giovedì, 5 Dicembre 2024

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Perchè dopo una separazione si perde l’appetito?

Credit by: elitedaily.com

La separazione o la perdita di una persona amata può rappresentare una delle esperienze più dolorose della vita. Chiunque si sia trovato almeno una volta in questa situazione può confermarlo. Ma, mentre alcuni riescono a riprendersi in fretta, altri entrano in una vera e propria depressione. Ed ecco che queste persone non riescono neppure più a svolgere azioni normalissime e quotidiane, come mangiare e dormire.

Ma come mai succede? Cosa avviene dentro di noi?

Molte ricerche hanno confermato l’esistenza di un legame inscindibile tra cuore e stomaco. Le emozioni che proviamo, dallo stress al dolore, possono avere conseguenze anche sul nostro stato di salute.
Uno studio condotto dalla Rutgers University sostiene addirittura che una persona con il cuore spezzato abbia la stessa attività cerebrale di una persona che fa uso di cocaina.

Marina Pearson, esperta del settore relazioni, ci spiega cosa succede al corpo in seguito ad un dramma come quello della separazione. Il corpo comincia a creare più adrenalina, che aumenta il nostro livello di cortisolo; questo causa non pochi problemi, come la perdita di calcio nelle ossa, la pressione alta e la perdita di alcune funzioni cognitive.
Inoltre rallenterebbe anche i nostri processi digestivi, facendoci sentire così meno fame.

Il modo di reagire non è uguale per tutti. C’è chi dopo una separazione passa ore e ore sul divano a divorare barattoli di Nutella, magari in compagnia di uno di quei film strappalacrime, che di certo non aiutano a stare meglio. Altri invece perdono di colpo l’appetito e, come spiega la ricercatrice Debra Smouse, deglutire qualcosa diventa un vero e proprio dolore fisico.

Riflettiamo su questi rischi e chiediamoci: siamo sicuri che vale la pena soffrire in questo modo? Anche se non è affatto semplice, cerchiamo di non smettere mai di prenderci cura di noi stesse perché gli incontri sono sempre dietro l’angolo e una perdita spesso può anche rivelarsi una (nuova) conquista.

I momenti durante il ciclo mestruale che un uomo non potrà mai capire (FOTO)

Gli inglesi parlano meglio di noi. Per esempio, per dire “imparare a memoria” dicono “to know by heart”. Pensiamo ad una poesia, impararla non vuol dire azionare starmi meccanismi della nostra memoria, impararla vuol dire fissarla nel cuore. E poi loro “ciclo mestruale” – che già solo la parola è un programma – lo chiamano “period”. Sì, e fanno bene. Perché quei giorni là sono così importanti e pesanti ed estenuanti e stressanti che sono un grande, grandissimo periodo no che capita a noi donne una volta a mese.

Per cui, alla fine di tutta questa vita, un premio dovremmo meritarcelo. Perché in 7 giorni al mese nella vita di un uomo non succede proprio nulla, perché il tempo scorre veloce, si lavora, si mangia, si dorme, si vive. Per le donne no. In quei 7 giorni nella vita delle donne si possono conoscere così tante emozioni che se si scontrassero provocherebbero un disastro, un rumore più forte del big bang.

In quei giorni siamo felici, poi però arrabbiate, poi sudiamo e siamo stressate, abbiamo sempre fame ma non vogliamo ingrassare e il non poter mangiare una tavoletta di cioccolato intera ci fa infuriare. In quei giorni i rapporti di amicizia sono messi a dura prova dalla nostra acidità e dalle nostre risposte sgradevoli e scortesi. La nostra vita di coppia risente particolarmente del nostro malumore, che potremmo mollare l’amore da un minuto all’altro.

Ma soprattutto, sette giorni non durano esattamente 168 ore, durano, più o meno, sette anni; perché i giorni di “period” non passano mai. Durante questa settimana il bicchiere lo vediamo sempre mezzo vuoto. La festa della donna è ogni giorno, anche solo per il fatto che sopportiamo cose che gli uomini non potrebbero mai capire. In effetti durante l’anno noi donne sappiamo anche essere normali, sappiamo controllarci e ed essere carine: sono quei 7 giorni che ci distruggono dentro e fuori.

Ci sono dei momenti durante il nostro ciclo mestruale che gli uomini proprio non comprendono.

1. Quando vediamo cibo spazzatura


momenti durante il ciclo mestruale che un uomo non può capire
Il cibo spazzatura è una sfida quotidiana. Come quando sentiamo per strada l’odore delle patatine fritte, o vediamo le ciambelle glassate che ci rendono le braccia tra le vetrine delle pasticcerie. Di solito sappiamo contenerci, libere nelle nostre scelte sappiamo dire no a quel cibo fatto male. Di solito, non sempre. Quando siamo in piena crisi da ciclo siamo pronte a tutto, anche a tracannarci Bocconi di duemila calorie l’uno. Abbiamo la necessità di mangiare tutto quello che sia grasso e che faccia male ma che sia buono.

2. Quando guardiamo una pubblicità


momenti durante il ciclo mestruale che un uomo non può capire
Il ciclo mestruale non ci fa diventare mostruose a livelli paranormali. A volte ci fa anche essere estremante pronte al pianto, con la lacrima facile. Normalmente di fronte ad una pubblicità mediamente noiosa s banale rimaniamo imperturbabili, a tratti annoiate. Ora, immaginiamoci una pubblicità con dei cuccioli di animale o di uomo. Con ogni probabilità una donna sotto ciclo di fronte a questo eccesso di dolcezza, verserà tante lacrime che nemmeno quelle versate durante il Titanic potranno superarle.

3. Cosa succede di notte


momenti durante il ciclo mestruale che un uomo non può capire
Di notte siamo molto sensibili. E se nei giorni “normali” riusciamo a dormire sonni sereni, quando siamo prede del ciclo mestruale, di notte ci passa tutta la nostra vita davanti agli occhi. E pensando a tutto quello che abbiamo fatto, male e bene, a quello che avremmo potuto fare, dire, non fare, non dire, passiamo tutta la notte sveglie. E la mattina dopo ci arrabbiamo perché abbiamo le occhiaie più profonde della storia.

4. Quando dobbiamo sopportare chi ci sta antipatico


momenti durante il ciclo mestruale che un uomo non può capire
Solitamente siamo molto tolleranti, sopportiamo in silenzio, ci sforziamo di capire. La verità è che il litigio è molto femminile e anche l’insofferenza. In quei giorni lì siamo assolutamente insofferenti e se una persona che proprio non sopportiamo ci infastidisce, vorremmo distruggere qualcosa, vorremmo manifestare tutta la nostra antipatia. Iniziamo a brontolare, ad alzare gli occhi al cielo, a sbuffare.

5. Quando dobbiamo fare la lavatrice


momenti durante il ciclo mestruale che un uomo non può capire
Noi donne siamo programmatrici nate. Sappiamo fare più o meno tutto, e sappiamo farlo bene. Sappiamo benissimo, per esempio, quando fare la lavatrice. Durante il periodo mestruale cambia qualcosa. Lasciamo che i panni sporchi si accumulino nel cesto fino a creare un K2 di vestiti, o una Torre di Pisa che pende e poi alla fine, questa sì, va giù. Siamo stanche e rimandiamo.

6. Quando dobbiamo parlare a telefono con i nostri parenti


momenti durante il ciclo mestruale che un uomo non può capire
La calma che ci contraddistingue durante tutto l’anno, o quasi, quando siamo nel “period” la perdiamo del tutto. E le conversazioni al telefono con i attenti ci sembrano interrogatori interminabili fatti di domande assurde e richieste inaccettabili.

7. Quando dobbiamo rispettare una scadenza


momenti durante il ciclo mestruale che un uomo non può capire
Una caratterista femminile è la precisione. Rispettiamo le consegne, siamo instancabili, riusciamo a dormire poche ore e ad essere sempre attive. Tranne in quel periodo. Rispettare una scadenza ci sembra un’impresa impossibile. Il sonno ci occupa tutti i neuroni inscatolati, sentiamo il bisogno incessante di dormire; indugiamo, temporeggiamo, rimandiamo. E quindi la scadenza, alla fine, scade e noi ci arrabbiamo. Tutto per colpa di sette giorni al mese.

8. Quando starnutiamo


momenti durante il ciclo mestruale che un uomo non può capire
Qui è la parte divertente, per gli altri, certo non per noi. Quando starnutiamo e siamo in pieno ciclo mestruale avvertiamo una sensazione difficilmente assimilabile a qualsiasi altro fenomeno naturale. Superiore a qualsiasi onda che urta contro gli scogli, a qualsiasi tempesta esotica, a qualsiasi uragano. È un’esplosione di colore.

9. Come ci sentiamo nei vestiti


momenti durante il ciclo mestruale che un uomo non può capire
I tuoi vestiti preferiti, quelli che quando li indossi pensi a quanto siano favolosi e a quanto tu stia bene, in quei giorni diventano improvvisamente i tuoi peggior nemici. È vero, ci guardiamo allo specchio e vediamo una particolare specie di balenottera in via di estinzione. Vediamo i bottoni del cappotto che chiedono pietà, i jeans che ci stringono in vita, la maglia a collo alto che non copre il doppio mento. Ci vediamo assolutamente brutte, senza mezzi termini. E ci arrabbiamo perché se quelli erano i nostri vestiti preferiti, gli altri saranno proprio una delusione.

La scelta di Giorgia Meloni: “Mi candido a sindaco di Roma” (FOTO)

Credits: roma.corriere.it

Anno 2016: le donne ancora lottano per le parità dei sessi. Ultima vittima, Giorgia Meloni. Attaccata da Guido Bertolaso, che le aveva detto “Faccia la mamma”, la leader dei Fratelli d’Italia sfida la politica e annuncia la sua candidatura a sindaco di Roma. E lo fa con il pancione. La sua, precisa, è “una scelta d’amore, la posta in gioco è alta: si tratta di continuare a combattere il governo Renzi e restituire dignità alla nostra città”. Questa è stata la decisione di Giorgia Meloni, presa dopo una lunga riflessione. “Sono qui per unire e non per dividere ma soprattutto sono qui per vincere”.

L’annuncio della sua candidatura arriva dopo una serie di aspre polemiche contro la sua gravidanza, sopratutto da parte di Bertolaso, suo opponente, che ha portato alla fatidica domanda: è possibile fare due mestieri, ovvero essere mamma e fare il sindaco allo stesso tempo? “Credo che una donna debba scegliere liberamente”, ha risposto la Meloni, assediata ieri da giornalisti al Pantheon. “Nessun uomo può dire a una donna cosa deve fare o non fare”. Certo, la leader di Fratelli d’Italia ha ammesso che avrebbe preferito godersi i mesi “più belli per mamma” in modo diverso, ma invece ha deciso di mettersi in gioco, per se stessa e per tutte le donne, perché sente di poterlo fare. “Ma”, aggiunge, “ho sempre considerato che se non ci fosse stata un’opzione migliore la mia candidatura sarebbe stata in campo”.

Siamo nel 2016. Le donne hanno fatto tanto per ottenere un riconoscimento da parte degli uomini, eppure ci sono ancora discriminazioni sul lavoro. Avere cura di un figlio dovrebbe essere un ‘mestiere’ di entrambi i genitori, non solo di una madre. Rispondiamo, infine, alla domanda del giorno: si può essere donna in carriera e mamma a tempo pieno? La risposta è sì: basta organizzarsi, e coltivare entrambi i ‘lavori’ con amore e passione. L’essere madre e donna non deve assolutamente condizionare il nostro quotidiano e sopratutto non dobbiamo farci mettere i piedi in testa da questi pregiudizi. Come, Giorgia Meloni ricorda ai suoi concittadini: “Roma ha come simbolo una lupa che allatta due gemelli”. Sindaco e mamma, why not?

Qual è il segreto dell’attrazione?

credits photo: huffingtonpost.com

Cos’è che rende un uomo affascinante ai nostri occhi? Perché alla nostra amica piace da impazzire quel tipo mentre a noi non suscita proprio niente? Si dice che l’amore è cieco, che è il destino che sceglie per noi, che il cuore non conosce razionalità. Eppure ciclicamente, in diverse parti del mondo, qualcuno cerca di dare una risposta al mistero dell’attrazione.

Laura Gemine, ricercatrice psichiatrica presso il Massachusetts General Hospital di Boston, ha affermato che la maggior parte delle ricerche si impegna a trovare le caratteristiche che rendono una persona attraente, soffermandosi quindi su chi attrae ma non su chi è attratto. Si è così scoperto che i visi simmetrici piacciono di più, come il sorriso rispetto ad un broncio o una camminata sicura rispetto ad un andamento sciatto.

Ma questi studi, secondo la Gemine, sono limitati e non sono mai giunti al segreto dell’attrazione. Così è diventata una delle autrici di un’interessante ricerca. In questo studio, la Gemine e i ricercatori, hanno lavorato con ben 547 coppie di gemelli omozigoti e 214 coppie di gemelli eterozigoti. I partecipanti hanno poi analizzato dei volti e dato un giudizio su quanto fossero attraenti. Dopodiché i ricercatori hanno calcolato quanto il pensiero di ciascun votante differisse dalla media generale. Infine, prendendo i partecipanti a coppie di due, e facendoli discutere sull’attrattività di un volto, si è scoperto che raramente concorderanno completamente e che in media ci sarà sempre un tasso di disaccordo pare al 52%.

A cosa è dovuto il tasso di disaccordo? I ricercatori hanno provato a determinare se sono i geni o se è l’ambiente individuale a modificare le preferenze dei partecipanti, confrontando, quindi, tra loro sia i gemelli eterozigoti che quelli omozigoti. Attraverso dei calcoli standard, che vengono spesso utilizzati negli studi sui gemelli, si è giunti alla conclusione che ad influenzare le decisioni prese dai partecipanti è stato soprattutto l’ambiente individuale di una persona.

L’ambiente individuale e l’esperienze personali sono, quindi, più dei geni e dell’ambiente generale, gli elementi che fanno scattare la scintilla nel nostro cuore e nei nostri occhi, che rendono una persona attraente e irresistibile per noi e non per qualcun altro.