazione versus il prodotto che più di altri si serve di olio di palma piuttosto che di vere nocciole (solo il 13%), ma anche nei confronti delle produzioni dolciarie locali che sono state esportate nelle provincie limitrofe.

Il riferimento è alla sfogliatella di cui non tutti conoscono la vera storia. “La sfogliatella non è napoletana. La sfogliatella è salernitana, dopo oltre un secolo è arrivata a Napoli. È nata prima la frolla e poi la riccia. Le sue origini risalgono al ‘600 sulla costiera amalfitana“: è quanto spiega Sal De Riso.

Più precisamente la sfogliatella è nata presso Conca dei Marmi nel Conservatorio di Santa Rosa e solo nell’800 è arrivata a Napoli, dove il pasticciere Pintauro l’ha trasformata in sfogliatella riccia.

La differenza maggiore è che la seconda risulta più leggera, senza crema pasticcera e amarene in superficie, ma per i veri salernitari, come Sal De Riso, la prima ricetta rimane pur sempre l’originale.

Ma che ci faceva allora Sal De Riso con la Ferrero? Il pasticciere salernitano ha collaborato per il Gran Soleil, dessert al limone che il consumatore doveva congelare e consumare a casa. Questo prodotto non ha raggiunto però i consensi necessari per rimanere nel mercato e dopo qualche anno è stato ritirato proprio dalla Ferrero. Chissà he ne penserà l’attento pasticciere.