sabato, 20 Aprile 2024

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Cultura giapponese: cose assolutamente da non fare

Cultura giapponese

Cultura giapponese: cose assolutamente da non fare per non apparire scortesi e maleducati.

Tutti sanno che ci si deve togliere le scarpe prima di entrare in casa e che non ci si soffia il naso in pubblico. Ma che altro?

Il Giappone è un Paese ricco di cultura e di fascino in cui vige un codice etico che tutti rispettano. E’ bene conoscerlo prima di recarvisi in viaggio.

Cose da non fare per attenersi alla cultura giapponese in privato

Vediamo tutti quei piccoli gesti che non è il caso di fare se si è in Giappone, in pubblico o in privato.

Ammettiamo che qualcuno vi inviti a casa sua (difficile, i giapponesi tengono molto alla privacy).

Siete appena atterrati, magari siete ospiti di amici: vi togliete le scarpe prima di entrare ma attenzione, cosa fate con la valigia? Chiedete dove si ripone e se il caso di pulire le ruote prima.

Se regalate dei fiori devono essere rigorosamente più di uno (un fiore si da ai morti).

Le bacchette, usarle con educazione è importante:

  • non ci si passa il cibo con le bacchette
  • non s’infilza il cibo né s’infilano dritte nelle ciotole
  • non si usano quelle degli altri
  • non si usano per indicare le persone
  • non leccate le estremità
  • non incrociatele a formare una X

Quindi siete degli ospiti in casa d’altri: avete voglia di un pisolino, se volete usare il futon dovete farvi la doccia prima. Ma se in casa c’è un divano usate quello perché il futon è riservato al riposo notturno.

Rispettare la cultura giapponese in pubblico

Se siete in compagnia non versatevi da bere da soli, tocca al meno anziano servire da bere e se tocca a voi non lasciate i bicchieri vuoti.

Ovviamente non soffiatevi il naso in pubblico.

Non date mai la mancia, è considerato un gesto maleducato.

Evitare di gesticolare, smancerie ed esternazioni estreme di emozioni. Non abbracciate gli estranei, un sorriso ed un cenno del capo (a mo di inchino sono sufficienti).

Non si parla al telefono sui mezzi pubblici, è maleducato. Vietate anche le suonerie a tutto volume.

Fumare per strada è vietatissimo, così come mangiare e bere sui mezzi pubblici o in mezzo alla strada.

Non si entra nelle terme se si hanno tatuaggi, è la regola. Non fate storie.

I soldi non si danno in mano alle persone, vanno sempre di depositati negli onnipresenti piccoli vassoietti di plastica accanto alla cassa. Non siate maleducati.

Le porte dei taxi si apro e si chiudono da sole, perciò non toccatele.

Altre raccomandazioni:

  • il numero 4 si pronuncia yon perché “shi” vuol dire morte
  • non gettate spazzatura per terra, siete passabili di multe
  • fate le file, ovunque voi siate
  • non chiamare le persone per nome, usare il cognome con il suffisso -san
  • quando brindate dite kampai (cin cin vuol dire pene)

Pronti per partire?

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La lettura di oggi: conosciamo i romanzi distopici

La lettura di oggi

La lettura di oggi riguarda i romanzi distopici. Mi vanto di averne letti diversi quindi so consigliarvi bene ed indirizzarvi verso quelli da non perdere.

Prima di tutto se non ne avete mai sentito parlare per distopia s’intende una proiezione futura del mondo o della società che solitamente è spaventosa. In queste ipotetiche future società c’è di solito un elemento disturbante: catastrofe naturale, chimica, politica, guerra, dittatura etc.

Il futuro è andato avanti, la società si è evoluta oppure è regredita, ci sono i cattivi e ci sono gli eroi che vogliono salvare le persone ma di solito il mondo sta andando (o è già andato in pappa).

Fatta questa premessa parliamo dei romanzi.

Romanzi distopici: la lettura di oggi

La strada di Cormac McCarthy

Padre e figlioletto si trovano in cammino lungo una strada in un mondo distrutto da una guerra nucleare e oramai abitato solo da bande di disperati e banditi. Riusciranno a proseguire incolumi la strada verso la salvezza?

Hunger games, di Suzanne Collins

Panem è un mondo diviso in distretti dal più ricco ai più poveri. Per mantenere la pace e la stabilità vengono organizzati dei giochi mortali a cui devono partecipare due tributi di ogni distretto. Quando Katniss si offre volontaria per salvare la sorella le cose iniziano a cambiare per tutti…

La ragazza meccanica, di Paolo Bacigalupi

Petrolio finito, terra minacciata dall’acqua, niente più energia. Anderson Lake è l’uomo di punta della multinazionale AgriGen Calorie in Thailandia e setaccia i mercati di Bangkok alla ricerca di cibi considerati estinti. Ma si imbatte in Emiko, la Ragazza Meccanica.

Divergent, di Veronica Roth

L’umanità è divisa in fazioni, ognuno viene predestinato a quella cui dovrà far parte. Tirocini ed addestramenti servono a formare i giovani, ma se dietro ci fossero dei motivi politici? Una ragazza scopre di essere un pericolo per la società…

Il Mondo Nuovo, di Aldous Huxley

Molto interessante: cosa sareste disposti a fare per avere tutto ciò che desiderate? Immaginate un mondo in cui tutto a vostra disposizione ma per averlo dovete rinunciare alle emozioni.

Fahrenheit 451, di Ray Bradbury

I libri e le parole scritte sono un reato. La società e le persone sono costantemente controllate, niente pensieri, niente decisioni. Un vigile del fuoco (incaricato di bruciare i libri) si ribella.

1984, di George Orwell

Il mondo è diviso in tre immensi stati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al potere in Oceania c’è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile. Il Ministero della Verità ha il compito di censurare le opinioni, di alterare la storia e di modificare il linguaggio adeguandolo all’ideologia. Vi ricorda qualcosa?

Anna, di Niccolò Ammaniti

Ragazzina di 13 anni è rimasta sola con il fratellino in una Sicilia devastata. Quando il fratellino sparisce lei parte alla sua ricerca…

Vox, di Christina Dalcher

Immaginate un futuro in cui le donne possono dire solo un tot di parole al giorno, in cui gli uomini dominano e qualcuno sta per organizzare un brutto tiro alla società.

Il racconto dell’ancella, di Margaret Atwood

Dopo una catastrofe nucleare, è sorta la Repubblica di Galaad, uno stato totalitario e teocratico. Le donne non hanno più diritti e solo alcune possono procreare ovvero le ancelle. Difred, una di loro, racconta come funziona questa società.

Beauty, di Scott Westerfeld

In un mondo super perfetto l’umanità è divisa in: brutti, perfetti e speciali. I brutti lo sono fino a 16 anni, poi subiscono un intervento per diventare perfetti e vivere solo nell’agio, nel lusso e nel divertimento. Tally non vede l’ora di essere operata ma incontra Shay, brutta che non sogna di essere perfetta ma di scappare. Intervengono gli speciali e Tally scopre la verità…

L’esercito dei 14 bambini, di Emmy Laybourne

Quattordici studenti di diverse età sono rimasti intrappolati all’interno di un gigantesco supermercato a Monument, in Colorado dopo un drammatico incidente avvenuto nello scuolabus. Non hanno idea di cosa succede all’esterno ma lo scopriranno a loro spese.

Maze runner, di James Dashner

Bambini e ragazzi si trovano all’interno di un labirinto. Le porte si aprono la mattina e si chiudono la sera. Fuori vi sono creature mostruose. Una notte le porte non si chiudono. Thomas giunto alla Radura privo di ricordi decide di scoprire cosa c’è fuori dal labirinto, la scoperta sarà un vero shock.

Come vengono realizzate le maschere veneziane? Le origini fino ad oggi

Curate nei minimi particolari, affascinanti ed enigmatiche le maschere veneziane rappresentano la magnifica laguna Veneziana. Oltre alla loro bellezza possiedono origini molto antiche con significati differenti, ma come vengono realizzate le maschere veneziane?

La storia delle maschere veneziane affonda le sua radici più o meno nel 1200, venivano sfoggiate con particolari restrizioni e leggi a regolarle nel famoso Carnevale di Venezia, evento unico e accattivante in cui si godeva la libertà di vestirsi e festeggiare, tagliando fuori ceto sociale, età e sesso. Nella cultura veneziana il termine “maschera” simboleggia l’azione di mettersi barba e baffi finti ed era anche il soprannome dato alle donne che si travestivano da uomini e viceversa. Indossando la maschera infatti, si cela la propria identità, così da potersi lasciar andare liberamente, divertendosi e magari atteggiarsi in base al costume che si è scelto. Le maschere quindi, simboleggiano la laguna di Venezia sotto un aspetto folcloristico ma anche misterioso, affascinante e ricco di bellezza. Scopriamo come vengono realizzate.

Come vengono create le maschere veneziane?

Le maschere veneziane vengono realizzate con gli stessi materiali con cui venivano create all’epoca, ovvero: cartapesta, terra, argilla (ceramica/gesso), stracci, tessuti, pizzo, nastri e pelli. Ai tempi gli artigiani che fabbricavano le maschere erano chiamati “maschereri”, la produzione si allargò fino a rendere possibile l’apertura di molte botteghe e dare così lavoro a parecchie persone. La tecnica antica per realizzare le maschere, è apparentemente semplice ma si porta dietro anni di tradizione, si utilizzano solo le mani e pochi materiali.

Come prima cosa bisogna scolpire una massa di creta, che a poco a poco prende forma con le caratteristiche che si voglio dare, questa è la parte più creativa e la tempistica può variare e durare giorni o diverse settimane.

Successivamente si mescola della polvere di gesso alabastro con dell’acqua e si versa sulla scultura appena scolpita. Il gesso inizialmente è molto liquido, questo permetterà che scivoli e penetri bene sulla scultura inserendosi negli interstizi. Passati alcuni minuti comincerà ad addensarsi.

Lo stampo è pronto ed il gesso ben indurito dopo 90 minuti, quest’ultimo rappresenta il prototipo della scultura originale. Successivamente lo stampo va liberato dalla scultura in creta che purtroppo viene perduta perché estratta a pezzi. Adesso è arrivato il momento di ungere lo stampo con la vaselina e riempirlo di diversi strati di carta assorbente intrisa di acqua e colla.

La maschera sarà completamente asciutta dopo circa 24 ore, ed è pronta per essere estratta dallo stampo.

Come decorare una maschera veneziana

Le maschere possono essere decorate con ogni tipo di tecnica, materiali e colori, senza porre limiti alla creatività: oro, argento, merletti, gemme, nastri, tessuti di qualsiasi genere e pizzo, proprio quest’ultimo conferisce un tocco di eleganza e classe molto apprezzato. Le maschere di carnevale di pizzo si presentano raffinate ma elaborate allo stesso tempo, e possono avere diverse forme, che ricoprono l’intero viso o soltanto gli occhi. In ogni caso ogni maschera ha una storia a sé e un significato proprio che porta dietro, tradizione, bellezza e libertà d’espressione

Halloween: da Buckingham Palace a Windsor, tutti i castelli reali infestati

Come di consuetudine per Halloween si raccontano storie di case infestate.

Se per lunedi avete previsto qualche party o qualche serata fra amici, ecco uno spunto di conversazione: tutte le residenze reali inglesi infestate.

Oggi andiamo alla scoperta dei fantasmi che popolano i famosi castelli reali.

Halloween: la regina non ci credeva ma Buckingham Palace è infestata

La regina Elisabetta ignorava Halloween, non credeva nei fantasmi e non le interessavano, né ha mai permesso tour del genere.

Ma Buckingham Palace è infestata.

Una delle presenze che più sembra esser stata avvistata è quella di un monaco che ha in mano una catena. Il castello infatti sorge sulle rovine di un monastero dove si trovava anche una cella per le punizioni.

Lo staff sostiene di sentire di tanto in tanto un colpo di arma da fuoco, quello con cui si sarebbe ucciso John Gwyne, il segretario privato di Edoardo VII.

Halloween: tutti i fantasmi dei castelli reali

Quale migliore occasione se non Halloween per parlare di castelli infestati?

A Sandringham, dove la regina trascorreva il Natale, c’è chi giura di aver visto il fantasma di Giorgio VI, che qui è morto. Sempre in questo castello sarebbe stato avvistato il fantasma agitato di Lady Diana. Addirittura in questo caso fu fatta una benedizione per allontanare il fantasma della principessa triste, è riportato nei diari di Kenneth Rose che ne parla nel 2001, il fatto accadde 4 anni dopo la morte di Lady D.

Mentre invece Giorgio III sarebbe stato avvistato a Windsor, sarebbe stato visto affacciarsi da una finestra.

A Kensington Palace, dove vivono William e Kate, sarebbe stato avvistato il fantasma di Giorgio II. Lo staff lo avrebbe visto nella stanza dei bimbi che invece non hanno mai riferito nulla di strano.

A Windsor uno dei fantasmi più avvistati è quello di Anna Bolena, che viene visto vagare spesso anche nella Torre di Londra. Sembra che a Windsor si senta spesso una donna piangere e che si tratti di lei. Pare sia stata vista anche da Elisabetta II e da Margaret, sua sorella ma non ne abbiamo la certezza. Giorgio VI rivelò di averla vista per otto notti consecutive prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale. Sarebbe stato avvistato anche Enrico VIII, che camminava trascinando la gamba malata.

A Balmoral è stato avvistato John Brown, il servo della regina Vittoria e lei stessa.

A Holyroodhouse accadono cose strane: compaiono macchie di sangue che apparterrebbero a Davide Rizzio, il musico e confidente, di Mary, Queen of Scots e assassinato nel 1566 e pare si aggiri lo spettro di una donna nuda, Agnes Simpson, accusata di stregoneria, torturata e uccisa nel 1592.

Ad Hampton Court sarebbe stata avvistata Catherine Howard, moglie di Enrico VIII e Sybil Penn, serva di diversi monarchi tra cui Elisabetta I, morta di vaiolo nel 1562.