sabato, 20 Aprile 2024

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I posti paradisiaci più economici del mondo (FOTO)

Luoghi meravigliosi, quasi incantati. A poco prezzo.
Posti paradisiaci senza spendere una fortuna? Ecco alcuni suggerimenti.

Avarua, Cook Islands

Avarua, Cook Islands
Dove si trova esattamente questo posto: le Isole Cook sono tecnicamente parte della Nuova Zelanda, ma si trovano 2.008 miglia a nord est, nel bel mezzo del Pacifico meridionale. “Hanno le stesse bellezze paradisiache delle Hawaii o Tahiti, ma, a differenza di Hawaii o Tahiti, l’affitto medio di un appartamento è 130 dollari al mese”.
Gli abitanti sono indigeni polinesiani per lo più. Stranamente le Isole ospitano relativamente pochi turisti ogni anno, circa 100.000. Per dare una certa prospettiva, Hawaii ne attira circa 8 milioni.
Si può fare qualsiasi cosa: trekking, snorkeling, ma gli stranieri non possono acquistare proprietà sull’isola, lo si può fare solo diventando un cittadino a tutti gli effetti o ottenendo un permesso speciale.

Český Krumlov, Repubblica Ceca

Český Krumlov, Repubblica Ceca
Questo posto si trova nella regione Boemia della Repubblica Ceca. C’è un enorme castello, strade fatte di ciottoli, e una sensazione e un’atmosfera medievale, che culmina in una tipica celebrazione del solstizio d’estate che ricorda una fiera rinascimentale: si chiama “Cinque Petali Rose Festival” e comprende giostre, divertimento e fuochi d’artificio. È uno dei posti paradisiaci più economici sulla terra e in questo paese si può addirittura ottenere un pasto di tre portate per due a 20 dollari l’anno e affittare un appartamento a $13 al giorno (costa di meno di tantissime altre cose, come per esempio fumare abitudinariamente a New York City).

Koh Tonsay, Cambogia

Koh Tonsay, Cambogia
È una piccola isola, nel sud della Cambogia, nei pressi della città di Kep. È uno dei piccoli ma immensi e magnifici posti paradisiaci del mondo: è una giungla robusta e tutta da ammirare; si può soggiornare in un bungalow sulla spiaggia per “sei ossa al giorno” (questo è solo slang per “dollari”).
L’isola è per lo più disabitata, tranne che per un paio di pescatori con le loro famiglie. Potrete rilassarvi sulla spiaggia o esplorare la giungla piena di grotte e pertugi.

Guanajuato, Messico

Guanajuato, Messico
Questa meraviglia si trova nel bel mezzo del Messico. È una città intellettuale. Alcuni probabilmente la chiamano il “Brooklyn” del Messico. Inoltre, è possibile affittare un appartamento per circa 6 dollari al giorno, il costo della birra è di circa un dollaro, e un biglietto del cinema è 3$.

Pearl Islands, Panama

Pearl Islands, Panama
Le isole Pearl sono un gruppo di isole a circa 20 chilometri a ovest di Panama nel Pacifico. Molte delle isole sono disabitate: si potrebbe plausibilmente vivere a “noleggio gratuito”, il che porterebbe l’affitto a 0 dollari al giorno. Oppure si può noleggiare qualcosa vicino alla spiaggia per $10 al giorno.
Fino agli anni ’70, l’isola era abitata dai pirati. Il posto è davvero bellissimo, ricco di perle e pietre.
Curiosità: non tutti sanno che qui hanno girato tre stagioni di Survivor.

Agonda Beach a Goa, India

Agonda Beach a Goa, India
Tante sono le cose “pazze” e stravaganti che si possono fare qui: si può cavalcare un elefante sulla spiaggia, acquistare una bottiglia di vino per 0,44 dollari, avere un taglio di capelli per $0,60, una capanna sulla spiaggia per 4 dollari al giorno. Di cos’altro avete bisogno?
È un luogo abbastanza spopolato. A differenza del resto di Goa, che è lo stato più ricco dell’India (grazie in parte al turismo), la spiaggia Agonda è relativamente priva di turisti.
Cosa si può fare una volta arrivati ​​lì: al di là della spiaggia, non c’è molto. Si può praticare yoga, visitare i templi e naan.

San Valentino in tutto relax negli agriturismi biologici

Credit: urbanpost.it

Il prossimo 14 febbraio gli innamorati di tutto il mondo celebreranno la festa di San Valentino. Per l’occasione molte coppie si concederanno una cena a lume di candela e, come da tradizione, si scambieranno fiori e cioccolatini. Ma c’è anche qualcuno che sceglierà di regalarsi una piccola vacanza d’amore in un’oasi di tranquillità lontana dalla routine lavorativa. Quest’anno la festa sarà nel weekend, allora perché non approfittare di questa ricorrenza per trascorrere qualche giorno insieme in un luogo romantico dove ci si può rilassare e riconciliarsi con la natura?

Per aiutarci a scegliere il luogo più adatto dove passare il nostro San Valentino, il blog del portale di viaggi GoEuro ha selezionato 8 agriturismi bio che vale la pena visitare, soprattutto in una giornata speciale come questa. D’altronde, negli ultimi anni il trend del biologico si è via via diffuso anche in nel nostro Paese: sono sempre di più gli italiani che cercano di avere uno stile di vita rispettoso dell’ambiente e attento al benessere psicofisico. Dunque può essere davvero un’ottima idea abbinare il romanticismo ad una vacanza all’insegna del relax ecosostenibile e della gastronomia a km zero.

Tra le strutture segnalate da GoEuro ce n’è per tutti i gusti: alcune specializzate nell’agricoltura biologica e la riscoperta del territorio, altre dotate di saune e piscine all’aperto. Scorrendo la lista, l’agriturismo ideale per trascorrere il fine settimana di San Valentino sembra essere la “Casa delle Erbe” ad Albareto (Parma). Questo luogo è stato pensato proprio per ospitare coppie che vogliono concedersi una vacanza a tutto benessere a contatto con la natura. Le camere matrimoniali sono dotate di bagno con vasca idromassaggio, che permette di godere dei benefici degli oli essenziali distillati dalle piante coltivate in azienda. La “Casa delle Erbe” dispone inoltre di una bio-piscina all’aperto e offre trattamenti come l’aromaterapia con massaggio all’olio di lavanda.
Ma questo agriturismo non è certamente l’unico adatto a un fine settimana d’amore. “Agricola Samadhi” (Lecce) e l’Oasi sensoriale “l’Essenza” possono essere mete altrettanto appropriate.

La prima è situata nel cuore del Salento, a soli venti minuti dal mare, e punta sull’alimentazione biologica e sul benessere psicofisico. Nell’antica masseria dell’Ottocento si svolgono corsi di yoga e meditazione, mentre chi ha voglia di esplorare la campagna circostante può optare per un’escursione a piedi o a cavallo. La seconda è un piccolo ecoresort immerso nel Parco Naturale Regionale di Tepilora (Nuoro). Qui gli ospiti possono alloggiare nei pinnettos (antiche costruzioni dei pastori sardi) arredati in modo accogliente e secondo i principi della cromoterapia e dell’aromaterapia. Insomma, le opportunità per rendere speciale il nostro San Valentino non mancano di certo. Basta soltanto scegliere l’agriturismo più adatto alle nostre esigenze e partire!

Tutti i luoghi di “Revenant” (FOTO)

Credits: versusgiornale.it

Nove mesi di riprese in posti freddi, inospitali, dove il sole raramente bacia la Terra: i luoghi del film “Revenant” possono mettere inquietudine a chiunque, sopratutto perché non è stato facile per il nostro bel Leonardo DiCaprio girare in quelle condizioni estreme, tra neve, ghiaccio e animali selvaggi. Eppure è proprio questo a incuriosirci: girato tra Canada, Argentina e Stati Uniti, siamo di fronte a posti incontaminati dall’uomo, dove la natura si risveglia meravigliosa e potente, dando il meglio di sé. Scopriamo, quindi, tutti i luoghi di “Revenant”.

Bow Valley, Alberta (Canada)

Credits: Flickr Brendan Bell
Credits: Flickr Brendan Bell

Per girare le molte scene estreme di “Revenant”, la scelta è ricaduta sulla Bow Valley, nello stato dell’Alberta, una valle scavata dall’omonimo fiume il cui corso superiore attraversa il Banff National Park e poi disegna paesaggi maestosi che in inverno conoscono condizioni davvero difficili.

Riserva indiana di Morley, Nakoda (Arizona)

Credits: Wikimedia
Credits: Wikimedia

Non poteva mancare una riserva indiana nel film: è lì che si svolge una delle tante scene di battaglia. Qui c’è la riserva indiana di Morley, all’interno della nazione indiana dei Nakoda.

Kananaskis Country, Alberta (Canada)

Credits: 20th century fox
Credits: 20th century fox

Una vetta innevata per girare questa scena all’interno del Fortress Mountain Resort: si tratta di una ski area nella Kananaskis Country. Il cast e la crew si sono alzati a 2500 metri di altitudine. Cose da brividi.

Squamish Valley (Columbia Britannica)

Credits: 20th century fox
Credits: 20th century fox

La “famosa” scena con l’attacco dell’orso a Leonardo DiCaprio è stata girata in una foresta della Squamish Valley, nella Columbia Britannica canadese.

Monte Olivia (Argentina)

credits: Panoramio
credits: Panoramio

Infine, dal gelo del Canada e degli Stati Uniti, “Revenant” si è spostato nel caldo della Terra del Fuoco argentina, precisamente lungo le rive di un fiume che scende dal monte Olivia. Proprio qui è stata girata l’ultima scena del film. Un luogo magico e incontaminato da visitare assolutamente.

Arriva il gate fai da te

Credits photo holistichealthinsider.com

L’innovazione è dietro l’angolo, o meglio, dietro il varco.
All’aeroporto di Roma Fiumicino sono stati installati, collaudati e approvati i nuovi gate “fai da te”, dove i passeggeri che arrivano dai vari paesi dell’Unione Europea e sono provvisti di un passaporto elettronico possono ora utilizzare la nuova tecnologia sperimentale per il controllo efficace ed autonomo dei propri documenti.

Gli 8 varchi totali, 4 agli arrivi e 4 alle partenze, messi a punto da Sita, specialista leader mondiale nella fornitura di soluzioni IT e servizi di comunicazione per l’industria del trasporto aereo si trovano al terminal 3 dell’aeroporto, dove sono situate anche le due stazioni di monitoraggio per le Autorità di Frontiera Italiane e sono una novità per gli aeroporti italiani.
La sede della Capitale è infatti l’unica nella penisola, per il momento, a possedere tale tecnologia che ridurrà certamente le lunghe file agli arrivi e alle partenze e accelererà le operazioni di sdoganamento e immigrazione, identificando oltre 3000 passeggeri al giorno, uno ogni 10 secondi.

Tale sistema era in fase di test all’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci dal luglio 2014 e si prevedeva l’inizio di un’ulteriore fase di implementazione a partire da gennaio 2015 ma l’attivazione di questi e-gate è stata anticipata e si discute ora l’ipotesi di allargare questa tecnologia anche ad altre città italiane.

La differenza rispetto ai gate tradizionali sta nell’utilizzo da parte di questi di un nuovo sistema biometrico, che facilita l’identificazione del passeggero attraverso il riconoscimento facciale e delle impronte digitali. Inoltre questo permetterà di utilizzare in maniera mirata le risorse umane concentrandole su un minor numero di passeggeri che hanno ancora il vecchio passaporto e su quelli in transito ad alto rischi.

Il presidente di Sita Europa, Dave Bakker, afferma: “Stiamo utilizzando le ultime tecnologie biometriche per rendere i processi di controllo alle frontiere veloci, precisi e sicuri. Solo in questo modo gli aeroporti e i governi possono raggiungere il delicatissimo equilibrio tra il fatto di offrire un servizio di accoglienza piacevole per chi viaggia, garantendo al contempo il massimo livello di sicurezza alla frontiera. L’installazione di questi gate a Fiumicino è il primo caso in Italia“.

Questo è un esempio di come il mondo della tecnologia viaggi ormai a velocità difficili da percepire, inventando sempre nuovi sistemi che rispondano al bisogno di correre anche nella vita quotidiana.
Sono ormai molti coloro che passano più tempo tra un aeroporto e una stazione che a casa con famiglia, parenti, amici o fidanzati ed è dunque impossibile per questi lasciare che la lentezza della mente umana crei lunghe code o file d’attesa perché loro devono andare, o meglio decollare, il prima possibile e senza rischi.