Rinunciare alla cannabis può evitare una brutto voto a scuola? È risaputo che fumare, specialmente nella fase adolescenziale, aumenta il rischio di conseguenze negative sul cervello; ciò che gli studiosi invece hanno verificato solo recentemente è che questa pianta potrebbe incidere anche sull’esito scolastico degli studenti, soprattutto coloro che studiano matematica e hanno quindi necessità di mettere in moto differenti abilità cognitive.
Lo studio, di recente pubblicazione, è nato dalla considerazione degli economisti Olivier Marie dell’università olandese e Ulf Zolitz dell’Iza su quanto accaduto a Maastricht nel 2011. Qui, si era infatti deciso di mettere una restrizione sull’accesso nei coffee shops: solo chi aveva la nazionalità tedesca, olandese e belga poteva entrare e quindi consumare cannabis. Dai dati analizzati su 54000 gruppi di qualità di studenti di tutto il mondo, i due ricercatori si sono così resi conto che chi non poteva fumare durante quel periodo aveva il 7,6 di possibilità in più di superare gli esami, mentre se si trattava di prove di matematica, la percentuale aumentava di 5 volte.
Quanto emerso e riportato alla Royal Economic Society su un documento ufficiale, non voleva però essere un monito contro l’uso, bensì contro la dipendenza che, come quella dell’alcol e altre sostanze, causa perdita di concentrazione e anche di alcune funzionalità del cervello utili per rispondere in maniera precisa a determinati compiti.
A tal proposito gli esperti dicono che soprattutto nei paesi in cui la cannabis è stata legalizzata occorra un’adeguata informazione che spieghi benefici e controindicazioni, così come avviene per i farmaci.
Antecedente rispetto all’esperimento olandese si veda l’esempio degli Stati Uniti: oltreoceano si dimostrava che, col raggiungimento dell’età legale per bere bevande alcoliche, gli studenti avevano maggiori possibilità di ottenere bassi punteggi nei compiti.
Altro problema è quello che riguarda l’effettiva utilità terapeutica della pianta su bambini e adolescenti. Su questo fronte la scienza si divide tra pro e contro: nel più dei casi i contrari si preoccupano per un possibile abuso ed evidenziano la possibilità di ricorrere a cure alternative, mentre i favorevoli sottolineano le proprietà benefiche della cannabis; tra queste, la capacità di alleviare dolori e il livello di aggressività dei bambini.
Il dibattito è però ancora aperto e ricco di nodi da sciogliere. Tornando al rapporto tra rendimento scolastico e dipendenza da cannabis, alcuni studiosi hanno affermato che
l’informazione potrebbe essere la chiave per evitare un eccessivo consumo: ma sarebbe davvero sufficiente?