venerdì, 29 Marzo 2024

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Apparecchio acustico: come capire quando metterlo

Il decadimento della sensibilità uditiva può verificarsi a tutte le età, anche se avviene con più frequenza in età avanzata. Sono diverse le cause della perdita dell’udito: potrebbe essere un semplice risvolto degli anni che passano, oppure derivare dall’esposizione continua e prolungata a rumori forti, spesso sul luogo di lavoro.

Generalmente le protesi acustiche vengono consigliate in seguito ad un test dell’udito, in tutti quei casi in cui i risultati mostrino un chiaro e spiccato degrado uditivo. Ma cos’è esattamente un apparecchio acustico? Come funziona? E come fare per capire quando bisogna metterlo?

Cos’è e come funziona l’apparecchio acustico

L’apparecchio acustico è a tutti gli effetti un amplificatore sonoro in miniatura, utilizzato per restituire l’udito a tutte quelle persone che soffrono di ipoacusia, ossia di un abbassamento del livello uditivo oltre una certa soglia di decibel. La protesi acustica non è quindi una cura e non serve per eliminare il problema, ma semplicemente permette di sentire meglio mentre la si indossa.

I moderni dispositivi acustici presentano caratteristiche molto avanzate, che vanno oltre la semplice amplificazione del suono. Nello specifico, le protesi digitali permettono di amplificare le frequenze in maniera mirata. Questo significa che, se in passato l’amplificazione avveniva in maniera lineare e indiscriminata, oggi è possibile amplificare solamente quelle frequenze che il nostro apparato uditivo non riesce più a percepire.

Per essere più specifici, esistono due tipologie di apparecchi acustici: quelli classici che si posizionano dietro l’orecchio e quelli che vengono invece inseriti all’interno del condotto uditivo. Per capire quale sia la soluzione più adatta alle proprie esigenze bisognerà rivolgersi ad un servizio professionale come EarPros, di modo da ottenere l’assistenza sanitaria di cui si ha bisogno ed essere indirizzati verso i migliori apparecchi acustici oggi presenti sul mercato.

Come capire quando mettere una protesi acustica

Qualora il proprio udito sia in costante decadimento, oppure da tempo si riscontra una certa difficoltà a sentire, si consiglia di rivolgersi ad un professionista per eseguire un test dell’udito. A seconda dell’esito dell’esame, sarà poi il medico a valutare l’eventuale utilizzo di un apparecchio acustico.

Nello specifico, la protesi acustica è un’ottima soluzione per tornare a sentire i suoni e le conversazioni qualora non fosse possibile intervenire sull’udito attraverso una terapia medica o chirurgica.

Come capire quando è arrivato il momento di mettere un apparecchio acustico? Come indicazione generale, si può dire che viene consigliato qualora la perdita uditiva riscontrata durante la visita sia superiore ai 40 dB sulle frequenze centrali dell’audiogramma.

È però doverosa una precisazione: non tutti coloro che soffrono di ipoacusia o di degrado dell’udito riusciranno a riscontrare dei benefici indossando un apparecchio acustico. Sono infatti moltissimi i fattori che andranno presi in considerazione per valutare quale possa essere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

A prescindere da quelli che possono essere i sintomi (da un semplice decadimento dell’udito a veri e propri fastidi e dolori), a quella che è la propria situazione personale, sarà necessario valutare insieme ad un professionista dell’udito quale possa essere la soluzione migliore.

Ripartire dal proprio benessere: 2 bicchieri di acqua per sentirsi come nuovi

Quante volte capita di sentirsi insoddisfatti e di aver voglia di ripartire con il piede giusto, prendendo in mano la propria vita e dare il via ad un nuovo inizio! Per molti il cambiamento viene vissuto come un traguardo impossibile, eppure è davvero semplice ritrovare la giusta armonia perché tutto parte del proprio benessere fisico. Quando ci sentiamo bene a livello di salute, infatti, tutto il resto viene di conseguenza: aumenta l’energia, la voglia di fare, viviamo più sereni e avvertiamo la sensazione di essere in sintonia con il mondo intero. 

Un nuovo inizio è sempre possibile quindi, ma da dove cominciare? Oggi vi sveliamo un piccolo segreto: bastano due bicchieri di acqua Fonte Essenziale al giorno per una sensazione di benessere immediato. Questa acqua terapeutica, tra le molte proprietà benefiche, consente di depurare il fegato e di stimolare l’intestino; quando questi due organi funzionano al meglio, ci sentiamo subito più leggeri, in armonia con il nostro corpo e più sicuri di noi stessi. 

Fonte Essenziale: il segreto per un nuovo inizio

Fonte Essenziale, se assunta attenendosi alla posologia indicata, è un’ottima alleata per coloro che vogliono prendere in mano la propria vita e dare il via ad un nuovo inizio, all’insegna del benessere e dell’armonia psicofisica. Quest’acqua vanta infatti delle proprietà terapeutiche straordinarie: sgorga dalle Terme di Boario in Valle Camonica ed è classificata come un’acqua minerale di origine termale. È dunque naturalmente ricca di sali minerali e povera di sodio, perfetta per una routine di benessere quotidiana adatta a tutta la famiglia. 

Fonte Essenziale è particolarmente consigliata per coloro che hanno problemi di stitichezza, di gonfiore o senso di pesantezza ma anche per chi vuole depurare il fegato e sentirsi più leggero, in equilibrio con se stesso. Questa acqua migliora la digestione e regola la motilità intestinale: è per tale ragione che rappresenta un’alleata per il proprio benessere. 

Due bicchieri al giorno a stomaco vuoto: la routine per un nuovo inizio

Ricominciare da capo e prendere in mano la propria vita non potrebbe essere più semplice. Basta inserire nella propria routine quotidiana Fonte Essenziale: è sufficiente bere due bicchieri di Fonte Essenziale al mattino, a stomaco vuoto, preferibilmente a temperatura ambiente per godere dei benefici a livello fisico di quest’acqua termale.  Basta assumerla con costanza e l’intestino funziona meglio, ci si sente più leggeri e in armonia con il proprio corpo. 

Tutto il resto viene poi da sé, perché quando si ritrova il giusto benessere a livello fisico si recupera anche l’autostima e l’energia necessaria per affrontare ogni giornata con il piede giusto e con il sorriso. Può sembrare troppo semplice, eppure per un nuovo inizio spesso bastano dei piccoli gesti, dei semplici riti quotidiani ed adottare uno stile di vita sano ed equilibrato. Grazie a Fonte Essenziale diventa tutto ancora più facile: non appena se ne sperimentano i benefici, con il senso di benessere torna anche la voglia di prendersi cura di sé, del proprio corpo e della propria vita. 

Avete voglia di ricominciare? Iniziate da qui: inserite acqua Fonte Essenziale nella vostra routine quotidiana, poi la strada sarà tutta in discesa!

Veleno d’api, ottimo alleato contro le rughe: storia, benefici e proprietà

Il veleno d’api è un liquido trasparente prodotto dalle ghiandole delle api operaie. Le api lo utilizzano per difendersi, ma nel corso della storia l’uomo ne ha studiato gli effetti ed i benefici sulla salute ed in seguito le proprietà in cosmesi.
Il veleno d’api è composto da una combinazione di enzimi, proteine, ammine e altre sostanze chimiche che possono causare reazioni allergiche e dolore in alcune persone, quindi bisogna prestare attenzione.

Veleno d’api, ottimo alleato contro le rughe

Grazie ad alcune star ed alcuni personaggi famosi, come Cate Blachett e Kate Middleton, il veleno d’api è finito sotto i riflettori perché avrebbe un effetto botox naturale, quindi spiana e distende le rughe.
Ciò si deve all’apamina ovvero una tossina che spiana le rughe ed alla mellitina ossia una miscela di amminoacidi che stimola la produzione di elastina e collagene, così che la pelle si ripara e rimpolpa da sola.

Quindi utilizzare le creme al veleno d’api ogni giorno promuove la bellezza e la giovinezza della pelle.

L’utilizzo del veleno d’api nella storia

Il veleno d’api è stato oggetto di studi scientifici per valutare i suoi potenziali effetti benefici sulla salute umana.

Alcuni studi suggeriscono che il veleno d’api può avere proprietà anti-infiammatorie, stimolare la produzione di collagene e migliorare la circolazione sanguigna.
Il veleno d’api è stato utilizzato per secoli in molte culture per trattare una vasta gamma di disturbi. Ecco alcuni degli usi storici del veleno d’api:
• Medicina tradizionale: Il veleno d’api è stato utilizzato nella medicina tradizionale in molte culture per trattare disturbi come dolore muscolare, infiammazione, malattie autoimmuni e insufficienza circolatoria.
• Cura delle ferite: Il veleno d’api è stato utilizzato come antinfiammatorio e per promuovere la guarigione delle ferite.
• Terapia contro il dolore: Il veleno d’api è stato utilizzato come rimedio contro il dolore in molti disturbi, tra cui l’artrite, la sciatica e la sindrome delle gambe senza riposo.
• Trattamento della depressione: In alcune culture, il veleno d’api è stato utilizzato come rimedio per la depressione e altri disturbi dell’umore.
• Cosmetica: In alcune culture, il veleno d’api è stato utilizzato per migliorare la pelle, promuovere la produzione di collagene e ridurre le rughe.

Veleno d’api benefici e proprietà

Vediamo quali sono le proprietà del veleno d’api:
Anti-infiammatorio: Il veleno d’api ha proprietà anti-infiammatorie che possono aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione in alcune condizioni, come l’artrite e le malattie autoimmuni.
Miglioramento della circolazione: Il veleno d’api può migliorare la circolazione sanguigna e aumentare l’apporto di ossigeno e nutrienti alle cellule.
Stimolazione del collagene: Il veleno d’api può stimolare la produzione di collagene, una proteina che mantiene la pelle elastica e giovane. Questo potrebbe aiutare a prevenire e ridurre le rughe e i segni dell’invecchiamento.
Dolore muscolare: Il veleno d’api può essere utilizzato per trattare il dolore muscolare e migliorare la funzione muscolare in alcune condizioni, come la sindrome delle gambe senza riposo.
Ansia e depressione: Alcuni studi hanno suggerito che il veleno d’api può avere effetti positivi sull’ansia e la depressione, ma ulteriori ricerche sono necessarie per confermare questi risultati.

Cellulite e radiofrequenza, le regole per una pelle più bella

Nell’immaginario collettivo la cellulite è tra gli incubi peggiori per una donna, dal momento che porta con sé i famigerati e fastidiosi inestetismi. Rappresentano un muro invisibile che separa da una perfetta ‘prova costume’, inoltre sono in grado di minare la propria autostima. La parola chiave è tonificare, un concetto molto caro alle più sofisticate tecnologie di estetica, come la radiofrequenza, che puntano a migliorare e rigenerare la pelle oltre a restituire consapevolezza di sé e del proprio corpo. Sono molti i fattori scatenanti della cellulite, oltre a una possibile predisposizione genetica e in generale a una vita troppo sedentaria, scandita da un’alimentazione scorretta. E’ bene precisare, inoltre, che questo disturbo può essere legato alla quantità di ormoni estrogeni contenuti nella pillola anticoncezionale, divenuta di uso sempre più comune, ma anche a determinati indumenti che possono avere un effetto negativo sul corpo. E’ il caso di slip con un elastico eccessivamente stretto o troppo rigido, ma anche body extra fascianti, autoreggenti e jeans super aderenti. Il motivo è presto detto e riguarda la circolazione sanguigna, che in tutti questi casi risulta ostacolata. Parlavamo anche di alimentazione da controllare, in merito alla quale è possibile indicare due consigli clou: il primo è sul dosaggio del sale, che deve essere limitato in modo da non favorire la ritenzione idrica, mentre il secondo riguarda il consumo di superalcolici il quale va a impegnare in modo anomalo i processi di smaltimento da parte del fegato e rende la digestione più macchinosa e complicata. Ad essere colpite dalla cellulite sono le zone dei glutei, ma anche i fianchi, le cosce oltre a polpacci e braccia: è percepibile in queste aree – che risultano più fredde – una scarsa sensibilità al tatto.

Tecnologie avanzate contro i segni dell’invecchiamento

Le donne che si rivolgono ai professionisti della bellezza per combattere la cellulite con la radiofrequenza possono contare sui progressi fatti dalla tecnologia estetica, oltre che fare affidamento sulla costante formazione del personale da parte di team come Oz Training Solutions. La radiofrequenza capacitiva monopolare, in particolare, è un trattamento moderno ed efficace che viene impiegato nella lotta ai segni dell’invecchiamento della pelle. Una tecnologia indolore, in grado di andare a combattere gli inestetismi della cellulite ma allo stesso tempo di ridurre le rughe e restituire tonicità ed elasticità ai tessuti. I risultati si vedono fin dalle prime sedute (la cui durata media oscilla tra trenta minuti e un’ora), che vengono concordate assieme al professionista e messe in un calendario. Inoltre, quei progressi raggiunti – percepibili sia nell’aspetto che al tatto – restano stabili nel tempo. Il numero delle sedute naturalmente è soggettivo, basato sul livello di invecchiamento della pelle, la tipologia di quest’ultima e l’ampiezza della zona che richiede il trattamento. Ma come funziona? Attraverso l’emissione di onde radio localizzate, innescando un naturale effetto lifting che agisce attraverso il passaggio di calore cutaneo: quest’ultimo – una sorta di shock termico – serve a stimolare la produzione di collagene da parte dei fibroblasti, le cellule caratterizzanti il tessuto connettivo. La persona percepisce un calore più intenso nei punti del tessuto epidermico dove si trovano gli edemi ed è presente la cellulite.