martedì, 16 Aprile 2024

L'amore precario

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Problemi che solo chi divide il letto con lui può capire

Vanity Fair

Quant’è bello dividere il letto insieme al proprio lui (o la propria lei) e addormentarsi insieme tra coccole, carezze e baci… Sì, ma anche no. Tantissimi sono i “problemi” – passate il termine, più che problemi sono “difficoltà” e piccole divergenze – della condivisione pacifica. O che almeno vuole provare ad esser tale.

Temperature

Io ho freddo, lui ha caldo. Io mi copro fino alla punta del capello più lungo, lui si addormenta in pantaloncini e t-shirt il 30 dicembre a -4°C. Poi sente freddo, poi caldo ancora, poi si avvicina ma troppo bollente, allora scappa come fossi un assassino.

Coperta

Io amo addormentarmi completamente avvolta da lenzuola e coperte morbide, lui tira la sua parte per avere qualche centimetro in più. E la notte più bella della nostra vita passa quasi per intero a litigare su come dividere equamente un pezzo di tessuto da 1×2 metri.

Movimenti notturni

Ringraziando Dio non sono sonnambula, e neppure lui. Ma ci piace ballare la breakdance durante la notte. Chi si muove, chi si gira, chi fa strani colpetti con la gamba. Chi cambia lato e posizione. Ed è un continuo mal di mare.

Russare

Un rumore di sottofondo fastidiosissimo: non riesci a dormire e passi tutta la notte con gli occhi sbarrati.

Animali vaganti

Chi di noi non ha un cane o un gatto sparso per casa? Ecco, amano dormire con noi. E quindi, sul letto si sta in tre.

Come sorprendere il vostro ragazzo a San Valentino

Manca pochissimo a San Valentino, ormai, e il panico da “regalo” comincia a salire. Zero idee, sempre le solite cose: è ora id cambiare. Il 14 febbraio è una data come tante altre, in realtà, ma sì sa, noi eterne romantiche abbiamo sempre qualcosa in serbo per i nostri uomini. Anche nella festa che loro odiano di più.

Come fare per sorprendere il vostro ragazzo a San Valentino? Niente banalità, viva l’originalità:

Completino sexy

Eh già, anche l’occhio vuole la sua parte: perché non presentarsi con un bel completino sexy nuovo di zecca? Il pizzo va sempre bene, magari nero o rosso.

Autista, al suo servizio

Trattatelo da re: andatelo a prendere con la macchina, da “veri uomini e gentiluomini”: un giro in centro, magari al parco, lo portate al bar per un caffè, e mi raccomando, apritegli la portiera.

Concerto

Perché on regalargli i biglietti per quel concerto a cui sogna da sempre di andare?

Sorpresa sotto casa

Torna tardi dal lavoro? È impegnato e non se l’aspetta? Bene, perché non fargli una sorpresa magari presentandosi sotto casa sua, o sul posto di lavoro o in stazione?

Cioccolatini

Ma chi l’ha detto che debbano essere solo gli uomini a regalare cioccolatini?

I selfie di Instagram possono rovinare le relazioni

Credits: improntalaquila

Alcuni ricercatori americani hanno svelato come i selfie di Instagram possono davvero rovinare i rapporti tra persone: fare una faccia stupida, un’espressione sensuale, uno sguardo ammiccante o una foto al paesaggio possono essere apparentemente delle foto senza altri “doppi scopi”, ma di puro divertimento. Invece, secondo quanto scoperto dai ricercatori della Florida State University, i selfie possono avere delle gravi “conseguenze” sulla vita di coppia e non solo.

Per arrivare a questi risultati, hanno chiesto a 420 utenti Instagram di età compresa tra 18 e 62 anni di compilare un questionario online su quanti selfie avessero caricato sul social network e quale fosse la loro relazione. I dati ottenuti hanno dimostrato che quanto più soddisfatto di sé e del proprio corpo fosse stato un partecipante tante più foto ci sarebbero state nel suo profilo. Questo a sua volta è stato collegato a risultati negativi nei rapporti, perché i selfie sono collegati alla psicopatia.

Un team della Ohio State University, infatti, ha svelato nei primi mesi del 2015 che gli uomini che pubblicano foto di se stessi on-line hanno anche punteggi più alti nei test che misurano il narcisismo e la psicopatia. Anche se, secondo quanto rilevato da Jesse Fox, autore principale dello studio e assistente professore di comunicazione presso la Ohio State University, il legame tra foto e egocentrismo molto spesso – fortunatamente – ha delle eccezioni che confermano la regola. La tendenza predominante, comunque, è quella che prevede un forte autocontrollo e ammirazione di sé e per sé che spinge uomini e donne a pubblicare le proprie foto, venendo meno all’attenzione e al tempo da dedicare al proprio partner.

Donne: esseri umani da rispettare, non oggetti da manipolare

Credit: welt.de

Secondo gli studiosi sono sempre di più le donne che decidono di sottostare ai maltrattamenti dei loro “uomini”, anche se non andrebbero definiti come tali.

Ma la violenza domestica è probabilmente la forma peggiore di violenza a cui una donna possa decidere di sottostare. Mariti e fidanzati gelosi che, proprio per gelosia, compiono gesti folli sono in aumento giorno dopo giorno. Si parte da un litigio, poi uno schiaffo, poi un calcio e via dicendo, fino ad arrivare al giorno in cui succede quello che si dice sempre che si sarebbe potuto evitare.
Probabilmente quel rapporto era magari stato sano sin dal principio tutto un: “Non mettere quel vestito perché troppo corto” “Dove credi di andare truccata così?“. Sono questi solo alcuni dei segnali più banali che se ripetuti troppo spesso senza raggiungere una sorta di accordo dovrebbero far preoccupare una donna. Anche perché dalla violenza fisica si passa a quella psicologica: disturbi nel sonno, ansia, mancanza di autostima, difficoltà di concentrazione fino ad arrivare nei casi estremi all’autolesionismo o al suicidio.

L’unica indagine in merito realizzata dall’Istat a livello nazionale risale al 2006. Secondo i dati ottenuti attraverso 25.000 interviste telefoniche a donne tra i 16 e i 79 anni, la violenza colpisce in Italia una donna su tre (31,9%, circa 7 milioni di donne). Tra gli autori della violenza al primo posto si collocano gli ex mariti/ex conviventi, seguiti dagli ex fidanzati, dai mariti o conviventi attuali e infine dai fidanzati attuali. Le violenze si consumano prevalentemente in casa della vittima e in quasi un quarto dei casi hanno come conseguenza ferite gravi, tali da richiedere cure mediche specifiche. Da non sottovalutare è il rapporto tra violenza e gravidanza, l’11,5% delle donne incinte ha subito abusi dal partner durante il periodo di gestazione, mentre sono 690 mila le donne vittime di violenza domestica con figli al momento degli episodi riportati.

Eppure sono poche le donne vittime di violenza che la considerano come un vero e proprio reato. Per molte “è stato solo un incidente” o peggio ancora “lo ha fatto perché mi ama”.
Ma come puoi sostenere che possa amarti un uomo che ti picchia?

Un ruolo fondamentale nel supportare le donne vittime di violenza domestica viene svolto dai centri antiviolenza, distribuiti, seppure in maniera non omogenea, su tutto territorio nazionale. Importante è anche il 1522 conosciuto come telefono rosa o numero di pubblica utilità, attivo dal 2006, 24 ore su 24 e in diverse lingue. Cosa fondamentale: garantisce l’anonimato.

Credit: comune.cagliari.it

“Semmai dovessi avere una figlia, quando sarà cresciuta, la prima cosa che le insegnerò è quella di farsi rispettare dagli uomini. Perché ancor prima dell’amore, dev’esserci il rispetto”.