sabato, 20 Aprile 2024

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Addio tabelline: arriva il metodo giapponese (VIDEO)

credits: http://tv.liberoquotidiano.it/

Se le tabelline e le moltiplicazioni rappresentavano il vostro incubo scolastico, questo video vi renderà sicuramente felici. Si tratta di un nuovo metodo giapponese, il quale si rivela molto più semplice e rapido rispetto alle tabelline e alle operazioni in colonna, che vi hanno perseguitato fin dall’infanzia.
Il video caricato su youtube ci mostra, passo per passo, il procedimento.

Ipotizziamo, per esempio, di dover svolgere l’operazione 21X13.
La prima cosa da fare è tracciare, per ciascun fattore, gruppi di linee parallele, uno per le decine e uno per le unità. Per il primo fattore la linea sarà inclinata a destra, mentre per il secondo, a sinistra.
Si devono tracciare tante linee quante sono le cifre da rappresentare. Quindi, il 21 sarà scomposto così: // /, e il 13, così: \ \\\.
Dopo di che basta solamente contare il numero delle intersezioni, sommare i due centrali e il gioco è fatto. La soluzione è 273.

Come poi dimostra il video, prendendo come esempio la moltiplicazione 123X321, questo procedimento può essere utilizzato anche con le cifre più complesse.
Questo metodo è davvero geniale e risparmia agli studenti tutta la fatica, lo stress, e il senso di inadeguatezza che si prova di fronte al fallimento dell’operazione.
Chissà se le scuole italiane lo prenderanno in considerazione. Di sicuro agli studenti non dispiacerà, anzi.

Vandali ad Auschwitz

Alcuni turisti in visita ad Auschwitz hanno preso a intagliare frasi insulse sui letti a castello dove un tempo dormirono i prigionieri ebrei, ma anche a rubare “souvenir” dall’ex campo di concentramento nazista. Gli amministratori del sito storico, dove più di un milione di persone furono uccise durante gli anni della seconda guerra mondiale, sono stati lasciati in balìa di quest’orda di vandali che ha preso di mira il famoso museo.

Tra i visitatori, certi hanno inciso su mobili e pareti il proprio nome, seguito dalla frase “è stato qui” – qualcuno ha addirittura precisato “ho fumato qui”. Altri hanno portato via del filo spinato e persino pezzi dei binari su cui viaggiava l’ignobile treno che trasportava i prigionieri al campo.

L’infelice notizia, riportata da quanti lavorano presso il museo, è davvero scioccante agli occhi di Antoni Dudek, importante storico polacco e membro del consiglio dell’Istituto della Memoria Nazionale, che bolla come “barbarici” questi furti e questi atti di vandalismo. Si è anche discusso dell’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso per cercare di risalire ai criminali, un’ipotesi che è però stata esclusa, ritenendo che le telecamere avrebbero in qualche modo rovinato l’autenticità del sito.

Parlando dell’atteggiamento indegno di questi vandali ad Auschwitz, il direttore del museo, Piotr Cywinski, ha aggiunto che non si tratta sempre di ragazzi, ma che addirittura anche insegnanti e turisti stranieri finiscono col portarsi via alcune cose.

Sfortunatamente, insistendo su un’area di circa 2,5 km per 2 km, su cui sono dislocate ben 150 strutture, il campo è davvero troppo grande perché lo staff possa sorvegliarne costantemente i locali.

Nel 2009 alcuni ladri, esponenti di gruppi dell’estrema destra svedese, rubarono la celebre insegna “Arbeit Macht Frei” (il lavoro rende liberi) che si erge proprio al di sopra dei cancelli d’ingresso: all’epoca si trattò di un vero e proprio sacrilegio. Fortunatamente, l’insegna fu ben presto ritrovata e ricollocata al suo posto.

Il complesso, composto di due aree – Auschwitz e Auschwitz-Birkenau – era stato in principio utilizzato per ospitare prigionieri politici polacchi, ma dall’estate del ’42 si trasformò nel più vasto campo di sterminio per ebrei: furono più di un milione, fra uomini, donne e bambini, a perdere la vita in un posto di cui i contemporanei sembrano aver dimenticato vergognosamente l’orrore.

I migliori Paesi in cui vivere se si è giovani (FOTO)

CREDIT: www.travel365.it

Se hai un’età compresa tra i 15 e 29 anni, dov’è il posto migliore al mondo dove vivere? Un gruppo di ricercatori, guidati da Felix Marquardt, ha cercato di rispondere a questa domanda creando un indice economico in grado di calcolare quali nazioni offrano le migliori opportunità professionali per i ragazzi. L’indice si chiama Youthonomics e tiene conto di 64 paesi sulla base di dati comparabili quali l’occupazione giovanile, l’istruzione, accesso alla tecnologia, fornitura dei servizi sanitari, rappresentanza politica delle nuove generazioni e welfare. L’obiettivo della ricerca è quello di dare alle persone le informazioni di cui hanno bisogno per prendere decisioni migliori: se rimanere dove sono o cercare un futuro più promettente altrove.

Alcuni dei risultati del cosiddetto indice Youthonomics sono sorprendenti: Norvegia, Svizzera, Svezia e Danimarca sono i paesi più accoglienti al mondo e che offrono le migliori chance per i giovani. La Germania arriva settima, mentre l’Italia la troviamo solo al 32° posto. L’abitudine dei norvegesi di stare spesso all’aria aperta, tra fiordi e montagne, gioca un ruolo importante sulla salute della popolazione. E le suggestive attrazioni turistiche alimentano il settore terziario. Anche la Svezia rientra così fra i “primi della classe“, con particolare riferimento alle opportunità d’impiego: per esempio, ai giovani svedesi viene offerta la possibilità di prendere un anno sabbatico per esplorare diverse paesi e conoscere nuove professioni. Inoltre, se c’è un posto di lavoro in Svezia, i giovani norvegesi vengono incentivati, attraverso dei contributi economici, a muoversi nel loro paese confinante e riempire quella posizione. E l’Italia? Purtroppo le cose per noi non vanno tanto bene. Il nostro paese infatti, con un’aspettativa di vita poco superiore agli 83 anni e una media di anni di istruzione pari a 10.1, si trova a metà della classifica, preceduta da Slovenia e Spagna.

Lasciate che i giovani vadano all’estero“, scrive Marquardt. “Molti di loro torneranno ai loro paesi d’origine perché li mancheranno, ma essi saranno dotati di nuove esperienze e conoscenze sviluppate all’estero“.
La provocazione lanciata dall’imprenditore Felix Marquardt, pubblicata sulle colonne di Libération, poi ripresa anche dal New York Times, ora sta diventando il segnale di una nuova stagione di scontento tra i giovani europei.
Scappare dal proprio Paese sembra, quindi, che oggi sia la soluzione più semplice per garantirsi un futuro.

Norvegia

CREDIT: www.zingarate.com
CREDIT: www.zingarate.com

La Norvegia rappresenta il paese con uno dei più alti PIL pro capite e con una politica molto attenta alla figura delle donne e ai diritti delle lavoratrici che ricoprono spesso posizioni lavorative di alto valore e, allo stesso tempo, possono tranquillamente essere madri di famiglia e dedicare parte del loro tempo personale alla cura dei figli e alla loro educazione senza dover cedere a troppi compromessi.

Svizzera

CREDIT: www.zingarate.com
CREDIT: www.zingarate.com

Con un reddito pro-capite pari a 77.340 $ (2012), la Svizzera è uno dei Paesi economicamente più prosperi al mondo. Prevale nelle valutazioni per benessere, guadagni, tasso di occupazione e stato di salute, anche se è al di sotto della media per l’impegno civile. Gli stipendi sono alti: il reddito pro capite medio è di 31.491 dollari all’anno. L’80% delle persone tra 15 e 64 anni ha un lavoro retribuito. La speranza di vita è di 83 anni, tra le più elevate dell’area Ocse.

Svezia

CREDIT: www.voglioviverecosi.com
CREDIT: www.voglioviverecosi.com

La Svezia si colloca ai vertici delle classifiche per qualità ambientale, e al di sopra della media per tutto il resto. Il reddito medio disponibile è di 29.185 dollari annui. Il 74% delle persone tra i 15 e i 64 anni ha un lavoro retribuito. E soltanto l’1% ha un orario lavorativo molto lungo. Il che significa che si ha più tempo libero e una maggiore possibilità di conciliare lavoro e vita privata.

Daniamarca

CREDIT: www.diquaedila.it
CREDIT: www.diquaedila.it

Considerato il “paese più felice” della Terra, la Danimarca, è un ottimo punto di partenza per chi è alla ricerca di un lavoro in Europa, soprattutto se donna e madre di famiglia. Paese dalla settimana lavorativa di circa trentuno ore a settimana e il 78% delle madri con bambini in età scolare che lavorano, esattamente come la Norvegia.

Tutti questi paesi del nord Europa, oltre a una forte economia ed un mercato del lavoro abbastanza stabile, per via delle settimane lavorative più brevi e del welfare statale, mettono inoltre i loro lavoratori nella condizione di poter realmente dedicare più tempo a se stessi, alla vita domestica e al tempo libero, dando la sensazione che la qualità della vita sia davvero buona e sostenibile.

Bambini campioni indiscussi di nascondino (FOTO)

Credit: www.boredpanda.com

Io ho due nipotine. Purtroppo mi tocca ammettere che il mio tempo è davvero limitato e giocare con loro – che perdono un sacco di tempo a urlare, correre e raccogliere insetti – non è una cosa che mi capita spesso.
Perché i bambini hanno qualcosa che gli adulti pagherebbero per avere indietro, ma che purtroppo non ritroveranno mai, a differenza dei glutei di quando avevano 20 anni, che ora possono riemergere grazie alle nuove scoperte del mondo della chirurgia.

Di cosa stiamo parlando? Ma dell’ingenuità ovviamente. I bambini sono belli perché sono ingenui, sono semplici e non hanno bisogno di grandi cose per divertirsi.
Oggi parliamo dei campionati di Hide&Seek, ovvero di nascondino, i quali hanno mostrato la “destrezza” dei giocatori più piccoli, che sono riusciti a rendere un gioco della tradizione qualcosa che presto dovrà essere nominato patrimonio dell’umanità.

Perché i bambini – un po’ come i cani – fino all’età di 7 anni non hanno la concezione delle né delle loro dimensioni, né di come il loro corpo occupi lo spazio.
Nascondendo la testa, loro si convincono di nascondersi tutti e quando coprono gli occhi per non vederti, credono fortemente che nemmeno tu possa vedere loro. Si convincono di diventare invisibili.
Non è meraviglioso?
Adesso immaginate come queste semplici convinzioni si ritorcano sul gioco più praticato della terra, i risultati saranno da lacrime agli occhi.