venerdì, 19 Aprile 2024

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Quello che non sapete sul ciclo mestruale

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All’età della prima mestruazione avevo più o meno 13 anni e ricordo che, quando me ne resi conto, provai un senso di sconforto simile a chi ruba e poi viene preso dalla polizia. Mi sentivo il ciclo mestruale alitarmi sul collo, come quasi fosse un segugio, e una volta stanata ebbi la consapevolezza di essere incappata in una delle rotture di palle più grandi della vita. Che cosa avrei fatto? Come l’avrei gestita? Come mi sarei comportata? La cosa più divertente è che da allora ogni mese provo quella sensazione all’arrivo del temibile marchese, come se non mi fossi mai rassegnata davvero a dovere basare la mia vita su qualcosa che non ho scelto di avere. E che vorrei eliminare dalla vita delle donne.
Comunque, nonostante le lamentele e le imprecazioni di quando mi arrivano il giorno prima di partire per il mare, ci sono cose del ciclo che molte donne ignorano nonostante la presenza mensile puntuale.

Lo sapevate che ogni mese perdiamo più o meno una tazza di sangue? E che quest’ultimo non è così diverso da quello che fuoriesce a causa di un taglio al ginocchio? E che il periodo di ovulazione va dai 21 ai 35 giorni? Una cosa molto interessante da sapere è che le donne nascono con un numero di follicoli che varia tra uno e due milioni, e che sono presenti nelle loro ovaie dalla nascita. Naturalmente la maggior parte di essi muore durante la crescita e solo circa 400 arrivano a maturare.
Durante il ciclo spesso ci facciamo influenzare da quei piccoli dolori alla pancia e ci chiudiamo in casa come fossimo delle appestate: la verità è che con il mestruo si può fare praticamente tutto, compresa l’attività sportiva ed il nuoto. State tranquille, al mare il ciclo non aumenta la probabilità di un attacco di squali.

La diceria secondo cui è impossibile rimanere incinte durate il ciclo è assolutamente falsa: gli ovuli possono essere fecondati con difficoltà, ma ciò non è del tutto impossibile.
I metodi anticoncezionali sono tanti e vari, uno di essi è la spirale: molti ritengono che comporti infertilità ma la verità è che, una volta rimossa, il corpo riprende il suo naturale funzionamento dopo un anno.
Avete mai notato che durante il ciclo il desiderio cresce a dismisura? Sapete che non bisogna tenere l’assorbente interno più del tempo consentito? Una cattiva condotta offre terreno fertile per i batteri, per cui, evitatela.

Gambe perfette? Ecco cosa evitare

La primavera è ufficialmente arrivata, e ciò significa che senz’altro possiamo tornare a spassarcela al sole con le gambe in bella mostra! Gonne, pantaloncini e quant’altro stanno per ritornare nel nostro armadio, ma quante di noi sapevano che ci sono abitudini quotidiane che non fanno che peggiorare il loro aspetto? Vediamo insieme quali sono questi atteggiamenti assolutamente da evitare.

Stare sedute tutto il giorno

Sfortunatamente, questa è una realtà che viviamo tutte noi. Stare sedute decelera la circolazione del sangue, provocando il ristagno dei liquidi al livello delle gambe – il che può addirittura portare allo sviluppo di vene varicose (fastidio che affligge il 50% delle donne). Per migliorare la circolazione, proviamo a prenderci una pausa ogni ora per sgranchirci le gambe.

Accavallare le gambe

Sebbene non provochi l’insorgere di vene varicose, accavallare continuamente le gambe riduce la pressione sanguigna: un problema che potrebbe acuirsi e portare al ristagno dei liquidi, ma anche a gonfiori al livello delle pareti sanguigni.

Idratare ed esfoliare

Così come funziona per il viso, la pratica di esfoliare e idratare le proprie gambe non va dimenticata: bisogna pensarla in chiave di “regime anti-età” per i propri arti inferiori. Le gambe possono essere sottoposte a trattamenti più frequenti rispetto al viso, almeno due o tre volte alla settimana. L’idratazione, invece, può – anzi, deve – essere quotidiana.

Pigrizia nella depilazione

Quando per velocizzare i tempi ricorriamo a un rasoio non ci stiamo facendo in realtà nessun favore: proviamo a pensare se si trattasse della nostra faccia, lo faremmo mai?

Non curare i tagli

Che siano graffi da rasoio, morsi di zanzara o una vecchie escoriazioni, questi segni se trascurati possono diventare delle vere e proprie cicatrici. Un po’ di olio alla vitamina E dovrebbe funzionare, perché ricco di antiossidanti che migliorano l’aspetto del tessuto epidermico danneggiato.

Un’adolescente su due desidera ricorrere alla chirurgia estetica

La continua ricerca dello stereotipo di bellezza propinatoci attraverso qualsiasi mezzo, influenza, senza ombra di dubbio, soprattutto le nuove generazioni, non sempre in grado di limitarsi e inserite in una società in cui, come sui social, bisogna piacere.

Così difettucci dovuti all’età, come acne, rughe d’espressione e sudorazione, diventano i mali estremi a cui dover applicare estremi rimedi. E le soluzioni migliori sembrano essere bisturi e siringa.

Secondo una ricerca dell’associazione “Donne e qualità della vita”, in Italia, un’adolescente su due desidererebbe ricorrere alla chirurgia estetica per sistemare i suoi “problemini”, con una su sette pronta a volare fuori dai confini dello stato, pur di migliorarsi.

Un turismo del ritocco possibile e in molti casi consentito dai genitori“, afferma la Società italiana di medicina estetica (Sime). “Secondo uno studio condotto dalla WJLA, emittente televisiva statunitense affiliata alla ABC, dal 2010 il numero di teenager americani che tra i 13 e i 19 anni si è sottoposto a iniezioni di tossina botulinica è cresciuto del 20%. E dal 2000 questa progressione è stata del 680%“.

Un dato indice di una moda allarmante, beffa di quella freschezza pura e innocente, che solo l’adolescenza dona.

Molte teenager ricorrono alla tossina botulinica per combattere l’iperidrosi, altre invece la usano per combattere le rughe d’espressione sulla fronte“. Continua la Sime, “Il portale medico canadese FFAQ, che ha recensito negli USA oltre 12.000 iniezioni annue di tossina botulina somministrate ad under venti. Numeri che preoccupano anche i medici italiani. Nonostante un recente sondaggio AITEB (Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino) sostenga che nessun medico italiano ha mai effettuato trattamenti con botulino per fine estetico su minorenni, e che solo lo 0,5% dei pazienti ha meno di 25 anni, i rischi di derive ci sono anche in Italia“.

Il dilagare delle mode e la maggiore superficialità con cui ci si approccia alle strade “più semplici” lascia perciò aperto l’interrogativo: la situazione sfuggirà di mano anche alle adolescenti italiane?

Sex design, perché le donne ricorrono alla chirurgia plastica

Lo scrutiamo, critichiamo, non ne siamo mai soddisfatte, del corpo. Ne nascondiamo i difetti, ci vergogniamo di loro e, in certi casi, cerchiamo una soluzione che possa risolverli. Anche quando la faccenda è piuttosto intima. Ecco, questi casi particolari sono aumentati considerevolmente nell’ultimo anno: il sex design, la chirurgia plastica applicata alle parti intime, sta acquisendo un ruolo fondamentale nel panorama dell’estetica.

Ragazze tra i 20 e i 35 anni, preoccupate per l’ostacolo tra loro e una soddisfacente sessualità, ma anche signore non più giovanissime, che quella stessa sessualità vogliono ritrovarla: i motivi che spingono le fruitrici della chirurgia plastica intima sono tanti e diversi. L’immagine idealizzata dalla pornografia del corpo femminile, l’impedimento nella pratica di alcuni sport o nella scelta di alcuni indumenti, così come la semplice estetica, hanno favorito il quintuplicarsi in Inghilterra del sex design, così come negli altri paesi.

Ma quali sono gli interventi più comuni? Nel mirino sembrano esserci le piccole e le grandi labbra, troppo lunghe, troppo corte, anomale o di lunghezze differenti, fino ad arrivare al seno e in rarissimi casi, alla ricostruzione dell’imene per questioni religiose. Insomma, l’incremento annuale degli interventi intimi di chirurgia plastica, si aggirano attorno al 10%.

Un settore in continua crescita, di cui le donne non riescono più a fare a meno. Ché sì, l’innovazione medica esiste e può aiutarci in molti casi, senza esagerare, ad essere più felici.