sabato, 27 Luglio 2024

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La scelta di Giorgia Meloni: “Mi candido a sindaco di Roma” (FOTO)

Credits: roma.corriere.it

Anno 2016: le donne ancora lottano per le parità dei sessi. Ultima vittima, Giorgia Meloni. Attaccata da Guido Bertolaso, che le aveva detto “Faccia la mamma”, la leader dei Fratelli d’Italia sfida la politica e annuncia la sua candidatura a sindaco di Roma. E lo fa con il pancione. La sua, precisa, è “una scelta d’amore, la posta in gioco è alta: si tratta di continuare a combattere il governo Renzi e restituire dignità alla nostra città”. Questa è stata la decisione di Giorgia Meloni, presa dopo una lunga riflessione. “Sono qui per unire e non per dividere ma soprattutto sono qui per vincere”.

L’annuncio della sua candidatura arriva dopo una serie di aspre polemiche contro la sua gravidanza, sopratutto da parte di Bertolaso, suo opponente, che ha portato alla fatidica domanda: è possibile fare due mestieri, ovvero essere mamma e fare il sindaco allo stesso tempo? “Credo che una donna debba scegliere liberamente”, ha risposto la Meloni, assediata ieri da giornalisti al Pantheon. “Nessun uomo può dire a una donna cosa deve fare o non fare”. Certo, la leader di Fratelli d’Italia ha ammesso che avrebbe preferito godersi i mesi “più belli per mamma” in modo diverso, ma invece ha deciso di mettersi in gioco, per se stessa e per tutte le donne, perché sente di poterlo fare. “Ma”, aggiunge, “ho sempre considerato che se non ci fosse stata un’opzione migliore la mia candidatura sarebbe stata in campo”.

Siamo nel 2016. Le donne hanno fatto tanto per ottenere un riconoscimento da parte degli uomini, eppure ci sono ancora discriminazioni sul lavoro. Avere cura di un figlio dovrebbe essere un ‘mestiere’ di entrambi i genitori, non solo di una madre. Rispondiamo, infine, alla domanda del giorno: si può essere donna in carriera e mamma a tempo pieno? La risposta è sì: basta organizzarsi, e coltivare entrambi i ‘lavori’ con amore e passione. L’essere madre e donna non deve assolutamente condizionare il nostro quotidiano e sopratutto non dobbiamo farci mettere i piedi in testa da questi pregiudizi. Come, Giorgia Meloni ricorda ai suoi concittadini: “Roma ha come simbolo una lupa che allatta due gemelli”. Sindaco e mamma, why not?

Liberarsi dalla friendzone, ecco il segreto per uscirne

Restare intrappolati nella friendzone è una cosa molto fastidiosa specie con chi ha iniziato il rapporto con determinate aspettative ed invece, se ne ritrova altre. Infatti, molto spesso, si instaurano rapporti con le persone che ci piacciono in maniera amicale, senza rendersi conto che in realtà vogliamo qualcosa di più. Non riuscire ad ottenere il rapporto che vogliamo, potrebbe farci anche molto male. Ma come si fa a uscire dalla friendzone? In realtà, ci sono delle tattiche che vale la pena provare per liberarsi da questa fastidiosa zona.

I segreti per uscire dalla friendzone

Per uscire dalla friendzone è bene mettere sempre il vista il proprio lato romantico, in modo tale che la persona che abbiamo di fronte capirà quali sono i sentimenti e quindi cosa ci si aspetta da una relazione. E’ anche bene sottolineare che l’amicizia non voluta, può essere scongiurata o quantomeno non confermata se si impedisce all’altro di parlare delle persone che gli interessano. Dovete cercare di evitare di diventare una sorta di confidente. In questo modo, almeno, si evita di ascoltare cose su un’altra persona quando si provano dei sentimenti. Il segreto inoltre anche quello di flirtare un po’, iniziare a cercare il contatto fisico in modo tale da fargli capire che potrebbe avere qualcosa in più della vostra amicizia.

Scongiurare la friendzone, i consigli

Quando volete allontanare una persona che avete friendzonato, il consiglio è quello di fargli sentire la vostra mancanza magari evitando di farvi sentire per un po’, cercando di sparire. In più,è anche importante comportarsi un po’ come se si fosse già insieme e quindi evitare magari di essere troppo scontati, quanto piuttosto cercare di fare tutto il possibile per stupirle l’altro e soprattutto, per elettrizzare anche da un punto di vista fisico e sessuale. In questo modo, si riuscirà ad uscire dalla friendzone e quindi a migliorare il rapporto con quello che non volete più come amico o come amica.

L’estetista, croce e delizia di ogni donna

estetista

Pensate che fortuna sarebbe stata nascere solo qualche generazione fa, essere adolescenti o giovani donne negli anni’70 quando l’anticonformismo e la rivoluzione sessuale dominavano e le donne si sentivano libere di mostrarsi per quello che erano. Molto spesso questo significava esibire tutta la peluria che madre natura ci aveva donato, non solo sulle gambe, ma anche sotto le ascelle e nella zona bikini. La vera libertà. E invece no, a noi è toccato crescere nell’epoca della perfezione estetica, non che questo ci dispiaccia chiaro, è bello curarsi e sentirsi in ordine e rabbrividiamo solo all’idea di esibire una pelle non perfettamente liscia. Ma quanti sacrifici comporta andare dall’estetista?

Prima di tutto bisogna dire che le donne si dividono in due categorie, le amanti del fai da te e quelle che invece si lasciano toccare solo da un estetista professionista.
Le prime, anche per ragioni economiche, fanno tutto da sole o con l’aiuto di amiche, mamme o sorelle. Sono sicuramente da stimare perché come ben sappiamo lo strappo della ceretta è una di quelle torture che si augura solo alla peggior nemica, figurati avere il coraggio di farla ad una cara amica senza colpo ferire.

Io personalmente appartengo alla seconda categoria, solo dall’estetista.

Questo però comporta una pianificazione ad altissimi livelli, perché dall’estetista bisogna avere il tempo di andarci e soprattutto prendere appuntamento. Il periodo estivo è il peggiore come sappiamo, solo vestitini e costumi, e la ricrescita va costantemente monitorata per non rischiare di passare ore al telefono cercando un posto libero in un centro estetico proprio il giorno prima di partire per le vacanze.

Ma anche durante tutto l’anno abbiamo sempre bisogno di sottoporci a qualche seduta “riparatrice” perché ormai fa parte di noi, e anche se non li vedrà nessuno, i peli superflui proprio non li sopportiamo. Ma non c’è solo la ceretta, per essere impeccabili bisogna avere anche mani e piedi curati, e così le ore passate dall’estetista aumentano e il portafoglio si svuota. Di una cosa siamo sicure però, l’estetica è un settore che non conosce crisi. E poi ancora, che fortunati gli uomini che non hanno di questi problemi. E invece no, poveri uomini per cercare di assomigliarci sempre di più negli ultimi anni hanno deciso di iniziare a frequentare i centri estetici forse più di noi. Contenti loro, per me è una tortura a cui rinuncerei volentieri.

Matrimonio in agosto, perché?

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Ci sarà un motivo se un detto siciliano recita: ‘Spusa agustina lacrimi a lavina‘? Secondo me si. Dico secondo me per insinuare il dubbio nelle future sposine e per generare un po’ di ansia immotivata, esattamente come accade tra studenti prima di un esame importante. Bisogna fare assolutamente qualcosa per debellare il fenomeno dei matrimoni in agosto, che più che un piacere sono una pesante martellata sui coglioni. Ed è inutile che proviate ad elencarne gli aspetti positivi, perché non ce ne sono.
Noi meridionali adoriamo le feste in cui poter mangiare a sbafo e bere come la ciurma di Capitan Uncino, ma un invito che ci imponga la presenza a un evento il 18 di agosto ci piove addosso come la peggiore delle notizie.
I motivi? Non ci vuole troppa immaginazione.

Anzitutto il matrimonio, in particolare per chi viene dal sud dell’Italia come me, è una tangente. Nel senso che una partecipazione suscita in noi lo stesso sentimento di una multa per eccesso di velocità, ovvero una serie di bestemmie urlate in dialetto incomprensibile.
Da noi il regalo per un evento del genere si aggira intorno a qualche centinaio di euro, senza considerare le spese collaterali come abito, trucco e parrucco. E se gli sposi sono particolarmente stronzi ci toccherà sganciare altra moneta per raggiungere una struttura lontanissima. Ma mozzafiato si intende. Riflettendoci bene il problema reale non è la spesa, quanto il fatto che essa sopraggiunga in un periodo in cui di solito si va in vacanza e in cui, teoricamente, la situazione finanziaria non è così florida. Senza considerare il dover organizzare le vacanze in base a una giornata che, nella peggiore delle ipotesi, si colloca al centro del mese. Ma se anche Giulio Cesare andava in vacanza ad agosto, e stiamo parlando di più di 2 mila anni fa, perché sconvolgere la vita di almeno 100 persone? Senza considerare il fattore clima, particolarmente ostile per chi deve indossare i tacchi o la cravatta. E come la mettiamo con i parenti più anziani? E’davvero il caso di imporre una cattiveria del genere alle famiglie con figli e alla zia in carrozzina?

Ma la vera domanda è: ‘una sposa che scelga di farsi truccare e pettinare con 40 gradi cosa avrà nella testa?’ Io credo tanto egoismo. Ma forse anche la consapevolezza (o l’intenzione?) di ridurre al minimo il numero dei partecipanti alla festa.
Un invito nel cuore della stagione bollente presuppone la possibilità di assentarsi senza troppe scuse o imbarazzi; come se ci fosse quasi un tacito accordo tra le parti per cui dare forfait è quasi parte di un piano.
In altre parole è già difficile festeggiare i traguardi sociali degli altri, basterebbe un po’ di buonsenso per non trasformare un’occasione così bella in una trapanata pesante. Sempre sui coglioni ovviamente.