venerdì, 29 Marzo 2024

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Proposte dal mondo del cibo: ristorazione, dieta, ricette e cucina

Cibi sani: cosa è meglio evitare a tavola

Quando si inizia una dieta, oppure se vuole intraprendere un regime alimentare più sano, è importante conoscere bene quello che si porta in tavola in modo tale da non commettere passi falsi. Molti si chiedono, ad esempio, cosa sia meglio utilizzare se il dolcificante oppure lo zucchero, nonché il latte scremato o quello intero. Per mangiare bene, innanzitutto è opportuno informarsi su quelli che sono i cibi che sono un toccasana per il nostro organismo e quali invece potrebbero essere dannosi nel lungo periodo.

I consigli sui cibi che fanno bene

Per rispondere a molti dubbi circa i cibi consigliati e quelli no, innanzitutto bisogna sfatare il mito del latte. Molti si chiedono quale sia meglio tra latte intero e quello scremato. In realtà, il latte intero non è per forza una scelta meno salutare di quello scremato, quanto piuttosto, è opportuno consumarne sempre in quantità moderate. Inoltre, gli alimenti meglio evitare quelli in scatola tutt’al più, in caso di emergenza o di fretta è bene sempre preferire quelli congelati. Ciò vale soprattutto perché a volte la scatola potrebbe contenere tracce di alluminio, mercurio e di altri metalli. Tra zucchero e dolcificanti, invece, ad avere la meglio non è nessuno dei due. In effetti, sia zucchero che dolcificante stimolano la fame, rallentano il metabolismo.

Quello che non sapevi sui cibi che consumi in tavola

Molti alimenti che creano dubbi sono la margarina e il burro. Qual è la scelta migliore? La margarina è ricca di olio vegetale idrogenato. Questo significa che i grassi insaturi possono diventare dannosi per la salute, quindi il consiglio è sempre quello di utilizzare il burro purché però sia meno in quantità. Infine, è importante ricordare che per mantenersi sani e in forma, è meglio puntare alla giusta suddivisione dei pasti nel corso della giornata. Ad avere un ruolo fondamentale è la colazione che non deve mancare per un’alimentazione sana.

Menù di Natale economico con ricette low cost (FOTO)

Natale viene una volta l’anno. E meno male. Per preparare cenone, pranzo, aperitivo, merenda e chi più ne ha più ne metta la tredicesima si volatilizza in 2 giorni di shopping culinario.
Tradizioni da rispettare, tutto a base di pesce, prezzi alle stelle. Per non deludere i nostri ospiti spesso finiamo per spendere tutto lo stipendio per la preparazione di un pranzo soltanto.

In realtà, guardando fuori dagli schemi e volendo sfidare le vecchie tradizioni è possibile comunque stupire e soddisfare parenti e amici con un menù di Natale economico.
Noi di Blog di Lifestyle vi suggeriamo qualche ricetta low cost che farà bene anche al vostro portafogli per farvi ritrovare la magia nel Natale nella serenità della famiglia.

ANTIPASTI

BOCCONCINI INTEGRALI


Ingredienti
panini tondi alle noci (1 o 2 a persona)

Per il ripieno di ciascun panino:
2 fette di roast-beef
2 fette di Leerdammer
1 foglia di lattughino

Per le cipolle caramellate (circa 125 g):
300 g di cipolla di Tropea
95 g di zucchero di canna
80 ml di acqua fredda

Procedimento
Sbucciate le cipolle e affettatele finemente. Mettetele in una pentola dal fondo spesso, unite lo zucchero e l’acqua, mescolate con un cucchiaio di legno e coprite. Lasciate cuocere a fuoco basso per circa 2 ore mescolando ogni tanto adagio. Tagliate a metà i panini e disponetevi, nell’ordine, una foglia di lattughino, due fette di Leerdammer , due fette di roast-beef e terminate con un cucchiaino di cipolla caramellata.

INSALATA RUSSA

Menu di Natale economico con ricette low cost
Ingredienti per la maionese:

1 uovo e 1 tuorlo
230 ml di olio di semi di mais
una punta di senape
1 cucchiaio di aceto bianco
1 cucchiaio di succo di limone
1/2 cucchiaino da caffè di sale

Procedimento
Per la maionese abbiate l’avvertenza di usare sempre olio e uova a temperatura ambiente (se troppo freddi, la maionese rischia di non “legare”); versate l’olio a gocce e così pure il limone o 2 cucchiai di aceto bianco. Se la maionese “impazzisce” ricominciate tutto da capo montando il nuovo tuorlo con il composto impazzito versato a goccia a goccia.
Dunque, versate nel bicchiere del frullatore (che sia ad immersione o meno è indifferente) un tuorlo e un uovo intero, salate, pepate e aggiungete due cucchiai d’olio e un po’ di succo di limone. Frullate per alcuni secondi alla massima velocità. Quando gli ingredienti si sono amalgamati, aggiungete il resto dell’olio e del limone, frullate per un minuto. Regolate il sale. Versate in salsiera e tenete in frigorifero per massimo 3/4 giorni.

Per le verdure, invece, preparate un brodo leggero e aromatico con circa un litro di acqua salata, un gambetto di sedano, un paio di foglie di alloro, un chiodo di garofano e qualche grano di pepe pestato.

Tagliate 1 patata e 1 carota a dadini piccoli e lessateli separatamente, al dente, nel brodo vegetale: circa 8-10 minuti la patata, 5-7 minuti la carota; infine, scottate nella stessa acqua una tazza di piselli surgelati

Scolate man mano le verdure in una bacinella di acqua e ghiaccio, scolatele nuovamente, radunatele in una terrina, condite con poco olio e sale e mettete in frigo. Solo poco prima di servire, assemblate l’insalata russa mescolando insieme verdure e maionese.

Perfetta da gustare con crostoni di pane raffermo e servire decorata con le stesse verdure su un letto di insalata.

FOCACCIA DI BLOG DI LIFESTYLE

Menu di Natale economico con ricette low cost
Ingredienti
600 gr di farina 00 (oppure 500 di farina e 100 di semola rimacinata, preferibile per la salute sarebbe l’utilizzo di farina integrale, o almeno metà integrale e metà 00)
1 lievito di birra (se avete poco tempo, altrimenti anche metà basta)
3 patate medio/grandi
1 cucchiaio raso di sale
1 cucchiaino di zucchero
2 cucchiai di olio evo
1/2 bicchiere di latte
acqua q.b. (dipende dal tipo di farina, alcune ‘bevono’ più acqua altre meno)

Procedimento Passo passo qui

PRIMI PIATTI

GNOCCHETTI DI PATATE ALLA SORRENTINA


Ingredienti
Per preparare gli gnocchi:
1 kg di patate farinose
200 g di farina
1 uovo (facoltativo)
sale

Per il condimento:
Passata di pomodoro q.b.
basilico o origano q.b.
sale q.b.
200 gr mozzarella
100 gr di parmigiano grattugiato

Procedimento:
Lessare le patate e passarle nello schiacciapatate. Aggiungere farina, sale, uovo. Impastare velocemente a formare un composto sodo. Prendendone poco alla volta formate dei piccoli filoncini, tagliateli in tanti pezzetti della lunghezza di circa 1 cm.
Lasciate riposare una mezz’ora circa. Quando l’acqua bollirà, versare gli gnocchetti poco per volta. La cottura sarà veloce. Saranno pronti quando saliranno in superficie.

Condire con il pomodoro precedentemente fatto cucinare con olio, sale e aglio. Aggiungere la mozzarella, versare poco per volta il tutto in una pirofila da forno a bordi alti e condire ancora a strati con formaggio e altra mozzarella, olio, sale e origano. infornare e servire tiepidi.

LASAGNE BIANCHE


Ingredienti per lasagne:
Per 8 persone

800 gr di farina di grano duro (in mancanza va bene anche la ’00’ di grano tenero o semola rimacinata)
8 uova medie (di circa 60 gr l’una)
sale 1 cucchiaino (facoltativo)

Per il condimento:
per la besciamella:
100 gr di Burro
100 gr di Farina
1 litro di latte
sale q.b.
noce moscata q.b.

2 Zucchine
sedano q.b.
2 carote

Procedimento:
Iniziare preparando la lasagna. Si tratta di pasta fresca all’uovo. Il procedimento lo trovate in questo link. L’unica differenza che dovete apportare sarà non tagliare la pasta per fare le tagliatelle ma stenderla e ricavare dei rettangoli.

Procedete preparando la besciamella. Per la sua preparazione semplice ed economica conviene sempre farla in casa. Scaldate in un pentolino il latte. A parte fate sciogliere il burro e aggiungete la farina “a pioggia” poco per volta continuando a mescolare con una frusta per evitare la formazione di grumi. Poi rimettete sul fuoco dolce e mescolate fino a farla diventare dorata. Unite il latte, mescolando energicamente. Cuocete 5-6 minuti a fuoco dolce finché la salsa si sarà addensata e inizierà a bollire. Aggiustare di sale e noce moscata.

Fate soffriggere leggermente tutte le verdure tagliate a dadini piccoli con uno spicchio d’aglio. Quando saranno pronte iniziare a comporre la lasagna. Uno strato di pasta e uno di besciamella e verdure. Condire con formaggio grattugiato, olio e sale e ripete l’operazione per tre o quattro strati. Infornare e servire calda.

Questa pietanza si presta bene anche con semplice pasta, potreste provare con i rigatoni per la precisione. Vi stupirà.

SECONDO PIATTO

FILETTO DI MAIALE AL LATTE, SALVIA E SPECK


Finora la spesa è stata molto contenuta. Abbiamo utilizzato prodotti molto economici come patate, sedano, carote.
Per il secondo spenderemo un pochino di più ma in fondo è Natale. E non potremmo presentarci con una frittatina semplice.

Ingredienti
Per 4 persone

1 filetto di maiale da 550 g
80 g di speck a fette
2 ciuffi di salvi
a ml 150 di latte
olio extravergine d’oliva
30 g di burro
1 cucchiaino colmo di farina
sale

Procedimento:
Tagliate lo speck a striscioline. Lavate la salvia. Scaldate il latte in una casseruola portandolo al limite del bollore. Scaldate il burro e 2 cucchiai di olio e rosolatevi il filetto da tutti i lati. Quando è ben dorato, unite lo speck e la salvia. Mescolate. Dopo 1 minuto bagnate con il latte caldo, salate leggermente e coprite con un coperchio. A fine cottura avvolgete il filetto in un foglio di alluminio. Stemperate la farina in una ciotola con qualche cucchiaiata del fondo di cottura e mettetela nella pentola. Rimettete sul fuoco e fate restringere il fondo di cottura a fiamma vivace per qualche minuto. Togliete la carne dall’alluminio, tagliatela a fette e servitela condita con il suo sugo.

CONTORNI

I contorni non possono mancare, sebbene non siano i protagonisti del nostro pranzo, ne accompagnano le portate ed esaltano i sapori.
Ci sono vari contorni economici. Potrete scegliere il semplice purè di patate o optare per qualche verdura grigliata. Altrimenti potreste fare un’insalata di carote bollite o crude tagliate alla julienne, condite con olio sale e aceto. Anche le patate al forno sono sempre gradite. Insomma contorni veloci e low cost.

DOLCI E DESSERT

Le vacanze sono lunghe, lunghissime per chi cucina e deve pensare a proporre un’alternativa diversa ogni giorno. Per il dolce, in alternativa ai soliti pandoro e panettone, super economico ma di grande effetto è il classico e amatissimo Babà.
Se si vuol cambiare si può modificare la bagna, anziché al rum, potreste farla al limoncello, liquore che non manca mai nelle case degli italiani.

I napoletani avranno già storto il naso a questo punto ed hanno ragione perché il babà si bagna con il rum, però a Natale si è tutti più buoni e ci faranno passare questa “piccola” modifica.

BABÀ AL LIMONCELLO


Ingredienti:
per uno stampo da 28 cm

6 uova
50 gr di zucchero
1 cucchiaino di sale
25 gr di lievito di birra
100 gr di burro
400 gr di farina

Per la bagna al limoncello:
700 ml di acqua
200 gr di zucchero
1 buccia di limone
250 ml di limoncello

Procedimento:
In una ciotola molto ampia mettete le uova, lo zucchero,il burro ammorbidito tagliato a pezzettin e il lievito di birra.
Montate il composto fino a renderlo spumoso poi aggiungete la farina setacciata e il sale e continuate a montare. Lavorare l’impasto del babà fino a che diventi elastico.
Versate quindi l’impasto in uno stampo per babà imburrato e fate lievitare per 3 ore in un luogo fresco e sciutto lontano da correnti d’aria.
Infornate in forno già caldo a 220° gradi e cuocete per 30 minuti.

Nel frattempo preparare la bagna al limoncello.
In una pentola mettete l’acqua, lo zucchero e la buccia di limone, portate ad ebollizione e fate cuocere per 20 minuti. Spegnere la fiamma e aggiungere il limoncello.
Bucherellare tutta la superficie del babà con uno stuzzicadenti e con l’aiuto di un mestolo versate la bagna bollente sulla superficie del dolce.
Inclinare lo stampo e far fuoriuscire lo sciroppo in eccesso e con quello continuare a bagnare il babà ripetutamente fino a quando il dolce lo assorbirà tutto.
Lasciar riposare il babà al limoncello per 2 ore in frigo, poi capovolgetelo su un piatto da portata.

Potrete servirlo guarnito solo con panna montata oppure con una deliziosa crema chantilly o al limone.

Come abbiamo visto si può preparare un ottimo pranzo spendendo poco perché in fondo a Natale la cosa più bella è l’atmosfera magica che si crea con la famiglia e gli amici, quel calore emotivo che ci prende solo in quel periodo dell’anno.

Ciò che si ricorderà negli anni futuri saranno le presenze e le mancanze, non di certo le portate.

Expo: i padiglioni in cui mangiare il miglior street food (FOTO)

Credit: turismo.it

Che si chiamino crepés in Francia o tortillas in Messico, le appetitose ricette proposte dagli ambulanti del mondo sono continuamente in crescita, al punto di essersi sviluppate in ogni angolo della terra.

Nel gergo comune si chiama street food, ma in realtà non è altro che il cuore di ogni cultura culinaria, con caratteristiche precise: è semplice, economico e realizzato con ingredienti locali.
E allora quale cornice più azzeccata per lo street food di Expo Milano 2015?

Vediamo i migliori.

Patatine fritte in doppia cottura – Padiglione del Belgio


Pensate che si tratti delle solite patatine fritte che fate anche a casa? Vi sbagliate.
Questo goloso street food – che è poi anche uno dei piatti più famosi del Belgio – è del tutto particolare per via della doppia cottura. La patatine sono tagliate a pezzi grossi, fritte, fatte raffreddare e fritte nuovamente una seconda volta. Il risultato finale? Un cartoccio di patatine fritte fumanti, perfettamente d’orate, croccanti all’esterno e morbide e carnose all’interno. Da provare con una delle tante salse.
Costo: 4€.

Mini pancakes – Padiglione dell’Olanda


Se siete amanti del dolce questa tappa è d’obbligo. I mini pancakes (preparati da alcuni giovani olandesi che stanno tutto il giorno sul loro furgoncino arancione a metà tra i decumano e il loro padiglione) sono diversi dai pancakes o dalle crepes tradizionali. L’impasto è lo stesso, ma la loro forma è piccola e tonda. Una spolverata di zucchero a velo, la farcitura che preferite – cioccolato, crema, panna o marmellate – ed è subito il paradiso.
Costo: 5€.

Il riso su stecco – Padiglione del Laos – Cluster del Riso


La gastronomia della Repubblica Popolare Democratica del Laos prevede come ingrediente principale il riso, praticamente sempre bollito e poi accompagnato con verdure, pesce, pollo, maiale o manzo. Il riso su stecco è una specialità: si tratta di riso, cotto a vapore senza aggiunta di erbe aromatiche, pressato fino a diventare un medaglione, messo su uno stecco di legno, passato nell’uovo e fritto. Un modo di mangiare il riso che non avete mai provato.
Costo 3€.

Barros Luco – Padiglione dei Cile


Si tratta di un piatto nazionale del Cile, cioè di un panino che prende il nome dall’ex presidente Ramón Barros Luco, amante di questo piatto fatto di carne, formaggio fuso e pane a base di zucca – pare ne mangiasse a volontà durante i pranzi al Palazzo Nazionale dei Congressi.
Il Barros Luco lo potete trovare solo a fine del percorso nel padiglione del Cile, quando vi imbatterete nella Tavola del Chile, dove potrete assaggiare anche tortillas, humita, stufati. Mettetevi in coda.
Costo 5-7€.

Los granos de mi tierra – vicino al Padiglione della Cina e vicino al Padiglione del Qatar


Si tratta di un furgoncino tra i due padiglioni appena citati, che offre grani antichi, saporiti e ricchi di proprietà nutritive. Sono presenti infatti la quinoa, il “grano degli Inca”, senza glutine e ricca di proteine e aminoacidi essenziali, l’amaranto, una pianta originaria dell’America centrale ricca di vitamine, sempre senza glutine, il riso selvaggio integrale, oppure il grano spezzato, un alimento costituito da grano duro germogliato, che subisce un particolare processo di lavorazione. Si tratta di cibo davvero particolare e difficilmente reperibile altrove; proprio per questo è da provare.
Costo: 8-10€

The Rolling star – vicino al Padiglione della Cina


Non sempre serve andare in ristoranti di super lusso per provare un piatto stellato. A Expo 2015, per esempio, basta avvicinarsi a un vecchio Citroen H, il furgoncino The Rolling star, dove a cucinare per voi ci sarà lo chef Felice Lo Basso, una stella Michelin al Ristorante Unico di Milano. Tra le specialità del take away potrete provare: panino a base di spalla di maiale, condita con salsa al rafano e mela; il panino ripieno con tartare di gamberetti in salsa rosa; e il panino vegetariano, cioè hamburger di verdure con l’aggiunta di peperoni e burrata. Invitanti, non trovate?
Costo: 8€.

Arepa de huevo – Padiglione della Colombia


Padiglione latino, cibo latino. Nel padiglione della Colombia è sempre presente un “menu del dia”, e le specialità da gustare sono principalmente: empanadas di carne a (costo: 6€) e arepa con mozzarella (costo: 5€). Ma la vera prelibatezza è l’arepa de huevo, una sorta di panzerotto di farina di mais riempito di carne al quale dopo la cottura viene aggiunto l’uovo e nuovamente passato alla piastra. Questo rende il piatto ancora più prelibato e gustoso. A provarlo, ne vorrete subito un altro.
Costo: 10€.

Nasi goreng – Padiglione dell’Indonesia


Si tratta di un tipico street food, quotidianamente presente in tutte le strade indonesiane. Nasi goreng significa riso fritto, la cui preparazione è: si la lessare o si cuoce a vapore il riso, poi si fa saltare nel wok, insieme a carne di pollo o manzo, verdure, gamberi e una frittatina di uova tagliata a striscioline. Ad accompagnare il tutto con l’ayam kalio, pollo condito con lemongrass e spezie successivamente cotto nel latte di cocco, oppure con il tahu balado, cioè tofu fritto. Leggermente speziato, ma adatto a tutti i palati.
Costo: 10€.

[Credit: magazine.expo2015.org]

Le domande più assurde fatte nei food blog

A volte per passione, a volte per necessità un po’ tutti ci troviamo ad avere a che fare con la cucina. Chiaramente come in tutti i settori c’è chi dimostra più dimestichezza con la materia in questione e chi, invece, proprio risulta un caso perso senza alcuna speranza di recupero.

Con l’avvento della moda della condivisione, Facebook si è attrezzato e facendo una ricerca in rete è facile trovare un’infinità di gruppi o food blog in cui potersi confrontare, scambiare ricette, consigli e anche quindi togliersi alcuni dubbi.
Quelli dedicati ai principali food blog, quelli vegetariani, quelli vegani, quelli per i lievitati, quelli per i dolci, insomma se ne trovano di ogni tipo.
Tutti frequentati da personaggi esperti nell’arte culinaria ma anche da un più ridotto numero comunque discreto di pecorelle smarrite che postano qualsiasi domanda gli frulli nella testa, e spesso certi dubbi non dovrebbero assolutamente uscire dal nostro involucro cranico.

Poiché, appunto, alcune di queste domande sembrano davvero assurde, noi di Blog di Lifestyle non volevamo lasciarle nel dimenticatoio così abbiamo deciso di raccogliere le più simpatiche.

Ciao a tutti, mi serve il vostro aiuto. Ho acquistato delle cozze, mentre le cucinavo però ho notato uno sgradevolissimo odore e all’interno delle cozze sembra esserci del catrame. È tutto nero. Secondo voi sono buone?

Ora, non voglio certo insegnare nulla a nessuno, ma la regola basilare per una buona alimentazione, ma ancor più in generale per una buona saluta, è certamente quella di utilizzare prodotti freschi e di buona qualità, a maggior ragione quando parliamo di frutti di mare. Da quel che ricordo io, il catrame non è contemplato nella dieta mediterranea. Poi non saprei.

Salve, sono nuova del gruppo. Ho 3 vasetti di yogurt scaduti da 1 settimana. Come posso recuperarli?

Ci sono domande che ti mettono anche un po’ in crisi, perché tu non capisci se l’utente ti stia prendendo in giro o sia serio. Una caratteristica quasi peculiare dei gruppi di food su Facebook è quella di voler a tutti i costi recuperare tutto. Concettualmente l’intendo di ridurre gli sprechi in cucina è ammirevole, ma insomma, c’è un limite a tutto.

Ragazze urgente. Sto facendo i biscotti, posso sostituire l’ammoniaca con della candeggina? E se si in che quantità?

Quasi quasi ti direi di si. Ma non essendo certa che i danni provocati dalla tua incapacità si ripercuotano solo su di te, non voglio essere complice di avvelenamento di parenti e magari anche di minori. Tu però, cara, ti prego, stai lontana dalla cucina. Per sempre.

Cuochine, voi che sapete tutto potreste suggerirmi come posso consumare 10 uova scadute?

Il principio anche in questo caso è quello di limitare lo spreco. Sopratutto se parliamo di prodotti che è sempre meglio consumare freschi, queste domande non dovrebbero proprio sorgerci. Ma più assurde della domanda sono le risposte che spesso propongono ricette come tiramisù o maionese dove le uova si lasciano addirittura crude.

Gruppo veg, sono disperata, mio figlio di 3 anni vuole mangiare tutto. Prima della cena con la mia famiglia gli avevo spiegato che ci sarebbero stati anche cibi che noi non mangiamo in modo da prepararlo e sembrava avesse capito. Poi però ha visto il salame, ci si è buttato sopra e l’ha mangiato tutto. Come posso fare?

I gruppi vegani sono un bersaglio spesso facile. Quella di diventare veg è una scelta salutare, etica e di tutto rispetto e ammirazione. Ma è ricorrente vedere alcuni “estremisti”, passatemi la parola. Non si può pretendere che un bambino, sopratutto in un’età così piccola riesca a capire le motivazioni che sono dietro la vostra scelta. Chiedergli di rinunciare alle golosità quotidiane, salumi, caramelle, dolci, polpette di carne in favore di seitan, farifrittate, quinoa e soia è certamente un’impresa ardua e difficilmente vi porterà ad un riscontro positivo. Sono pur sempre bambini.

Ho bisogno di un consiglio, ho aperto questa conserva di carciofi sott’olio. Ma ci sono pezzi bianchi ovunque, alcuni carciofi sono fuori dall’olio e sono divenuti tutti molli? Posso mangiarli?

Per carità! Il botulino è li che aspetta te.

Ho aperto un pacco di farina e ho trovato dei vermi? Cosa posso fare per usarla

Ma non vi disgusta proprio niente eh? La vostra perseveranza è quasi invidiabile. Quasi.

Il formaggio che avevo in frigo da circa 4 mesi ha generato la muffa. Se tolgo quella parte è buono? Anche il gorgonzola ha la muffa no?

Il tuo discorso non fa una piega, non mi spiego neanche la motivazione della tua domanda. Tanto la risposta la conosci no? Ma ne sei proprio sicura?

Ovviamente aldilà della comicità momentanea delle domande, bisognerebbe precisare di prestare una maggiore attenzione sulla qualità e sulla freschezza degli alimenti che ingeriamo e sopratutto che facciamo ingerire ai nostri figli. Non sottovalutiamo le conseguenze a volte serissime che la nostra superficialità ci porta.

Meglio acquistare qualcosa in meno se sappiamo che potremmo poi andarla a buttare, ma se capita di lasciar scadere o lasciar marcire qualcosa, meglio buttarla via che mangiarla. Sempre.