giovedì, 21 Novembre 2024

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Cosa si mangia a Praga: i piatti tipici

Cosa si mangia a Praga? La capitale della Repubblica Ceca, offre una vasta gamma di delizie culinarie che riflettono la sua ricca storia e cultura.

Vediamo insieme alcuni piatti tipici.

Cosa si mangia a Praga?

Cosa si mangia a Praga? È ovvio porsi questa domanda se ci troviamo a visitare questa splendida città.

Vediamo dunque qualche piatto tipico:

  • Goulash: questo piatto a base di carne è una specialità molto diffusa in tutta l’Europa centrale. Si tratta di un gustoso stufato di carne di manzo o maiale, preparato con cipolle, paprika e spezie. Viene generalmente servito con del pane o con i tradizionali knedlíky (gnocchi cotti al vapore).
  • Svíčková: consiste in una carne di manzo arrosto, marinata in una salsa cremosa a base di panna acida, verdure e spezie. Viene solitamente accompagnato da knedlíky e viene guarnito con una fetta di limone, panna acida e prezzemolo.
  • Trdelník: è un dolce molto popolare a Praga. Il trdelník è un rotolo dolce di pasta lievitata, arrotolato attorno a un bastoncino di legno e cotto alla griglia. Viene spesso spolverato con zucchero, cannella o noci tritate e può essere servito da solo o con una crema al cioccolato o alla vaniglia.
  • Chlebíčky: sono piccoli panini aperti ricoperti di vari ingredienti come salumi, formaggi, uova sode, cetrioli, pomodori e insalata. Sono molto comuni nei bar e nei caffè di Praga.
  • Palačinky: sono simili alle crepes o alle frittelle sottili. Sono realizzati con una pastella leggera a base di uova, farina e latte, che viene poi cotta in una padella. Possono essere serviti con una vasta gamma di ripieni, come marmellata, cioccolato, frutta o panna montata.

Quali sono le bevande tipiche di Praga?

Ne vediamo alcune:

  • Birra ceca: Praga offre una vasta selezione di birre locali. Alcune delle marche di birra più popolari sono Pilsner Urquell, Budweiser Budvar, Staropramen e Kozel. Le birre ceche sono famose per la loro alta qualità e il loro sapore ricco. Puoi gustarle nei numerosi pub e birrerie della città.
  • Becherovka: è un liquore tradizionale ceco, prodotto a Karlovy Vary, una città termale nella Repubblica Ceca. È fatto con una miscela segreta di erbe, spezie e radici che gli conferiscono un sapore unico e leggermente amaro. Viene spesso servito come digestivo o mescolato con acqua tonica come aperitivo.
  • Slivovice: è un’acquavite di prugne molto popolare nella Repubblica Ceca. È un’alcolica molto forte, con un sapore fruttato e un caratteristico aroma di prugne. Può essere bevuto puro o usato come base per cocktail.
  • Medovina: è un vino di miele tradizionale ceco. È fatto con miele puro fermentato e può variare dal dolce al secco. La medovina è conosciuta per il suo sapore ricco e aromatico e viene spesso servita come bevanda calda durante i mesi invernali.

In che ordine leggere i libri di Stephen King e curiosità

In che ordine leggere i libri di Stephen King? È una domanda che mi fanno in tanti, perché io sono una fan del re dell’horror e son molti anni che lo leggo.

In realtà non c’è un ordine preciso per leggere i libri di King, a meno che non si voglia seguire un ordine cronologico che non metterò qui perché troppo lungo, vediamo però alcune informazioni utili.

In che ordine leggere i libri di Stephen King?

In che ordine leggere i libri di Stephen King? Vediamone alcuni.

Possiamo partire con “Carrie” (1974), il primo romanzo pubblicato da Stephen King, Inizialmente non gli piaceva, lo scrisse ispirandosi ad una compagna di liceo, fu sua moglie ad insistere perché lo pubblicasse.

“The Shining” (1977) è il romanzo iconico che ha ispirato il famoso film diretto da Stanley Kubrick ma non a tutti piace, esiste un seguito “Doctor Sleep”.

“Christine” (1983) che ha per protagonista una macchina posseduta.

“The Institute” (2019) e “The Fairy Tale” (2022) sono due ottimi romanzi per chi non ha mai letto King ma non vuol cominciare con qualcosa di pesante.

“It” (1986) è un romanzo mastodontico, da leggere ma non lo consiglierei per primo.

“Misery” (1987) è un thriller psicologico che segue le disavventure di uno scrittore intrappolato da una fan ossessionata, ispirato da un incidente di cui King è stato vittima.

“Pet Sematary” (1983), un romanzo inquietante sulla morte e sulla resurrezione di esseri amati.

Prima di leggere “The Dark Tower” (1982-2004), ovvero la serie della Torre Nera consiglio di leggere “Cuori in Atlantide” (1999) e “Insomnia” (1994).

Molto belli anche “Joyland” (2013) con il suo luna park infestato, “Il Miglio Verde” (1996) su cui è stato girato un bellissimo film e “Later” (2021).

10 curiosità su Stephen King

Stephen King ha utilizzato diversi pseudonimi nel corso della sua carriera. Uno dei più noti è Richard Bachman, sotto il quale ha pubblicato diversi romanzi come “The Running Man” e “Thinner”, ma quando lavorava come giornalista sportivo si faceva chiamare John Swithen.

Ha diverse fobie: ascensori e topi. Dopo un’esperienza spiacevole in un ascensore, preferisce evitare di usarli mentre la fobia dei topi ce l’ha sin da piccolo.

Rock Bottom Remainders: King è membro della band Rock Bottom Remainders, composta da scrittori famosi che suonano insieme per beneficenza. Nonostante King non sia un musicista professionista, suona la chitarra e partecipa alle loro esibizioni.

Abitudine di scrivere in un posto particolare: King ha l’abitudine di scrivere nei suoi uffici, ma uno dei suoi posti preferiti per scrivere è la sua cantina.

Collezione di smontagomme: King ha una passione insolita per la collezione di smontagomme, ha persino scritto un racconto intitolato “L’Artiglio del Diavolo” incentrato su uno smontagomme.

Superstizione sulla scrittura delle prime bozze: King crede fermamente che le prime bozze di un romanzo debbano essere scritte a mano, invece di utilizzare un computer.

Una breve guida alle pipette da laboratorio

Esistono talmente tanti modelli di pipette da laboratorio al mondo che non è sempre semplice scegliere quello che più si addice al compito che ci si appresta a svolgere. Certo, tutti questi strumenti hanno un aspetto simile e permettono di prelevare sostanze liquide.

Nella realtà dei fatti, però, è importante ricordare che alcune offrono una precisione migliore rispetto alle altre. Inoltre, non tutte le pipette hanno una scala graduata che consente di leggere il volume di liquido recuperato. Insomma, a seconda delle loro caratteristiche, cambiano i compiti che sono più adatte a svolgere.

Lo scopo di questa piccola guida è proprio quello di illustrare i vari usi dei principali modelli di pipetta disponibili sul mercato, in modo da ridurre al minimo gli errori e ottenere risultati migliori durante le operazioni di laboratorio.

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Pipette volumetriche

Tra tutte le pipette che si trovano dei laboratori, quelle volumetriche sono in assoluto le più precise. In generale, queste vengono utilizzate da coloro che studiano le proprietà chimiche e analizzano le reazioni e si possono quindi trovare nella maggior parte delle scuole, delle università e dei laboratori professionali. 

Questi strumenti sono conosciuti anche con il nome di pipette “a bulbo” o “a campana” perché presentano un rigonfiamento nella parte centrale del tubicino di vetro.

Come già accennato in precedenza, le pipette volumetriche sono famose per la loro precisione in quanto riescono a misurare fino a quattro cifre significative. Inoltre, sono disponibili in una vasta gamma di dimensioni e volumi che variano da 1 ml, 10 ml, 25 ml e fino a 50 ml.

Pipette graduate

Le pipette graduate sono meno precise delle volumetriche, ma presentano anch’esse una scala stampata o incisa sulla parete esterna del loro tubo.

Alcune presentano alla loro estremità un bulbo, altre uno stantuffo. In entrambi i casi, questo dispositivo serve per essere premuto e rilasciato in modo da permettere al liquido di penetrare all’interno del beccuccio appuntito e, da lì, nel tubo graduato della pipetta.

Modelli elettronici

Esistono modelli elettronici sia graduati che volumetrici. Si tratta di strumenti tecnologici in cui le funzioni vengono svolte automaticamente dai componenti interni al dispositivo. Chi le usa deve solo immergerle nella sostanza e azionare premendo un pulsante posto nella parte superiore.

La grande maggioranza di questi dispositivi è dotata di un display digitale su cui è possibile leggere il volume di sostanza prelevato. 

Le pipette elettroniche stanno guadagnando popolarità in tutti i settori perché sono più veloci e meno faticose da usare, soprattutto durante lo svolgimento di compiti ripetitivi. Inoltre, la presenza del display diminuisce di molto la possibilità di errori di lettura.

Micropipette

Le micropipette consentono a scienziati e tecnici di ottenere misurazioni molto accurate di volumi piccolissimi di sostanza e vengono usate anche per trasferire piccole o piccolissime quantità di liquidi, nell’ordine dei microlitri (μL). Proprio per questa loro caratteristica, sono impiegate soprattutto nei laboratori di microbiologia, cioè lo studio di batteri e altri microorganismi.

Questi strumenti sono molto delicati e devono essere calibrati regolarmente, almeno una volta ogni 3-6 mesi. 

Pipette Pasteur

Solitamente, le pipette Pasteur non sono né calibrate, né tanto meno graduate; potremmo definirle come un antenato dell’attuale contagocce per liquidi che si usa per le medicine in boccetta di vetro.

Questi strumenti presentano un bulbo nella parte superiore, come abbiamo già visto per le pipette graduate. Non sono affatto precise e vengono usate nei laboratori di biologia, piuttosto che di chimica, come mezzo per trasferire soluzioni acquose da un contenitore all’altro. Prendendo il nome dal medico francese Louis Pasteur, considerato il primo microbiologo della storia nonché l’inventore di questo strumento. Solitamente, vengono smaltite dopo l’uso.

Halloween: da Buckingham Palace a Windsor, tutti i castelli reali infestati

Come di consuetudine per Halloween si raccontano storie di case infestate.

Se per lunedi avete previsto qualche party o qualche serata fra amici, ecco uno spunto di conversazione: tutte le residenze reali inglesi infestate.

Oggi andiamo alla scoperta dei fantasmi che popolano i famosi castelli reali.

Halloween: la regina non ci credeva ma Buckingham Palace è infestata

La regina Elisabetta ignorava Halloween, non credeva nei fantasmi e non le interessavano, né ha mai permesso tour del genere.

Ma Buckingham Palace è infestata.

Una delle presenze che più sembra esser stata avvistata è quella di un monaco che ha in mano una catena. Il castello infatti sorge sulle rovine di un monastero dove si trovava anche una cella per le punizioni.

Lo staff sostiene di sentire di tanto in tanto un colpo di arma da fuoco, quello con cui si sarebbe ucciso John Gwyne, il segretario privato di Edoardo VII.

Halloween: tutti i fantasmi dei castelli reali

Quale migliore occasione se non Halloween per parlare di castelli infestati?

A Sandringham, dove la regina trascorreva il Natale, c’è chi giura di aver visto il fantasma di Giorgio VI, che qui è morto. Sempre in questo castello sarebbe stato avvistato il fantasma agitato di Lady Diana. Addirittura in questo caso fu fatta una benedizione per allontanare il fantasma della principessa triste, è riportato nei diari di Kenneth Rose che ne parla nel 2001, il fatto accadde 4 anni dopo la morte di Lady D.

Mentre invece Giorgio III sarebbe stato avvistato a Windsor, sarebbe stato visto affacciarsi da una finestra.

A Kensington Palace, dove vivono William e Kate, sarebbe stato avvistato il fantasma di Giorgio II. Lo staff lo avrebbe visto nella stanza dei bimbi che invece non hanno mai riferito nulla di strano.

A Windsor uno dei fantasmi più avvistati è quello di Anna Bolena, che viene visto vagare spesso anche nella Torre di Londra. Sembra che a Windsor si senta spesso una donna piangere e che si tratti di lei. Pare sia stata vista anche da Elisabetta II e da Margaret, sua sorella ma non ne abbiamo la certezza. Giorgio VI rivelò di averla vista per otto notti consecutive prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale. Sarebbe stato avvistato anche Enrico VIII, che camminava trascinando la gamba malata.

A Balmoral è stato avvistato John Brown, il servo della regina Vittoria e lei stessa.

A Holyroodhouse accadono cose strane: compaiono macchie di sangue che apparterrebbero a Davide Rizzio, il musico e confidente, di Mary, Queen of Scots e assassinato nel 1566 e pare si aggiri lo spettro di una donna nuda, Agnes Simpson, accusata di stregoneria, torturata e uccisa nel 1592.

Ad Hampton Court sarebbe stata avvistata Catherine Howard, moglie di Enrico VIII e Sybil Penn, serva di diversi monarchi tra cui Elisabetta I, morta di vaiolo nel 1562.