martedì, 5 Novembre 2024

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Le proprietà nutrizionali delle castagne ed i rimedi naturali

Oggi parliamo delle proprietà nutrizionali delle castagne e dei rimedi naturali in cui si possono impiegare.

La castagne anticamente erano il cibo dei poveri: molto versatili e molto energiche, insieme alle ghiande per un lungo periodo era il cibo che maggiormente si trovava sulle tavole di chi non poteva permettersi il pane, la carne etc.

Vediamo un riepilogo delle principali proprietà nutrizionali.

Le proprietà nutrizionali delle castagne

Il contenuto calorico è di circa 170 calorie per 100 g.

Forniscono molta energia per via dei 36 g di carboidrati per 100 g, la maggior parte dei quali sono carboidrati complessi, ideali per un rilascio energetico sostenuto.

Sono inoltre ricche di fibre alimentari (8 g per 100 g), utili per la salute intestinale e per favorire la digestione.

Anche se non sono una fonte principale di proteine, contribuiscono al fabbisogno proteico complessivo (2 g per 100 g).

In pochi sanno che contengono 30 mg di vitamina C per 100 g, importante per il sistema immunitario e la salute della pelle.

Contengono inoltre vitamine del gruppo B: B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B3 (niacina) e B6, che supportano il metabolismo energetico.

Inoltre contengono:

  • Potassio, circa 500 mg per 100 g, utile per la regolazione della pressione sanguigna e la salute cardiaca.
  • Magnesio, circa 30 mg per 100 g, importante per la funzione muscolare e nervosa.
  • Ferro, circa 0.5 mg per 100 g, essenziale per il trasporto dell’ossigeno nel sangue.

Infine le castagne contengono antiossidanti, come i polifenoli, che possono contribuire a proteggere le cellule dai danni dei radicali liberi e sono senza glutine.

I rimedi naturali con le castagne

Le castagne non sono solo buone da mangiare, sono utili per aiutarci contro alcuni fastidi.

Le foglie di castagno sono ricche di antiossidanti e possono avere effetti antinfiammatori. Un infuso con le foglie essiccate bollite in acqua calda, aiuta ad alleviare disturbi digestivi e supporta il sistema immunitario.

Il decotto di castagne può essere utile contro la tosse e per alleviare i sintomi del raffreddore. Fai bollire le castagne in acqua per circa 30 minuti, poi filtra e bevi il liquido. Puoi addolcirlo con miele.

La polpa delle castagne cotta e schiacciata è un cataplasma contro infiammazioni e dolori muscolari.

Per un bagno rilassante e tonificante per la pelle, aggiungi castagne cotte all’acqua del bagno per un effetto lenitivo e nutriente.

Chi non deve usare questi rimedi:

  • le persone con allergie alle castagne o ad altri frutti a guscio;
  • chi ha disturbi gastrointestinali come sindrome dell’intestino irritabile (IBS) o colite;
  • le persone diabetiche devono consumarle con cautela;
  • le castagne contengono vitamina K, che può interferire con i farmaci anticoagulanti, consultare il medico;
  • le donne in gravidanza o in allattamento devono consultare il proprio medico prima di usare rimedi con le castagne;
  • non somministrare rimedi con le castagne ai bambini soprattutto ai bambini piccoli.

La nomofobia dilaga, ecco come non rimanerne vittime

Sono in aumento i casi di nomofobia, che qualcuno ormai definisce la fobia del nostro secolo.

Perchè c’è un’impennata di casi? Di cosa si tratta? Come si affronta?

Che cos’è la nomofobia?

Il termine “nomofobia” deriva dall’inglese “no mobile phone phobia”. È un fenomeno recente, emerso con l’aumento dell’uso degli smartphone e della connettività continua. Questa fobia è associata all’ansia che si prova quando si teme di non poter comunicare, accedere a informazioni o rimanere connessi con gli altri.

Si manifesta con ansia o irritabilità quando il telefono è scarico o non disponibile, che possono essere seguite da palpitazioni. Si manifesta anche con comportamenti compulsivi, come controllare continuamente il telefono per notifiche o messaggi.

Questa fobia può influenzare negativamente le relazioni personali e professionali. Le persone possono diventare eccessivamente dipendenti dai dispositivi digitali, trascurando interazioni faccia a faccia o attività offline. Inoltre, può interferire con la concentrazione e la produttività.

Chi sono le vittime di questa fobia?

Sembra che la “no mobile phone phobia” colpisca soprattutto gli adolescenti che vedo il cellulare come parte essenziale della vita quotidiana e sociale. Essendo un oggetto che li tiene connessi con la rete sociale, ha assunto per loro un valore affettivo, soprattutto nel momento in cui vi sono delle lacune emotive.

In generale tendono a sviluppare questa dipendenza  le persone che non riescono a gestire la solitudine.

Cosa fare per contrastarla?

In primo luogo occorre capire cosa genera l’ansia di rimanere sempre connessi. Se ci sono delle lacune emotive, se si soffre della paura della solitudine e dell’abbandono è necessario rivolgersi ad un terapeuta.

È necessario imparare a coltivare degli spazi per se stessi, con i propri interessi che non comprendano il telefono. Altrettanto importante è l’analisi introspettiva di se stessi, che aiuta a comprendere quali sono i motivi dell’ansia e la paura della solitudine.

Bisogna imparare progressivamente a distaccarsi dal telefono, a non usarlo a tavola o mentre si è con altre persone o in momenti in cui si necessita di concentrazione, come ad esempio durante lo studio ed il lavoro.

Fobia sociale: cos’è e come affrontarla

La fobia sociale è molto comune e si manifesta come una paura intensa e persistente delle situazioni sociali, in cui la persona teme di essere giudicata o di comportarsi in modo imbarazzante.

Vediamo cosa la causa e come curarla.

Quali sono le caratteristiche della fobia sociale?

Le persone che soffrono di questa fobia temono di essere osservate e criticate dagli altri.

Possono evitare eventi come feste, incontri o anche semplici interazioni quotidiane.

Questa fobia può interferire significativamente con la vita lavorativa e personale, portando a isolamento e difficoltà nelle relazioni.

Che cosa causa l’ansia sociale e quali sono i sintomi?

Le cause di questa fobia sociale possono essere multifattoriali, può esserci una predisposizione familiare ma solitamente è imputabile ad eventi traumatici o imbarazzanti durante l’infanzia possono contribuire allo sviluppo della fobia.

Le dinamiche familiari, come l’iper-protezione o l’assenza di supporto emotivo, e le pressioni sociali, inoltre, possono influenzare l’insorgenza della fobia.

Caratteristiche di personalità come l’autocritica e la tendenza all’ansia possono predisporre una persona al disturbo.

I sintomi principali del disturbo d’ansia sociale includono:

  • Paura intensa di situazioni sociali o di performance
  • Preoccupazione eccessiva riguardo a come si verrà giudicati dagli altri
  • Sentimenti di imbarazzo o di umiliazione anticipati
  • Sudorazione eccessiva
  • Tremori o scosse
  • Battito cardiaco accelerato
  • Nausea o malessere gastrointestinale
  • Difficoltà a respirare o sensazione di soffocamento

Come si cura la fobia sociale?

Il trattamento del disturbo d’ansia sociale può includere diverse strategie, a seconda della gravità dei sintomi e delle preferenze individuali.

La Terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è molto efficace e si concentra sulla ristrutturazione dei pensieri negativi e sull’apprendimento di abilità sociali. Aiuta a identificare e modificare schemi di pensiero disfunzionali.

È molto comune l’uso della Terapia di esposizione, consiste nell’affrontare gradualmente le situazioni temute in un ambiente controllato, per ridurre l’ansia associata.

Partecipare a gruppi di supporto può fornire un senso di appartenenza e la possibilità di condividere esperienze con persone che affrontano difficoltà simili.

Pratiche come la meditazione, il mindfulness e la respirazione profonda possono aiutare a gestire l’ansia e migliorare il benessere generale.

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La fobia di guidare: cause e cura dell’amaxofobia

La fobia di guidare è anche nota come amaxofobia, è un disturbo d’ansia che colpisce molte persone in tutto il mondo. Questa fobia può limitare notevolmente la vita quotidiana di chi ne soffre, influenzando la capacità di spostarsi autonomamente e di affrontare situazioni di mobilità.

L’amaxofobia è definita come una paura irrazionale e persistente di guidare un veicolo. Sebbene possa manifestarsi in diversi gradi, da una leggera ansia a un vero e proprio attacco di panico, è essenziale riconoscere che questa fobia non è semplicemente una questione di disagio.

Quali sono le cause della fobia di guidare?

Le cause dell’amaxofobia possono essere molteplici. Una delle principali è l’esperienza traumatica legata alla guida, come un incidente stradale. Questo tipo di evento può innescare una reazione ansiosa ogni volta che la persona si trova in una situazione di guida.

Molto spesso se ci sono membri della famiglia soffrono di ansia o fobie, è possibile che l’individuo sviluppi simili paure.

Le situazioni di vita stressanti inoltre possono aumentare la vulnerabilità a sviluppare fobie.

Sintomi e cura dell’amaxofobia

I sintomi dell’amaxofobia possono manifestarsi in vari modi e possono includere:

  • Sintomi fisici: sudorazione, tremori, battito cardiaco accelerato, difficoltà a respirare e nausea.
  • Sintomi psicologici: sentimenti di terrore o panico, preoccupazioni costanti riguardo alla guida e pensieri catastrofici relativi a incidenti.
  • Evitamento: comportamenti di evitamento, come rifiutarsi di guidare o di trovarsi in situazioni che potrebbero richiedere di guidare.

Affrontare l’amaxofobia è possibile attraverso diverse strategie terapeutiche. Tra le opzioni più comuni ci sono:

  • Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): questa forma di terapia aiuta a identificare e modificare i pensieri disfunzionali collegati alla guida. Attraverso tecniche di esposizione, i pazienti possono gradualmente affrontare le loro paure in un ambiente controllato.
  • Tecniche di rilassamento: pratiche come la meditazione, lo yoga e la respirazione profonda possono aiutare a ridurre l’ansia e migliorare la gestione dello stress.