giovedì, 18 Aprile 2024

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Coronavirus come nasce: Wuhan di Fan Fang

Coronavirus come nasce? Si sono susseguite tante teorie e tante ipotesi, il centro da cui è iniziato tutto è Wuhan, cittadina cinese che è diventata protagonista della pandemia.

Un giorno d’improvviso tutto cambia, la normalità viene sconvolta, le persone sono chiuse in casa e la minaccia del virus si diffonde.

Fang Fang, scrittrice cinese, decide di tenere un diario del lockdown, sfidando la censura.

Sessanta giorni, dal 25 gennaio al 26 marzo 2020, in 60 capitoli pubblicati online che sono diventati un libro, ‘Wuhan. Diari da una città chiusa’.

Wuhan di Fan Fang: coronavirus come nasce

Ci poteva essere il coronavirus senza lockdown? No ed a chiarirlo è Fang Fang che decide di scrivere un diario della pandemia laddove tutto ebbe inizio, a Wuhan.

La scrittrice e poetessa cinese Fang Fang, pseudonimo di Wang Fang, decide di mettere nero su bianco la situazione cinese, le menzogne del governo e la realtà della situazione. E mentre il governo cancella i suoi scritti dal web questi vengono messi per iscritto su carta.

Le azioni di tutti i giorni rallentano, la vita rallenta, quella che era una città caotica e veloce si ferma, non c’è più nessuno in giro tranne i netturbini.

Fang Fang prosegue nei piccoli gesti di ogni giorno, con la tristezza delle vittime del virus, delle loro famiglie ma anche scoprendo che c’è molta solidarietà fra le persone. Una giornata di sole, una giornata di pioggia, un cibo donato, un gesto inaspettato sono piccoli regali di una vita quotidiana straziata da un male inaspettato.

Coronavirus come nasce: il diario di Fan Fang

E’ stato un libro che ha fatto molto scalpore, soprattutto perché in Cina vi è una rigida censura: i cinesi non sbagliano, il governo non sbaglia e non ammette gli errori. Ma Fang Fang vuole che sia racconta la verità: il governo cinese era a conoscenza del virus dal 31 dicembre ma ha sottovalutato e minimizzato, ha nascosto i numeri dei contagi finché la situazione non è precipitata.

Tutti i proventi della vendita del libro, preceduto a maggio dall’uscita in ebook in America e in traduzione in 25 lingue, per volontà della scrittrice, saranno donati “per aiutare chi ha messo a rischio la propria vita per questa città”.

In Germania ed Inghilterra il libro ha suscitato diverse perplessità: si può pubblicare un libro vietato dalla Cina? Non sarà un libro destinato ad aumentare i pregiudizi verso la Cina? Il titolo stesso “diario proibito” lascia adito a sospetti, è stato poi riconvertito in “diari da una città chiusa” proprio per non creare screzi con il governo cinese.

Nel diario è presente una forte critica contro il governo cinese ma anche contro la cultura che porta i cinesi ad essere molto orgogliosi e poco propensi ad ammettere gli errori. Una lettura che consiglio.
  

Chi è l’autrice dei diari di Wuhan?

Fang Fang, 65 anni, autrice pluripremiata di numerosi libri in cui ha raccontato la società più disagiata di Wuhan, vincitrice tra l’altro del premio Lu Xun Literary Prize nel 2010, in Italia finora è stato pubblicato solo il romanzo ‘Il Sole del Crepuscolo’, da Garzanti nel 2001.


Libri per Natale: “L’ombra di Caterina” di Marina Marazza


Devo dire che Marina Marazza è un’ottima scrittrice e “L’ombra di Caterina” ne è un perfetto esempio dopo Io sono la strega, consigliati entrambi come libri per Natale.
E’ stato proprio il suo modo di raccontare ad attrarmi ed in questa storia si parla della madre di Leonardo Da Vinci.

Libri per Natale: “L’ombra di Caterina” di Marina Marazza


Siamo nel 1400 a Cegoli, provincia di Firenze.
Caterina e la sorella vivono con i fratelli mentre ormai i genitori non ci sono più. Mentre Lisa sta per andare in sposa, Caterina è corteggiata da Tonio per il quale lei però non sente nulla.
Arriva in paese Piero Da Vinci, famoso rampollo della nota famiglia, notaio in Firenze.
Caterina e ser Piero s’incontrano e dalla loro unione nasce un bimbo Leonardo, che tuttavia appartiene al padre.
Caterina sogna di sposare Piero ma la sorella Lisa la riporta con i piedi per terra. Relegata al ruolo di balia di Leonardo, in casa di Piero, vede crescere suo figlio per poi staccarsene. Nel mentre Piero sposa una ragazzina fragile e spaurita, Albiera.
Caterina si troverà a dover intraprendere una nuova strada che tuttavia la riporterà sul percorso grandioso che suo figlio ha intrapreso senza di lei.

“L’ombra di Caterina” di Marina Marazza: libri per Natale

Personaggio unico quello di Caterina, coraggiosa forse ingenua ma molto forte.
Siamo nella provincia di Firenze dove le donne sono sempre figlie di Eva, devono scontare un peccato e devono farsi andare bene ciò che gli uomini decidono per loro. Lo impara presto Caterina: suo figlio non è suo ma del padre. Lo imparerà anche l’altra sua figlia Piera che si ritroverà a far fronte ad una grossa ingiustizia.
Lo impara più di tutti Albiera: una donna non appartiene a se stessa, non può decidere e non può scegliere.
Ma Caterina è piena di risorse ed è legatissima a suo figlio per cui è disposta a patire di tutto. Il destino non è poi così duro con lei, lo sarà invece con le altre donne protagoniste di questa storia.
Siamo nella Firenze della superstizione dove le donne che non si attengono alle regole sono streghe e dove i malefici sono argomento quotidiano.
Bellissimo libro, consigliato.

Referendum trivelle: quando, come e perché si vota

ilsostenibile.it

Il 17 aprile si terrà l’ormai famoso referendum sulle trivellazioni, promosso da nove consigli regionali e appoggiato da numerosi movimenti e associazioni. Tutti gli italiani sono quindi chiamati alle urne a votare per una questione che può risultare ostica. Per farlo dovranno recarsi nel proprio seggio con scheda elettorale e documento d’identità. I seggi resteranno aperti dalle 7 alle 23.

Cosa ci chiede il referendum? Il quesito referendario sarà così posto: ‘Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?‘. Il referendum è quindi abrogativo. In sostanza ci viene chiesto se vogliamo che quando scadranno le concessioni vengano fermate le attività di trivellazione nei mari italiani entro le 12 miglia anche se c’è ancora gas o petrolio. Il risultato del referendum sarà valido solo se si raggiunge il quorum, cioè se andrà a votare almeno il 50% degli aventi diritto.

Se si raggiunge il quorum e vince il ‘sì’ sarà abrogato l’articolo 6 comma 17 del codice dell’ambiente, cioè una volta scadute le concessioni le piattaforme che si trovano attualmente in mare entro le 12 miglia nautiche dalla costa, più o meno 20 km, saranno smantellate. Restano escluse le piattaforme presenti sulla terra e in mare oltre le 12 miglia, mentre non ci sarà nessun cambiamento per le nuove perforazioni entro le 12 miglia che sono già vietate. Se a vincere invece è il fronte del ‘no’ le trivellazioni continueranno finché il giacimento non sarà esaurito e ci sarà la possibilità di costruire nuovi impianti.

Chi si schiera dalla parte del ‘no‘ e dell’astensione afferma che il referendum è uno spreco di risorse ed energie e che, in caso di vittoria del ‘sì’, verrebbero sacrificati dei posti di lavoro a causa dello smantellamento delle trivelle. Si contesta, inoltre, che i livelli di inquinamento nei pressi degli impianti non siano significativi e che il rischio di incidenti non sia poi molto alto. Inoltre a causa della mancata produzione, l’Italia sarebbe costretta ad aumentare l’importazioni.

Al contrario, chi si schiera per il ‘sì’, afferma che se a vincere sarà il ‘no’ verrà rinviato il momento in cui anche le piattaforme obsolete verranno smantellate, rimandando a tempo indefinito anche il ripristino ambientale. La vittoria del sì, secondo i sostenitori, non significherebbe una perdita significativa di posti di lavoro, anzi ne produrrebbe per le attività di smantellamento e manutenzione. Si afferma, infatti, che le attività sulle piattaforme interessate non sono labour intensive, cioè non sono basate soprattutto sulla forza lavoro. Lo spreco di risorse sarebbe relativo. Secondo alcune valutazioni infatti le risorse derivanti dai fondali marini (sia entro che oltre le 12 miglia) coprirebbe il fabbisogno nazionale per sole sette settimane. C’è anche da considerare che il consumo di idrocarburi in Italia è costantemente in calo.

Infine, un altro elemento su cui puntano i fautori del sì e che le attività di trivellazione hanno un forte impatto ambientale. Eventuali incidenti potrebbero provocare gravi danni alla fauna e alla flora marina. Greenpeace, riprendendo i dati delle analisi compiute dall’ISPRA, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca, ha poi fatto notare come nei campioni di cozze raccolti vicino alle piattaforme sia presente un livello di metalli pesanti e idrocarburi elevato.

Letture a casa: Ti ricordi di me? di Sophie Kinsella

Letture a casa: Ti ricordi di me? di Sophie Kinsella.

Ecco una lettura leggera ideale per questi momenti stressanti.

Alzi la mano a non è mai capitato di aver fatto, detto qualcosa e poi quando andate a pescare quel ricordo al suo posto c’è il buio totale?

Non ricordate assolutamente di aver fatto o detto nulla. E’ una sensazione snervante vero?

Un attimo di smarrimento, vi sforzate, poi cercate qualche traccia: avete preso un appunto, parlato con qualcuno?Ripercorrete il tempo indietro per ricostruire quell’attimo che è andato perso chissà dove.

O avete presente quando parlate con qualcuno e vi sfugge il nome di quel tipo/a, luogo/cosa e quanto è frustrante ravanare in una marea di fogli, nomi, ricordi e non trovare quello giusto?E poi attaccate il telefono, entrate a casa, chiudete la chat e vi viene in mente dopo due secondi.

Letture a casa: Ti ricordi di me? di Sophie Kinsella

Stavo passeggiando fra gli scaffali di un centro commerciale alla ricerca di qualcosa di stuzzicante da leggere, niente di serio o impegnativo, una cosetta leggera e divertente…come quando vi prende il solletico alla pancia e non avete certo voglia di un piatto di pasta o una bistecca ma di una barretta al cioccolato o un sacchetto di patatine. Ecco. M’imbatto in Ti ricordi di me? Della Kinsella.

Ho letto qualcuno dei suoi “I love shopping” e se inizialmente mi parevano divertenti dopo un po’ cominciavano a stufarmi e a farmi saltare i nervi. E mi veniva da chiedermi “ma chi me l’ha fatto fare”.

Come dev’essere svegliarsi un giorno e non sapere più chi si è?Non riconoscere i luoghi o le persone a cui si vuol bene?O peggio aver rimosso interi periodi della propria vita e scoprire di essere diversi dalla persona che si credeva di essere?

Letture a casa: Ti ricordi di me? di Sophie Kinsella

Questo succede a Lexi che una sera esce da un locale con le amiche, dopo l’ennesima delusione con il suo ragazzo e dal lavoro e cercando di fermare un taxi scivola e batte la testa.

Si sveglia il giorno dopo in ospedale e s’incolpa per aver bevuto troppo. Questo è quello che crede lei. Solo che ci sono alcune cose che non quadrano: ha unghie perfette mentre la sera prima erano smangiucchiate, ha dei denti perfetti che la sera prima erano storti, dei capelli freschi di parrucchiere e una borsa costosissima mentre lei è povera in canna. Allarmata chiede spiegazioni e viene informata d’aver avuto un brutto incidente stradale a bordo della sua Mercedes. Ma Lexi non sa guidare e quando ha mai avuto una mercedes?

Eppure è tutto vero. Nessuno scambio di persona. Niente alieni, niente misteri. Un altro piccolo problema Lexi sa di avere 25 anni ma in realtà ne ha 28 e si trova nel 2007 mentre la serata con le amiche che ricorda lei e che sostiene essere avvenuta il giorno prima risale al 2004.

Con terrore Lexi apprende di aver perso due anni di vita, ma non è stata in coma anzi ha vissuto e alla grande ma tutto è cambiato…

Se vi capita di prenderlo in mano non aspettatevi chissà cosa, ma se cercate una lettura veloce è il libro giusto. Alla fine non vi lascia granchè, non vi rimarrà dentro e non vi lascerà nulla di così significativo da dire “cavolo che gran bel libro” o da farvi emozionare etc… ma almeno per un po’ vi distrarrà da lavoro/famiglia/bollette/casini vari.