venerdì, 29 Marzo 2024

Ma cosa mangi?

Home Ma cosa mangi? Pagina 22
Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

Pranzo in spiaggia: ecco gli alimenti giusti

Credits photo: www.mamme24.it

Se abbiamo deciso di trascorrere tutta la giornata in spiaggia, consumando quindi anche il pranzo sotto l’ombrellone, è bene imparare a scegliere gli alimenti giusti, combinandoli al meglio per creare un pasto completo dal punto di vista nutrizionale.

La regola generale deve essere sempre una: scegliamo cibi semplici, leggeri, rinfrescanti e soprattutto facili da digerire.

Prediligiamo quindi alimenti freschi come frutta e verdura, evitando cibi troppo cotti ed elaborati, che mettono a dura prova il nostro organismo, già affaticato dalle alte temperature.

Frutta

Uno dei primi alimenti che non dovrà mancare è la frutta.

Ottima sia per concludere il pasto sia come spuntino, la frutta è un alimento ricco in acqua e dal naturale potere rinfrescante.

Assumere infatti adeguate porzioni di frutta permette di reintegrare acqua e sali minerali, entrambi elementi che vengono facilmente persi dall’organismo soprattutto durante le giornate più afose.

Tra questi benissimo la scelta dell’anguria.
Ricca in acqua e dal ridotto apporto calorico, l’anguria con il suo sapore delizioso è un frutto perfetto se si decide di trascorrere tutta la giornata in spiaggia.

Grazie all’ottima quantità di vitamine, principalmente la B6, e sali minerali, tra cui potassio e magnesio, questo frutto esercita un effetto benefico a livello della pelle, proteggendola dai rischi legati ad una eccessiva esposizione ai raggi UV.
Inoltre grazie alla presenza della citrullina, un amminoacido, l’anguria aiuta a prevenire l’ipertensione e le malattie cardiache, riducendo naturalmente i livelli di colesterolo nel sangue.

Ottima anche gli altri frutti di stagione.
In particolare molto indicati soprattutto per gli amanti della tintarella, gli alimenti ricchi in vitamina A come albicocche e pesche, in grado di stimolare la produzione di melanina.

Ottimi anche frullati o centrifugati di frutta fresca, un naturale elisir di salute.
Facciamo attenzione che questi siano solo a base di frutta fresca, senza zuccheri aggiunti.

Quantità eccessive di zucchero infatti, oltre a rappresentare una delle principali cause del sovrappeso e dell’obesità, possono favorire lo stato di disidratazione del nostro corpo.
Inoltre gli zuccheri concentrati richiedono acqua per essere metabolizzati facendo comparire presto il sintomo della sete.

Insalate

Le insalate possono rappresentare un piatto unico, fresco e ben equilibrato perfetto da consumare in spiaggia.

Possiamo optare per delle insalate a base di cereali quali riso, pasta, orzo, farro, avena, cous cous, arricchite con colorate verdure di stagione come zucchine, melanzane, pomodorini, rucola peschi o carni magre come tonno, pollo e tacchino, o legumi, piatti unici e ben equilibrati perfetti per grandi e piccini.

Per rendere la preparazione facilmente digeribile evitiamo di condire le nostre insalate con condimenti ricchi in grassi quali maionese e salse da condimento, privilegiando principalmente l’olio d’oliva.

Altra ottima alternativa possono essere gli ortaggi come i cetrioli, sedano, finocchi o ravanelli, magari già puliti e tagliati, ricchi di acqua e di potassio con pochissime calorie.
Ottimi come spuntino o da mangiare durante il pranzo.

Evitate di preparare e consumare piatti elaborati come pasta al forno o timballi, ricchi in grassi che rallentano la digestione.

Se invece optate per un panino, ricordate di preferire sempre il pane fresco a quello in cassetta, e soprattutto di riempirlo con tanta verdura.

Frutta secca

Per uno spuntino sano e veloce è possibile optare per della frutta secca come mandorle, nocciole, anacardi.

Attenzione però alle calorie: la frutta secca sebbene sia ricca in proteine, acidi grassi polinsaturi e vitamine, è un comunque un alimento dall’elevata densità calorica, e che quindi andrà consumato in piccole quantità.

Potremmo ad esempio pensare di utilizzarla per arricchire le nostre insalate, macedonie di frutta fresca o frullati a base di frutta o verdura.

Ovviamente assicurate sempre un livello di idratazione ottimale consumando almeno 1,5 litri di acqua al giorno, per garantire la reintegrazione dei liquidi e dei sali minerali persi attraverso la sudorazione.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Sugar smart: la nuova app inglese che ti dice quanto zucchero c’è nel cibo

Credits photo: www.publichealthmatters.blog.gov.uk

Sugar Smart è la nuova applicazione che è stata sviluppata dalla Public Health England, agenzia del Ministero della Salute inglese, che si pone come obiettivo quello di frenare l’obesità infantile in Gran Bretagna, aumentando il controllo e la conoscenza da parte dei genitori di quanto zucchero è presente nei cibi che acquistano.

I genitori infatti, attraverso un semplice e veloce gesto, potranno compiere delle scelte alimentari più sane e consapevoli per i loro bambini.

Solide evidenze scientifiche dimostrano infatti come lo zucchero sia associato all’incremento del peso corporeo e all’obesità sia nei bambini che negli adulti, favorendo inoltre la comparsa del diabete, di problemi cardiovascolari e condizioni morbose a livello epatico.

Oggi infatti lo zucchero rappresenta forse il “nemico” peggiore per il benessere rispetto anche ai tanto temuti grassi.

Come funziona Sugar Smart

L’applicazione può essere scaricata in maniera gratuita sul proprio cellulare e funziona attraverso la semplice scansione del codice a barra di un prodotto.
In questo modo sarà possibile conoscere immediatamente quanto zucchero, rappresentato in grammi o in zollette, è presente all’interno di uno specifico alimento.

Attualmente sono stati catalogati oltre ottanta duemila prodotti, le cui informazioni aggiornate continuamente.

Un servizio estremamente utile che segue le linee guida definite nel 2015 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e che raccomanda di ridurre la quantità di zucchero consumato nella dieta giornaliera a meno del 10% dell’energia totale.

L’applicazione inglese permette inoltre di identificare anche quella quota di “zucchero nascosto” presente all’interno degli alimenti trasformati e spesso non identificati come alimenti “dolci”, così come riporta delle indicazioni alimentari su quanto zucchero, a seconda della fascia d’età, andrebbe consumato giornalmente.

La stessa funzione si trova anche nell’applicazione australiana FoodSwitch, sviluppata dal George Institute for Global Health, in grado di identificare non solo gli zuccheri ma anche il sale, i grassi, il glutine, gli additivi i coloranti, gli allergeni ed i conservanti.

Uno strumento utile che però potrebbe non essere sufficiente per risolvere il problema visto che le stesse informazioni sono già riportate nelle etichette nutrizionali dei prodotti.
Allo stesso modo però visualizzarle in un modo più immediato, come quello fornito da Sugar Smart, potrebbe fornire un concreto aiuto a tutte le persone per iniziare ad orientarsi verso scelte alimentari più salutari.

Purtroppo per il momento l’applicazione è disponibile solo in Gran Bretagna, ma sarebbe estremamente utile anche qui in Italia dove l’eccessivo consumo di cibi ricchi in zuccheri, sta diventando critica.

Un’applicazione semplice ed immediata che potrebbe rappresentare un ulteriore strumento per aiutare ragazzi, adulti e genitori a comprendere veramente quanto zucchero è presente, anche in forma nascosta, all’interno degli alimenti che vengono consumati giornalmente.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: a dieta con i dolci di Natale

Credits photo: wallpaper.krishoonetwork.com

C’è poco da dire, il Natale è una festa magica che rende tutti felici, grandi e piccini.
Sarà anche colpa di tutti quei dolci golosi che arrivano sulle nostre tavole?

Forse non tutti sanno che, anche se si è a dieta, esiste un modo per combinare un’alimentazione controllata con un peccato di gola natalizio.

Pandoro e panettone

Prima di valutarne le proprietà nutrizionali dobbiamo ricordarci che sono dei dolci ipercalorici ricchi in burro, uova e zucchero, che non li rendono certamente dei dolci ideale per chi segue una dieta ipocalorica.
Ai più scrupolosi cultori della linea interesserà sapere che il pandoro fornisce molte più calorie rispetto al panettone. Abbiamo infatti circa 450 calorie per cento grammi di prodotto contro le “sole” 333 del panettone, un bel peccato di gola che, se inserito all’interno di uno schema alimentare corretto ed equilibrato, potremmo concederci senza troppi sensi di colpa e rinunce.

Un semplice trucco infatti per potersi concedere una soffice fetta, è quello di sceglierlo al mattino. In questo modo avremo tutta la giornata a nostra disposizione per poter smaltire le calorie introdotte. Certamente in uno schema alimentare corretto una sana colazione non è certo rappresentata dal pandoro o dal panettone, ma rappresenta uno strappo alla regola che potremo permetterci a Natale.

Se lo scegliamo per una dolce colazione associamolo ad una bella tazza di the verde, acceleratore naturale del metabolismo, rispetto ad una tazza di latte vaccino che apporterebbe ulteriori grassi e calorie alla nostra colazione non proprio light.

La frutta secca ed il torrone

Ormai è ben noto che la frutta secca contiene interessanti proprietà nutrizionali. L’elevato contenuto di sali minerali quali magnesio e potassio, nonché l’interessante percentuale di omega 3, li rendono un alimento altamente attraente, soprattutto agli occhi delle donne, in quanto contribuiscono a mantenere giovane e bella la pelle.

Il problema principale quindi non è rappresentato dalla tipologia di alimento ma dalla quantità che viene consumata durante le feste. Si rimarrà infatti alquanto sorpresi che 100gr di noci, circa 25, apportano 660kcal, mettendo a dura prova la nostra forma fisica.
Se poi aggiungiamo miele e sciroppo di glucosio trasformandoli in croccanti torroni, le calorie, e soprattutto gli zuccheri, aumenteranno notevolmente mettendo a dura prova l’ago della bilancia.

Non riusciamo proprio a rinunciare ad un pezzetto? Cerchiamo almeno di fare una lunga camminata per smaltire le calorie ingerite.

Biscotti e frollini di Natale

A forma di omino, albero di Natale, cometa, pupazzo di neve, glassati, al burro, alle mandorle, al cioccolato: i biscotti di Natale sono belli da vedere e, soprattutto talmente buoni che uno tira l’altro.
Solitamente sono ricchi di burro il che li rende un alimento difficilmente conciliabile con una dieta. Basta pensare infatti che 100gr di biscotti frollini apportano circa 465 Kcal.

Per renderli più leggeri possiamo provare con tante varianti utilizzando prima di tutto le spezie come la cannella, lo zenzero ed i chiodi di garofano che ci permetteranno di non rinunciare all’amato biscotto tagliando però un po’ di zucchero e di calorie.

Dolci, dolci ed ancora dolci

Panettone, pandoro, torrone, biscotti: questi i dolci natalizi maggiormente diffusi in Italia, ma se ci si muove lungo le regioni del nostro bel paese sono ancora tanti i dolci che accompagnano le giornate di festa.
Al sud, ad esempio, abbiamo molti dolci diversi fra di loro accomunati da un elemento chiave: la frittura.
Struffoli napoletani, pignolata siciliana e cartellate baresi, delle vere e proprie bombe caloriche fritte, caramellate o guarnite da miele e confettini, che mediamente apportano circa 500Kcal per 100gr di prodotto.

Al nord invece troveremo altre specialità come ad esempio lo zelen, tipico dolce del trentino, che di dolce. E soprattutto di innocuo, ha solo l’aspetto in quanto potrebbe essere consumato tranquillamente in sostituzione ad un pasto. Infatti un’innocua fettina, circa 100gr di prodotto, apporta circa 550 Kcal.

Rinunciare ai dolci di Natale? Assolutamente no. L’indicazione è quella di concederci una piccola porzione la mattina, ancora meglio se ci attende una bella giornata in movimento, magari all’aria aperta.

Dolci e Carnevale: ogni caloria vale

Credits photo:www.finedininglovers.it

Da quando siamo piccoli il Carnevale è una festa che evoca alla mente principalmente due cose: le maschere ed i dolci.
Fritti, al forno, ricchi di zuccherini colorati, glassati al miele, ripieni, o ricoperti da strati e strati di dolce zucchero a velo. Tante le delizie carnevalesche che in questo periodo popolano le vetrine e gli scaffali di pasticcerie, forni e supermercati.
Ma quanto peseranno sulla nostra forma fisica questi piccoli e dolci peccati di gola?

Chiacchiere, frappe, bugie, stracci, cenci

Regione che vai, nome che trovi, ma la sostanza di base resta sempre la stessa. Dolcissimi nastri di pasta fritti in olio bollente e cosparsi di soffice zucchero a velo. Croccanti o morbide è veramente difficile resistere alla loro semplicità.
Ma se al palato rappresentano una dolce tentazione, dal punto di vista nutrizionale rappresentano delle vere e proprie bombe caloriche.
Basta pensare infatti che 100gr di prodotto contengono circa 470 calorie. Se invece optiamo per la versione light al forno, le calorie saranno “solo” la metà.

Castagnole

Semplici o ripiene, glassate o ricoperte di zucchero, dalla tipica forma sferica ed ovviamente super fritte, le castagnole non possono certo mancare nella lista dei dolci di Carnevale.
Anche in questo caso, il quantitativo calorico difficilmente perdona: circa 502 calorie ogni 100 gr di prodotto.

Tortelli

Tipici dolci lombardi, sono delle soffici palline fritte nell’olio e cosparsi, ad uno ad uno, di zucchero a velo. Inoltre, per chi non si accontenta “solo” della frittura, sono disponibili le varianti ripiene alla crema, alla mela e all’uvetta.
Le calorie si aggirano intorno alle 500 per 100 gr di prodotto, destinate solo ad aumentare per le versioni più elaborate. Voglia comunque di tortelli? Ci viene in soccorso la versione al forno per riuscire a tagliare qualche caloria.

Cicerchiata

La cicerchiata è un dolce composto da piccole palline di pasta, ovviamente fritte, e ricoperte di miele.
Tipico dell’Italia centrale ed abbastanza diffuso in Abruzzo, questo dolce carnevalesco ricorda gli struffoli napoletani, sia nella forma che nel gusto ma che, a differenza di questi, viene considerato non solo un dolce natalizio. Non fatevi ingannare dal loro aspetto light: la cicerchiata ha circa 500 calorie per 100 gr di prodotto.

Frittelle di Carnevale

Classico dolce intramontabile, anche in questo caso la parola d’ordine è solo una: fritto, fritto, fritto. Semplici, al cioccolato, alla ricotta, con la frutta, qui le versioni sono veramente tantissime. Le calorie partono dalle 400 per 100 gr, fino a superare anche le 500, un vero e proprio pranzo più che un semplice dolcetto di Carnevale.

Zeppole o graffe

A forma di bomboloni o a forma di ciambelle, le zeppole rappresentano una variante delle frittelle di carnevale. Rigorosamente fritte, in alcune regioni la ricetta tipica prevede una doppia cottura, ovvero prima in forno e poi fritte. Farcite o meno da diverse tipologie di creme, rappresentano un soffice piacere per il palato, ma estremamente insidioso per la forma fisica.
Infatti 100 gr di prodotto ha circa 450 calorie, quantità che si raggiunge e si supera molto facilmente proprio per la loro dolce morbidezza

Strauben

Dolci altoatesini dalla tipica forma a spirale, da cui deriva il loro nome e, indovinate un po’, ovviamente fritti.Una volta ultimata la frittura, lo strauben viene coperto di zucchero a velo e si mangia con marmellata di mirtilli calda o frutta cotta.
Quanto costa alla nostra forma fisica questa dolce tentazione? Solo 350 calorie ogni 100 gr.

E se nella lotta tra calorie e golosità la seconda ha la meglio, cerchiamo almeno di non esagerare con gli eccessi per cercare di godere, solo per un giorno, la dolcezza del Carnevale senza “dare troppo peso” alla bilancia.

Una buona alimentazione è amica della salute.