giovedì, 25 Aprile 2024

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Zaino in spalla, con Paese che vai si gira il mondo

Europa: le città da visitare pedalando (FOTO)

Young Couple Walking in Alley

Ci sono grandi città, in giro per l’Europa, che vale la pena visitare spostandosi a bordo di una comodissima bicicletta, per ammirare tutte le bellezze – anche quelle più nascoste – di esse, soprattutto quelle che, prendendo i mezzi di trasposto, si finirebbe per non notare.

Una delle migliori città europee da vedere in bicicletta è Amsterdam. La capitale dell’Olanda ospita più di un milione di biciclette e, grazie ai suoi 400 chilometri di piste ciclabili cittadine, il 60% degli spostamenti, sia da parte degli abitanti che dei turisti, vengono fatti pedalando.

Europa: le città da visitare pedalando

Nella lista non manca Barcellona che, negli ultimi anni, ha cambiato il suo panorama grazie al noleggio di biciclette pubbliche e all’aumento di piste ciclabili, oltre che all’aggiunta di bici elettriche, insieme alla pubbliche Bicing.

Europa: le città da visitare pedalando

Altri 400 chilometri da percorrere in bicicletta sono possibili in Francia, a Bordeaux: di tutto questo percorso, 200 chilometri circondano la città, mentre gli altri 200 la attraversano.

Europa: le città da visitare pedalando

A Copenhagen, invece, la bici è un vero e proprio stile di vita, utilizzato anche da persone che ricoprono le cariche più importanti. Il traffico ed i semafori, ad esempio, si adattano in base al flusso dei ciclisti.

femme AlAgante et sa bicyclette
femme AlAgante et sa bicyclette

Dalla capitale danese si può arrivare a Berlino in bicicletta, lo sapevate? I chilometri da fare pedalando sono 620, vietati alle macchine. Curioso, poi, che 620 siano anche quelli della capitale tedesca.

Young Couple Walking in Alley
Young Couple Walking in Alley

50.000 è il numero di persone iscritte al servizio di noleggio delle biciclette a Dublino: proprio per questo motivo la città ha dovuto aumentare del ben 40% il numero delle caratteristiche biciclette bianche e azzurre.

Europa: le città da visitare pedalando

Altro paese d’Europa che ama le biciclette è il Belgio. In particolare, prendendo in considerazione la città di Anversa e l’intera regione che la ospita, sono 2.000 i chilometri di piste ciclabili.

Europa: le città da visitare pedalando

Nella top ten delle città da visitare pedalando c’è anche un’italiana, Patrimonio dell’Umanità UNESCO: la bellissima Ferrara. La città dell’Emilia-Romagna ha un primato nel Mediterraneo: avere il maggio numero di biciclette per abitante: 130.000 cittadini per 100.000 bici.

Europa: le città da visitare pedalando

Anche Stoccolma è più facilmente conoscibile in bicicletta, grazie ai suoi velocissimi percorsi senza macchine. Il servizio di noleggio bici è aperto a tutti, cittadini e turisti.

Europa: le città da visitare pedalando

Ultima città in Europa è Trondheim, in Norvegia. Il suo primato è quello di essere l’unica città ad ospitare un ascensore per biciclette in tutto il mondo, costruito nel 1993.

Europa: le città da visitare pedalando

[Credits & credits photo: skyscanner]

Distrutto un tempio antico per costruire una strada

Credit: artemagazine.it

Belize, America Centrale, uno stato che confina con il Messico, è bagnato dal Mar dei Caraibi e non è di certo noto per le sue dimensioni. Si tratta di un paradiso paesaggistico e una fonte illimitata di notizie storiche, che in questi anni sta conoscendo il male del mondo. Sì, perché è in corso una massiccia distruzione di reperti archeologici, non per motivi politici o terroristici, ma perché questi materiali vengano destini alla costruzione di strade urbane. Una compagnia di costruzioni, ad esempio, ha distrutto una delle piramidi Maya più grandi costruita proprio Belize 2300 anni fa.

L’antico complesso di Noh Mul (che significa “la grande struttura”) fu infatti eretto secoli fa in una zona dove ad oggi la compagnia di costruzioni sopracitata ha deciso di andare a cercare della roccia per farci una strada. I Maya, a loro volta, costruirono questa “grande struttura” con strumenti di pietra, scavando nel terreno per cercare quella adatta. Ovviamente senza l’uso dei macchinari odierni.

Ma pare che questo interessi ben poco a tutti quanti. Nonostante fosse in un terreno privato, la legislazione locale ha delle leggi che prevedono l’abbattimento di strutture storiche, quelle stesse che gli operai della ditta di costruzioni non si sono accorti di rovinare con le loro ruspe e i loro bulldozer.
Ebbene sì, pare che non le abbiano viste. Il dirigente dei lavori si discolpa dicendo che la zona era disseminata da coltivazioni di canne da zucchero, senza la minima presenza di roccia o materiali che ricordassero un antico tempio Maya.
Ma ovviamente, come fanno notare gli archeologi, il Noh Mul è alto circa 30 metri, ed è impossibile da scambiare con una collina naturale, anche per il fatto che la sua posizione è nota a tutti i locali, compresi gli operai della compagnia di costruzioni.

Secondo il direttore dell’Istituto di Archeologia e il Dipartimento del Ministero di Turismo e Cultura, questo è stato un grande gesto di ignoranza e sensibilità, solo in nome dell’industrializzazione e del commercio.
Come dargli torto?!