venerdì, 5 Dicembre 2025

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Fiori velenosi: quali sono quelli non commestibili e che problemi danno

Abbiamo visto quali sono i fiori commestibili, ora parliamo di fiori velenosi.

Se siete tentati di andare in giardino e abbellire, o peggio, cucinare il primo fiore che avete davanti forse prima è meglio se leggete questo.

Ricordiamo che l’ingestione di fiori velenosi può provocare una vasta gamma di sintomi, a seconda della specie e della quantità ingerita. Tra i sintomi più comuni troviamo nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, irritazione della pelle, difficoltà respiratorie, problemi cardiaci e, nei casi più gravi, convulsioni e coma.

Fiori velenosi: quali sono quelli non commestibili

Disclaimer: Le informazioni fornite sono solo a scopo informativo e non sostituiscono il parere di un esperto. Consultare un medico o un centro antiveleni in caso di sospetto avvelenamento.

  • Oleandro (Nerium oleander): Tutta la pianta è altamente tossica. L’ingestione può causare nausea, vomito, diarrea, problemi cardiaci e neurologici.
  • Giglio (Lilium spp.): Particolarmente tossico per i gatti, può causare insufficienza renale acuta. Nell’uomo, l’ingestione può provocare irritazione della bocca e della gola, nausea e vomito.
  • Rododendro e Azalea (Rhododendron spp.): Contengono tossine che possono causare nausea, vomito, debolezza, difficoltà respiratorie e problemi cardiaci.
  • Mughetto (Convallaria majalis): Contiene glicosidi cardiaci che possono causare nausea, vomito, dolori addominali, vertigini e problemi cardiaci.
  • Digitale (Digitalis purpurea): Contiene glicosidi cardiaci utilizzati in medicina, ma l’ingestione della pianta può causare avvelenamento con sintomi simili a quelli del mughetto.
  • Glicine (Wisteria sinensis): I semi e i baccelli sono particolarmente tossici e possono causare nausea, vomito, dolori addominali e diarrea.
  • Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima): Il lattice può causare irritazione della pelle e delle mucose. L’ingestione può provocare nausea, vomito e diarrea, ma raramente è fatale.
  • Narciso (Narcissus spp.): I bulbi sono i più tossici e possono causare nausea, vomito, dolori addominali e diarrea.

Informazioni aggiuntive sui sintomi:

  • Dermatite da contatto: Alcuni fiori, come la stella di Natale o l’edera velenosa, possono causare reazioni cutanee semplicemente toccando la pianta. I sintomi includono arrossamento, prurito, gonfiore e vesciche.
  • Reazioni allergiche: Alcune persone possono essere allergiche al polline di determinati fiori, anche se non sono intrinsecamente velenosi. I sintomi possono includere starnuti, naso che cola, prurito agli occhi e difficoltà respiratorie.

Cosa fare in caso di sospetto avvelenamento

  1. Mantenere la calma: la maggior parte degli avvelenamenti da piante non sono fatali.
  2. Identificare la pianta: se possibile, cercare di identificare la pianta ingerita o con cui si è entrati in contatto.
  3. Contattare un centro antiveleni: chiamare immediatamente il centro antiveleni locale o il 118. Fornire quante più informazioni possibili sulla pianta e sui sintomi.
  4. Seguire le istruzioni: seguire attentamente le istruzioni fornite dal centro antiveleni o dal medico. Potrebbe essere necessario indurre il vomito (solo se indicato) o recarsi al pronto soccorso.
  5. Portare la pianta (se possibile): se si va al pronto soccorso, portare con sé un campione della pianta per facilitare l’identificazione.

Afonia: cause, sintomi rimedi e piante medicinali

L’afonia è quella fastidiosa condizione in cui la tua voce diventa praticamente inesistente. È come se qualcuno avesse premuto il pulsante “muto” sul telecomando della tua vita. Può capitare a chiunque, e spesso è il risultato di qualche problema temporaneo. Ma andiamo a vedere più da vicino di cosa si tratta.

Cause e sintomi della perdita della voce

Le cause della mancanza di voce possono essere varie. Di solito, è legata a infiammazioni delle corde vocali, che possono essere provocate da:

  • Infezioni virali: raffreddori o influenze possono infiammare la gola.
  • Allergie: pollini, polvere o altri allergeni possono irritare le vie respiratorie.
  • Uso eccessivo della voce: urlare a un concerto o parlare troppo a lungo può stancare le corde vocali.
  • Fumo: il fumo di sigaretta o l’esposizione a sostanze irritanti possono danneggiare la voce.

I sintomi sono piuttosto chiari:

  • Gola secca: una fastidiosa sensazione di irritazione.
  • Difficoltà a parlare: non riesci proprio a far uscire le parole.
  • Tosse secca: può accompagnarsi a una sensazione di fastidio.

Rimedi Naturali per l’afonia

Ci sono alcuni rimedi naturali che possono aiutarti a ritrovare la voce:

  • Timo: le tisane a base di timo sono ideali per riprendere la voce. Anche tisane calde con miele e limone possono fare miracoli.
  • Erisimo (Sisymbrium officinale): conosciuta come “erba dei cantanti”, è particolarmente efficace per le alterazioni vocali come afonia e raucedine. Ha proprietà emollienti e mucolitiche, utili per il benessere delle vie respiratorie.
  • Piantaggine (Plantago major): questa pianta è nota per le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie, che aiutano a calmare la mucosa orofaringea e a migliorare il tono della voce [2].
  • Salvia: utilizzata per le sue proprietà antisettiche e antinfiammatorie, la salvia può alleviare il mal di gola e ridurre l’infiammazione delle corde vocali.
  • Idratazione: bere tantissima acqua è fondamentale.
  • Suffumigi: mettere un pentolino di acqua a bollire e versarci dentro erbe balsamiche ed inalare i vapori.
  • Riposo vocale: cerca di non forzare la voce. Meno parli, meglio è.
  • Umidificare l’ambiente: Usare un umidificatore può aiutare a mantenere le vie respiratorie idratate.

Cos’è la fobia dei temporali: cosa la causa e come curarla

La ceraunofobia (dal greco antico κεραυνός, cheraunos, “fulmine” e φόβος, phobos, “paura”) è la fobia de temporali, comune nell’essere umano, specialmente tra i bambini e presente anche nei cani, nei gatti.

È una fobia particolare che colpisce diverse persone, ma quali sono le sue origini?

Cos’è la fobia dei temporali e cosa la causa?

La ceraunofobia è una paura intensa e irrazionale degli eventi atmosferici come fulmini, tuoni e tempeste. Chi ne soffre vive situazioni di grande ansia quando si avvicina un temporale, e spesso si sente sopraffatto da un senso di imminente pericolo.

Le origini di questa fobia possono affondare le radici in esperienze passate, traumi o anche in una predisposizione genetica.

In effetti, la paura dei temporali può essere vista come un’eredità ancestrale: in tempi antichi, le tempeste rappresentavano un grande pericolo per la sopravvivenza, dalle inondazioni ai fulmini mortali. Oggi, anche se i rischi sono diminuiti, il nostro cervello continua a reagire in modo primordiale, attivando meccanismi di difesa che portano a reazioni di ansia. Altre cause possono includere esperienze traumatiche legate a tempeste durante l’infanzia o la sensibilità al rumore.

Sintomi della ceraunofobia e come curarla

I sintomi di questa fobia possono variare da persona a persona, ma spesso includono sudorazione, battito cardiaco accelerato, tremori e, in casi estremi, attacchi di panico.

Per affrontare questa fobia, è fondamentale cercare aiuto. Le terapie più comuni includono la terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a ristrutturare i pensieri negativi, e tecniche di rilassamento come la meditazione o la respirazione profonda. Anche l’esposizione graduale ai suoni dei temporali può essere utile per desensibilizzare la persona alla paura.

Informarsi inoltre sulla natura dei temporali e spiegare i fenomeni meteorologici può ridurre la paura, rendendo l’evento meno misterioso e più comprensibile.

Infine immaginare situazioni positive legate ai temporali può aiutare a creare associazioni meno negative.

Menu fast food: sale di alluminio nelle patatine, ecco i danni che può fare

Cosa troviamo in un menu fast food di solito? Le patatine. Ebbene sapevi che possono avere anche 12 ingredienti?

È apparso in rete un video breve sui fast food molto interessante. In questo video vengono svelati gli ingredienti delle patatine di una nota catena americana di fast food, 12 avete letto bene. In realtà non è questa la cosa più preoccupante, bensì il fatto che solo il sale contiene 3 ingredienti, fra cui il sale di alluminio.

E perché dovrebbe interessarci? Perchè è molto dannoso.

Menu fast food: perché usano il sale di alluminio?

Il sale di alluminio, conosciuto anche come E173, è un additivo alimentare utilizzato per la sua capacità di colorare e schiarire gli alimenti.

Viene aggiunto a diversi alimenti, tra cui caramelle e patatine fritte, proprio per migliorare l’aspetto estetico.

Ma quali danni può causare?

Alcuni studi suggeriscono che l’alluminio possa avere effetti neurotossici, contribuendo a malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Sebbene il legame non sia completamente chiaro, ci sono preoccupazioni sui suoi effetti sulla funzione cerebrale.

L’alluminio inoltre può danneggiare i reni, causando complicazioni soprattutto in individui con preesistenti malattie renali.

Esistono indicazioni che l’alluminio possa influenzare negativamente la fertilità e lo sviluppo fetale, un aspetto particolarmente allarmante per le donne in gravidanza.

Dove si trova il sale di alluminio?

Oltre agli alimenti, il sale di alluminio è presente in vari prodotti:

  • Cosmetici e prodotti per la cura del corpo (rossetti, ombretti, creme e deodoranti)
  • Alcuni medicinali e cerotti.
  • Pitture e smalti.
  • Ceramiche, tessuti e detergenti.
  • Materiali da costruzione e componenti elettronici.

Regolamentazioni sull’uso del sale di alluminio

Regolamentazione Europea

L’Unione Europea regola l’uso dei sali di alluminio attraverso il regolamento (CE) n. 1333/2008, che stabilisce limiti di quantità massima per il loro utilizzo negli alimenti.

Regolamentazione Italiana

In Italia, l’utilizzo dei sali di alluminio è disciplinato dal Decreto Ministeriale 27 febbraio 1996, n. 209, che recepisce la normativa europea e stabilisce limiti specifici per l’uso di additivi alimentari contenenti alluminio.

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