giovedì, 5 Dicembre 2024

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Tutti i lati negativi della gravidanza (FOTO)

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La chiamano la “dolce attesa” ma la gravidanza non è tutta rose e fiori. Un periodo che ogni donna vive in maniera differente, con mille paure legate alla salute e al futuro del bambino, e anche alla propria capacità di essere una buona madre. Complici anche gli ormoni, le ansie si moltiplicano negli ultimi mesi, quando la pancia è veramente grande, il peso è aumentato a dismisura e il solo pensiero di ogni futura mamma e “sparare” fuori al più presto il bimbo.

Delle gravidanza sono veramente tanti gli aspetti positivi, tutti sono carini con te, non si fa la fila praticamente da nessuna parte. E’un periodo che spesso molte donne poi rimpiangono una volta terminato, ma perché nessuno pensa mai a tutti gli aspetti negativi che una donna incinta deve sopportare?

Ecco una carrellata di immagini ironiche e divertenti sui piccoli e grandi problemi delle donne in gravidanza.

La pancia terrorizza gli uomini

Anche se l’argomento è stato ormai sdoganato da tutti i ginecologi che continuano a ripetere che in gravidanza non solo si può ma anche si deve fare sesso, per molti uomini il pancione delle donne rimane un ostacolo insormontabile a qualsiasi tipo di librido.

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Il bagno

Una donna in gravidanza trascorre la maggior parte dei 9 mesi di gestazione in bagno, è un dato di fatto.

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Un campione di kickboxer nella pancia

La prima volta che la donna sente il bambino che si muove deve provare un’emozione pazzesca. Un pò più fastidioso è sentire scalciare e tirare pugni il futuro campione di lotta libera a tutte le ore del giorno e della notte.

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Tutto è più difficile con il pancione

Anche una cosa semplicissima come allacciarsi le scarpe assume lo stesso livello di difficoltà di scalare una montagna.

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I consigli degli altri

Chiunque, dalla suocera al cugino, dalla portinaia al collega, si sente in diritto di dare alla donna incinta consigli di ogni genere. Soprattutto sul nome da dare al nascituro.

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Qual è il segreto dell’attrazione?

credits photo: huffingtonpost.com

Cos’è che rende un uomo affascinante ai nostri occhi? Perché alla nostra amica piace da impazzire quel tipo mentre a noi non suscita proprio niente? Si dice che l’amore è cieco, che è il destino che sceglie per noi, che il cuore non conosce razionalità. Eppure ciclicamente, in diverse parti del mondo, qualcuno cerca di dare una risposta al mistero dell’attrazione.

Laura Gemine, ricercatrice psichiatrica presso il Massachusetts General Hospital di Boston, ha affermato che la maggior parte delle ricerche si impegna a trovare le caratteristiche che rendono una persona attraente, soffermandosi quindi su chi attrae ma non su chi è attratto. Si è così scoperto che i visi simmetrici piacciono di più, come il sorriso rispetto ad un broncio o una camminata sicura rispetto ad un andamento sciatto.

Ma questi studi, secondo la Gemine, sono limitati e non sono mai giunti al segreto dell’attrazione. Così è diventata una delle autrici di un’interessante ricerca. In questo studio, la Gemine e i ricercatori, hanno lavorato con ben 547 coppie di gemelli omozigoti e 214 coppie di gemelli eterozigoti. I partecipanti hanno poi analizzato dei volti e dato un giudizio su quanto fossero attraenti. Dopodiché i ricercatori hanno calcolato quanto il pensiero di ciascun votante differisse dalla media generale. Infine, prendendo i partecipanti a coppie di due, e facendoli discutere sull’attrattività di un volto, si è scoperto che raramente concorderanno completamente e che in media ci sarà sempre un tasso di disaccordo pare al 52%.

A cosa è dovuto il tasso di disaccordo? I ricercatori hanno provato a determinare se sono i geni o se è l’ambiente individuale a modificare le preferenze dei partecipanti, confrontando, quindi, tra loro sia i gemelli eterozigoti che quelli omozigoti. Attraverso dei calcoli standard, che vengono spesso utilizzati negli studi sui gemelli, si è giunti alla conclusione che ad influenzare le decisioni prese dai partecipanti è stato soprattutto l’ambiente individuale di una persona.

L’ambiente individuale e l’esperienze personali sono, quindi, più dei geni e dell’ambiente generale, gli elementi che fanno scattare la scintilla nel nostro cuore e nei nostri occhi, che rendono una persona attraente e irresistibile per noi e non per qualcun altro.

Perchè dopo una separazione si perde l’appetito?

Credit by: elitedaily.com

La separazione o la perdita di una persona amata può rappresentare una delle esperienze più dolorose della vita. Chiunque si sia trovato almeno una volta in questa situazione può confermarlo. Ma, mentre alcuni riescono a riprendersi in fretta, altri entrano in una vera e propria depressione. Ed ecco che queste persone non riescono neppure più a svolgere azioni normalissime e quotidiane, come mangiare e dormire.

Ma come mai succede? Cosa avviene dentro di noi?

Molte ricerche hanno confermato l’esistenza di un legame inscindibile tra cuore e stomaco. Le emozioni che proviamo, dallo stress al dolore, possono avere conseguenze anche sul nostro stato di salute.
Uno studio condotto dalla Rutgers University sostiene addirittura che una persona con il cuore spezzato abbia la stessa attività cerebrale di una persona che fa uso di cocaina.

Marina Pearson, esperta del settore relazioni, ci spiega cosa succede al corpo in seguito ad un dramma come quello della separazione. Il corpo comincia a creare più adrenalina, che aumenta il nostro livello di cortisolo; questo causa non pochi problemi, come la perdita di calcio nelle ossa, la pressione alta e la perdita di alcune funzioni cognitive.
Inoltre rallenterebbe anche i nostri processi digestivi, facendoci sentire così meno fame.

Il modo di reagire non è uguale per tutti. C’è chi dopo una separazione passa ore e ore sul divano a divorare barattoli di Nutella, magari in compagnia di uno di quei film strappalacrime, che di certo non aiutano a stare meglio. Altri invece perdono di colpo l’appetito e, come spiega la ricercatrice Debra Smouse, deglutire qualcosa diventa un vero e proprio dolore fisico.

Riflettiamo su questi rischi e chiediamoci: siamo sicuri che vale la pena soffrire in questo modo? Anche se non è affatto semplice, cerchiamo di non smettere mai di prenderci cura di noi stesse perché gli incontri sono sempre dietro l’angolo e una perdita spesso può anche rivelarsi una (nuova) conquista.

L’estetista, croce e delizia di ogni donna

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Pensate che fortuna sarebbe stata nascere solo qualche generazione fa, essere adolescenti o giovani donne negli anni’70 quando l’anticonformismo e la rivoluzione sessuale dominavano e le donne si sentivano libere di mostrarsi per quello che erano. Molto spesso questo significava esibire tutta la peluria che madre natura ci aveva donato, non solo sulle gambe, ma anche sotto le ascelle e nella zona bikini. La vera libertà. E invece no, a noi è toccato crescere nell’epoca della perfezione estetica, non che questo ci dispiaccia chiaro, è bello curarsi e sentirsi in ordine e rabbrividiamo solo all’idea di esibire una pelle non perfettamente liscia. Ma quanti sacrifici comporta andare dall’estetista?

Prima di tutto bisogna dire che le donne si dividono in due categorie, le amanti del fai da te e quelle che invece si lasciano toccare solo da un estetista professionista.
Le prime, anche per ragioni economiche, fanno tutto da sole o con l’aiuto di amiche, mamme o sorelle. Sono sicuramente da stimare perché come ben sappiamo lo strappo della ceretta è una di quelle torture che si augura solo alla peggior nemica, figurati avere il coraggio di farla ad una cara amica senza colpo ferire.

Io personalmente appartengo alla seconda categoria, solo dall’estetista.

Questo però comporta una pianificazione ad altissimi livelli, perché dall’estetista bisogna avere il tempo di andarci e soprattutto prendere appuntamento. Il periodo estivo è il peggiore come sappiamo, solo vestitini e costumi, e la ricrescita va costantemente monitorata per non rischiare di passare ore al telefono cercando un posto libero in un centro estetico proprio il giorno prima di partire per le vacanze.

Ma anche durante tutto l’anno abbiamo sempre bisogno di sottoporci a qualche seduta “riparatrice” perché ormai fa parte di noi, e anche se non li vedrà nessuno, i peli superflui proprio non li sopportiamo. Ma non c’è solo la ceretta, per essere impeccabili bisogna avere anche mani e piedi curati, e così le ore passate dall’estetista aumentano e il portafoglio si svuota. Di una cosa siamo sicure però, l’estetica è un settore che non conosce crisi. E poi ancora, che fortunati gli uomini che non hanno di questi problemi. E invece no, poveri uomini per cercare di assomigliarci sempre di più negli ultimi anni hanno deciso di iniziare a frequentare i centri estetici forse più di noi. Contenti loro, per me è una tortura a cui rinuncerei volentieri.