Walter Elias Disney, meglio noto come Walt Disney, nacque nel 1901, a Chicago. É stato uno dei personaggi più brillanti e influenti del secolo scorso e lui dobbiamo la creazione di Disneyland, il più famoso parco a tema. Non solo, fu il primo ad accostare nel cinema la musica alle immagini, fu produttore, regista, sceneggiatore e doppiatore. Showman a tutto tondo nel campo dell’intrattenimento, ancora oggi il record di nomination all’Oscar, cinquantanove, appartiene ai suoi film
Questo è quello che tutti sanno sul creatore dei mille cartoni che hanno fatto sognare, emozionare grandi e bambini.

Ma al di là della magia di cui sono ricchi gli amati cartoon, con uno studio dettagliato non sembrano più essere tanto innocenti come si crede.
Ormai si sa che nei capolavori Disney sono stati inseriti messaggi subliminali, esponendo così i bambini al sesso fin dalla tenera età.
Ma sembra che nei cartoni animati ci siano anche altri significati nascosti.

Studiando Walt Disney si capisce ben presto che costui è stato un vero e proprio “genio del male”.
A smascherare la vera natura del più grande produttore ci ha pensato la biografia non autorizzata di Marc Eliot, nel libro “Walt Disney: il principe oscuro di Hollywood“, che il New York Times si apprestò a studiare a fondo, verificandone la veridicità dei contenuti.
Da quelle pagine si scoprì la personalità di un uomo alcolizzato, nevrotico, depresso, impotente, e razzista.
Ma questo non era certo un segreto. Sapevano tutti che nell’equipe della Disney, per volere del capo, non potevano entrare a farne parte persone di colore ed ebrei.

Ma il vero problema non è di cosa soffrisse il grande Walt, ma i messaggi subliminali che ha introdotto nei cartoni animati.
Cosa sono i messaggi subliminali?
Sono quei messaggi che percepisce la mente e non l’occhio, quei messaggi che evocano un concetto o un oggetto apparentemente diverso da ciò che stiamo osservando.
E i cartoon ne sono pieni.
Qualche esempio?

Biancaneve e i 7 nani

A rifletterci bene, il nome della protagonista è tutto un programma. Di fatti Biancaneve significa “snow white“, ovvero neve bianca, cioè niente popò di meno che la cocaina.
E i 7 dolci nani? Il loro nomi rappresentano i principali effetti dannosi derivanti dall’assunzione di cocaina.
Sebbene la storia sia stata raccontata dai fratelli Grimm nel 1812, quando la cocaina ancora non era stata sintetizzata, fu la Disney a dare ad ogni personaggio una caratteristica e un nome distintivo nel 1937.

Cucciolo, in inglese “Doopey“, cioè sfatto: è il primo sintomo della dipendenza da cocaina, trascuratezza e instabilità.
Brontolo, in inglese “Grumpy“, cioè irritabile: intrattabile, rappresenta l’astinenza.
Eolo, in inglese “Sneezy“, ovvero che fa starnuti: le conseguenze dell’abuso di cocaina sull’apparato orofaringeo e nasale.
Gongolo, in inglese “Happy“, allegro: rappresenta lo stato di euforia temporaneo.
Mammolo, in inglese “Bashful“, cioè schivo: il disagio del cocainomane che evita rapporti umani e sociali.
Dotto, in inglese “Doc“, dottore: saccenza e sensazione di onnipotenza.
E infine il dolce Pisolo, in inglese “Sleepy”, assonnato: l’ultimo stadio, stanchezza e dolori articolari.

Winnie The Pooh

Il dolce orsacchiotto ghiotto di miele e i suoi fantastici compagni di avventura non hanno riferimenti sessuali, o pro cocaina, ma a disturbi mentali/metabolici:
Christopher Robin: Schizofrenia.
Un malfunzionamento nella percezione della realtà che è sicuramente evidente nel bambino protagonista, che lo porta ad avere allucinazioni in cui immagina che i suoi giocattoli sono vivi e gli parlano.
Winnie The Pooh: Bulimia.
La bassa autostima di Pooh è il risultante psicologico nel suo eccessivo bisogno per il miele.
Pimpi: Disturbo d’ansia generalizzato.
Una condizione mentale in cui ogni cosa è fonte di stress. Il maialino diventa eccessivamente nervoso diverse volte e questo è evidente nel modo in cui le orecchie sottilmente si contraggono.
Tigro: Sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Il tigrotto è affetto da ADHD, non riesce a controllare la sua iperattività ed è estremamente impulsivo.
Tappo: Ossessivo compulsivo.
Un disturbo d’ansia in cui la persona soffre di pensieri ossessivi e tendenze compulsive. Questi possono essere visti nel coniglietto con azioni incontrollabili come la pulizia a livello estremo.
Uffa: Disturbo Narcisistico di Personalità.
Il gufo è eccessivamente preoccupato di se stesso. Crede di essere l’animale più intelligente, e per alcuni soffre anche di Dislessia.
Ih Oh: Depressione.
Stato mentale caratterizzato da un sentimento sconsolato e cupo e mancanza di attività.
Kanga: Sindrome della Leonessa.
Madre iperprotettiva, è chiaramente ossessionata dal controllo del suo piccolo Ro.

Un capitolo a parte è dedicato ai messaggi sessuali della Disney:

Il Re Leone

Da un fermo immagine della scena in cui Simba si sdraia e fa sollevare della polvere, si nota come queste invece di sollevarsi in cielo normalmente, creino uno scritta piuttosto decisa.

Si nota anche come la conformazione della faccia del docile leoncino mostrino la silhouette di una donna.

Bianca e Bernie

Il cartone che ha incollato allo schermo tutti i piccini, ha fatto partire un processo nei confronti della Disney per i chiari riferimenti sessuali e satanici. La Disney ha sborsato ben 70 milioni per non fare troppo scalpore.

Con un fermo immagine si nota come, nella scena dell’impicchiata dei due topini, sullo sfondo, in una finestra c’è una donna nuda con faccia demoniaca.

Insomma, gli esempi sarebbero infiniti, dalla Sirenetta, che è ricca di forme falliche, ad Alice nel paese delle Meraviglie, con riferimenti alla droga e sessuali.
Ogni cartone è stra colmo di messaggi subliminali scelti con cura dal vecchio buon Walt, massone dichiarato.

Ora, sta ad ognuno scegliere se credere o meno in questi messaggi, se vedere “del marcio” nei capolavori Disney o se gustarli come da bambini.
Il fatto eclatante è come un padre di famiglia, creatore di un mondo magico, abbia cercato, e molte volte ci è riuscito, di manipolare i bambini con messaggi dannosi.

Ci vuole un occhio a-normale per vederli, ma nel momento in cui si scoprono, un cartone animato non sarà mai più bello,dolce e di compagnia come prima.