mercoledì, 24 Aprile 2024

Costume & Società

Home Costume & Società Pagina 784
Notizie e tendenze sulla società, sul costume, sull’opinione pubblica e sul cambiamento generazionale

#Viajosola, quando anche viaggiare deve diventare un diritto

Credits: viajesycocina.com

Questa è la storia di José María Coni e Marina Menegazzo. Ma, in fondo, è la storia di ognuna di noi. Due ragazze di 21 e 22 anni che, zaino in spalla e mano nella mano, erano arrivate fino a Montanita, in Ecuador, per trascorrere una bellissima vacanza. Alla ricerca di qualcosa, di quella felicità che si prova solo quando si viaggia, da sola con le amiche, dimenticandosi di tutto quello che abbiamo lasciato una volta partite. Alla ricerca di un sogno a cui questa volta, però, sono state tagliate le ali. Un sogno che mai potrà realizzarsi perché qualcuno ha pensato di scriverci la parola fine al posto delle dirette interessate.

I corpi delle due ragazze sono stati ritrovati chiusi in un sacco. I due uomini che avevano offerto un posto dove dormire alle ragazze, rimaste senza soldi, hanno poi confessato l’omicidio. Ma, ancora una volta, due innocenti hanno perso la vita. E una ragione per perdere sogni, speranze, desideri, famiglia, amori ed amicizie non ci dovrebbe mai essere, quando si viaggia da sole. Ma nemmeno quando si va in giro con gli shorts, quando si torna a casa in macchina da sole dopo una serata in discoteca e quando si fanno uscite sole donne.

Quello di viaggiare per noi donne è un diritto. Non farlo più significherebbe dare ascolto a chi fa domande come “Ma torni a quest’ora da sola? Non ti viene a prendere nessuno? Guidi tu? Ci sono ragazzi nel gruppo? Davvero fai un viaggio da sola?“. Ma soprattutto significherebbe rinunciare a vivere. Perché viaggiare è sinonimo di scoperta, bellezza, indipendenza, vita. Una di quelle che vale la pena di essere vissuta.

Con la vicenda di José María e Marina si torna a parlare di femminicidio: il 35% delle donne nel mondo, solo lo scorso anno, ha subito una violenza fisica o sessuale, dal proprio partner o da un’altra persona. Sempre dai dati Istat, poi, emerge che nel nostro paese sono 6 milioni 788 mila le donne che sono state violate nel corso della loro vita. E, nel 2014, 152 sono state uccise.

Quando questi numeri saranno pari allo zero? Solo quando si smetterà di dare la colpa a noi donne per come ci vestiamo, per voler viaggiare da sole. Insomma, per avere gli stessi diritti e la stessa indipendenza degli uomini. Perché noi non siamo certamente il sesso debole. E lo dimostriamo ogni giorno, con esempi di donne straordinarie che si battono per i nostri diritti, quelli che dovremmo avere a prescindere da tutto. Ma anche esempi di donne qualsiasi che si svegliano presto tutte le mattine, per mantenersi e per mantenere i figli. Per non dover mai chiedere niente a nessuno, per far vedere che anche noi riusciamo a fare tutto. E lo facciamo anche bene.

E l’esempio di Guadalupe Acosta, una studentessa paraguaiana che, dopo la tragica vicenda, decide di dar voce alle due ragazze scomparse, rivendicando il diritto di noi donne a viaggiare da sole, in sicurezza, tranquillità e serenità. Guadalupe ha scritto un post su Facebook diventato virale, con più di 557 mila like ed oltre 730 mila condivisioni.

Ayer me mataron.Me negué a que me tocaran y con un palo me reventaron el cráneo. Me metieron una cuchillada y dejaron…

Pubblicato da Guadalupe Acosta su Martedì 1 marzo 2016

La ragazza sudamericana parla di umiliazione, di sogni infranti, di diritti che dovremmo avere, del fatto che se la vicenda fosse capitata ad un uomo avrebbe avuto più seguito. Per questo invita tutti, donne soprattutto, a farsi sentire, a non stare in silenzio, ad urlare al mondo quello che succede, a combattere per noi stesse.
E il suo appello è stato ascoltato: l’hashtag #Viajosola è diventato uno dei trend topic di questi giorni.


Chissà se questa potrà essere la svolta, chissà se la violenza sulle donne diventerà solo un brutto ricordo. Ma fino a quel momento non ci sarà nessuna vittoria per noi, nessuna festa della donna. Festa della donna sarà solo quando non ci saranno abbastanza sacchi per metterci tutte a tacere.

Emoticon, arrivano quelle per gli introversi

Le emoticon? Non sono più solo per chi adora comunicare.
Rebecca Evie Lynch ha disegnato una serie di faccine per chi è introverso, ispirandosi a un momento molto triste della sua vita personale. Come capita a tante ragazze, Rebecca ha dovuto accettare una pausa di riflessione richiesta dal proprio ragazzo, in un periodo apparentemente felice della loro storia d’amore. Un colpo durissimo, arrivato dopo tre anni di unione idilliaca.
Grazie a questa parentesi, però, la ragazza ha trovato l’ispirazione per dare forma alle emozioni dell’essere umano, attraverso una serie di raffigurazioni create apposta per chi, come il suo fidanzato, fatica ad esprimere i sentimenti, e per chi, come lei, non è bravo a comprendere quelli degli altri.

Il suo linguaggio dei simboli è composto da 30 faccine speciali, diverse da quelle che usiamo quotidianamente nelle nostre chat e inventate nel 1982 dagli informatici della Carnegie Mellon University.
Tra queste spicca quella in cui i due personaggi si tengono per mano mentre uno legge e l’altro lavora al computer: un modo dolce per far sapere che è meraviglioso essere vicini anche quando ognuno si occupa delle proprie cose.
C’è poi quella in cui la faccina ha sulla testa un cuscino, come quando siamo stanchi e non vogliamo saperne di uscire dal letto.
Per il momento le ‘Introji‘ sono solo dei prototipi, ma la loro creatrice vorrebbe diffonderle attraverso una vera e propria app per introversi.
Il progetto è aperto: sulla pagina Facebook ‘Introji: Emoticons for Introverts‘ sono infatti ben accetti suggerimenti di chiunque ritenga che alcune emozioni non siano ancora state rappresentate.

Quando il mio ragazzo si decise a parlarmi ero sorpresa, ma poi mi sono resa conto che i miei sentimenti d’amore non mi avevano permesso di notare certi segnali importanti. Spesso gli introversi tendono a trovare fastidiosa la compagnia degli altri, e difficile la semplice comunicazione. Il bisogno di solitudine viene scambiato per depressione, e per difficoltà all’adattamento: rappresentare questi stati d’animo complessi con dei disegni può aiutare a rendere chiare le emozioni, semplificando le cose a sé e agli altri.

Botox: la risposta di Gabriel Garko a Giletti (VIDEO)

Volevo solo tranquillizzare le mie fan. La mia faccia è questa: è la risposta di Gabriel Garko alle numerose foto apparse sul web che lo ritraevano col labbro gonfio. Gabriel Garko vuole così porre fine alle tante ipotesi, tra cui quella del botox.

Dalla tv alla tv per rompere la catena che lo ha reso tra i più cliccati negli ultimi giorni, Gabriel Garko, ospite all’arena di Giletti una settimana fa, appare questo pomeriggio solo in video per precisare che sta bene e per mostrare il suo volto pulito come sempre.

Dopo che molti giornali avevano pubblicato le foto delle sue labbra gonfie aveva già negato di essere ricorso al botox:
Non stavo bene, ero un po’ gonfio, ho un problema di salute, ogni tanto mi capita di gonfiarmi. In seguito aveva precisato che probabilmente la foto era opera di qualcuno che l’aveva modificata ad arte: è una foto fatta dal televisore, ed è stata alterata cercando l’angolazione peggiore per deformare il volto.

Ma preoccupato che questo non bastasse, Gabriel Garko ha deciso di intervenire in prima persona proprio sul luogo del ‘delitto’ per concludere definitivamente la questione, così come vedrete nel video a seguire.
Intanto quale sia la verità solo l’attore può saperlo. Per il momento però le sue numerose fan potranno tirare un sospiro di sollievo. Se non si fosse capito, Gabriel Garko sta bene e non ha ricorso al botox.

Buon compleanno Brad Pitt (FOTO)

Credits: Greg Williams Photography

Da seduttore per le strade con “Thelma e Louise” a uomo maturo e disperato nell’ultimo film con la moglie Angelina Jolie: Brad Pitt oggi spegne 52 candeline, eppure sembra che il tempo non si sia mai fermato. Attore, padre affettuoso e marito amorevole, abbiamo visto quest’uomo in tutte le sue sfaccettature, che ce lo hanno fatto adorare sempre di più. Perché Brad Pitt continua a far impazzire le donne e invidiare un pochino gli uomini?

Il merito è tutto del suo fisico invidiabile, un fascino senza tempo che non ha mai conosciuto neanche il bisturi. Brad infatti non si è mai sottoposto a interventi chirurgici per nascondere le rughe che avanzano sotto gli occhi, ha sempre adottato un look sobrio per allontanarsi da quei luoghi comuni di Hollywood, e forse è per questo che è un sex symbol. Nonostante un passato da bad boy, costellato da relazioni con le sue colleghe quali Juliette Lewis e Gwyneth Paltrow, e poi il tradimento alla prima (e per alcuni) indimenticabile prima moglie Jennifer Aniston, Brad Pitt ha messo la testa a posto grazie ad Angelina Jolie.

Un connubio il loro, chiamati ‘Brangelina’ dall’industria hollywodiana e dai mass media, i due hanno però preferito non dire troppo della vita privata. Un matrimonio celebrato segretamente, sette figli a carico (e a questo proposito, Brad ha recentemente dichiarato di voler arrivare a 12 pargoli in giro per casa), entrambi attivisti e benefattori (lui è comunque sempre stato un tipo generoso, e forse è anche questo a distinguerlo dagli altri colleghi), non c’è dubbio che formino una coppia perfetta.

Brad Pitt ci piace con e senza barba, con il cappello, con i capelli lunghi o rasati. Adoriamo il suo essere attore, sia comico che drammatico, ma sopratutto amiamo il modo in cui si comporta con la sua famiglia, tra il caos e la semplicità, come ha dimostrato negli scatti privati ad Angelina e ai figli, resi pubblichi solo recentemente. Per tutti questi motivi, non possiamo che augurare buon compleanno a Brad Pitt.