lunedì, 18 Novembre 2024

La Love Blogger

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Fosse per me passerei più tempo a fare l’amore che a scriverne. Ma, poi, qualcuno mi ha denominata La Love Blogger e da quel giorno faccio credere a tutti che io sia romantica a patto che tutti loro continuino a credere nell’amore.

Tanto gli uomini non ne capiscono (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: blog.libero.it

È inutile. Passano gli anni, a momenti la parità dei sessi la chiedono loro, addirittura molti hanno imparato che, comunque vada, l’importante è che c’ho ragione io, ma gli uomini sono nati uomini e, per questo, moriranno senza aver capito le donne.
Che poi cosa c’abbiamo di complicato noi non lo so. Però una volta ho provato a spiegare al mio ragazzo che volevo tagliare i capelli perché ero in un momento di transizione tale per cui necessitavo di un cambiamento netto e radicale e che, allora, dovevo iniziare proprio da lì: dai capelli. E, niente, lui mi ha risposto che i miei capelli erano perfetti così e che dall’ultima volta che li avevo tagliati, disperandomi perché erano troppo corti, non erano nemmeno cresciuti di troppo. Questo perché lui i capelli li taglia solo se crescono. Cioè, non so se ho reso bene il concetto: solo-se-crescono. Incredibile, non mi ha capita. Non mi può capire. E di aneddoti simili da raccontare ne ho a migliaia nel mio repertorio da amante (amante: colei che ama) incompresa. Ma più lui non mi capisce e più io lo amo.

L’uomo è fatto così così: il suo modo di parlare è il fare.
E tu lascia che faccia. E anche se lo sappiamo tutti che tu lo avresti fatto meglio, va benissimo anche così. Non penso che lui ti faccia notare tutte le volte in cui parcheggi l’auto occupando il posto di due. Lascia che si renda utile, è il suo modo di esserti grato. Permettigli di aiutarti a trovare una soluzione ad un problema che non esiste, ma che ti fa parlare da ore. Lo so, ti sentirai incompresa (ancora) perché tu avevi solo bisogno di sfogarti, ma lui questo non lo può capire perché solitamente ad un problema – nel mondo di quelli con la barba – corrisponde una soluzione. Poi per trovare il problema che corrisponde alla soluzione trovata puoi sempre contare su un’amica. Inoltre ci sarà sempre un momento – accade in ogni storia – in cui lui sarà poco presente. Poco romantico e poco affettuoso. Tu abbraccialo. Ma abbraccialo forte e poi ancora di più. Se c’è una cosa che ho imparato dagli uomini è che non esiste cosa più bella che spiegare le parole con i fatti. Se c’è una cosa che ho imparato dal ragazzo di un mio amico, invece, è che gli uomini che ti capiscono si amano tra di loro. E c’è una cosa che ti posso garantire: quando non ti capisce, è il primo a starne male.

Un uomo innamorato, tanto, lo riconosci.
Solitamente è quello che vuole le stesse cose che vuoi anche tu. Ho letto da qualche parte che è complice un ormone dal nome complicatissimo: Feniletilammina. Si tratta di un ormone della classe delle anfetamine che l’organismo produce naturalmente, dagli effetti simili alla droga o agli sport estremi. E quando due persone sono innamorate i loro livelli di Feniletilammina sono identici, ecco perché si possono parlare per ore o passare notti intere a fare l’amore. Si tratta di un fenomeno unico e speciale. Di quelli che vanno accolti e difesi, non tormentati. E se è vero che non ti capisce, è altrettanto vero che ti ama anche quando sei tu a non capire lui.

Abbraccialo di più, che tanto gli uomini non ne capiscono.

Giugno c’è. E tu? (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: banksy-hope

È arrivato giugno.
E, mai come quest’anno, è arrivato davvero in un attimo. Ma di quegli attimi che sembrano fermare il tempo e che ricordo perfettamente, uno ad uno. Un po’ come ieri – sembra ieri – in macchina, pioveva, ma a tratti faceva freddo, a tratti caldo, a tratti caldissimo che quasi ci mancava l’aria. Sembra ieri che i tuoi occhi erano il posto più bello guardati da qui. E sapevo che giugno sarebbe arrivato, ma non lo immaginavo così.

A questo punto vorrei preoccuparmi della prova costume. A giugno lo fanno tutti.
Delle scadenze imminenti, delle zanzare che distraggono, della baracchina dei gelati sotto casa che ha riaperto e che mi distrae anche lei, della bottiglia di Coca-Cola in frigo che però non batte il pensiero di un Mojito in spiaggia e che, ormai, non manca molto. Vorrei iniziare il conto alla rovescia per le ferie. Quello per la quattordicesima e i saldi che – ma va! – capitano così vicini. Vorrei che almeno uno di questi pensieri mi distraesse dal pensare ad un giugno in cui ieri c’eri e oggi?
Comunque devi sapere che esistono momenti terribili nella mia vita.
Ti faccio qualche esempio: la caffettiera sul fuoco, lo smalto quando è fresco, il dessert al ristorante, la fila alle poste e altre 4/5 cose che mi costringono ad aspettare rendendo la mia giornata un vero inferno. Non lo so fare, non ne sono capace e per quanto mi renda conto da sola che il tempo passa lo stesso: non è lo stesso.

“L’adesso è il momento più bello di sempre”

Per le persone come me (ma anche per quelle come te) non è mai lo stesso e nessuna cosa vale l’altra. Ecco perché non aspetterò.
Perché giugno è arrivato e, per una ragione che non mi spiego, ogni cosa è al suo posto. Il sole batte forte fino a sera, le braccia sono nude, le spiagge piene, i cani nei parchi, la libertà di scegliere, le fontane aperte, le vacanze prenotate e tu?

Il posto più strano in cui ho fatto l’amore (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: blog.pianetadonna.it

Consiglio a tutti i moralisti di chiudere questo post e andare nella sezione affianco.
Si parla di food e quello fa trovare tutti più o meno d’accordo. Io ad esempio odio il Sushi e amo l’amore sopra ogni cosa. Sul divano, sul tavolo, sul letto, su un ponte, sopra ogni paura. E qui ogni senso morale crolla perché quelli tentano di dare una spiegazione a tutto: il per sempre esiste?
Se lo chiedete ad un moralista lo sa. Non chiedetelo a me, però, perché amo essere sincera.

Ho sempre ritenuto la lealtà un pregio.
Anche quella scomoda. Anche quella che fa male. La sincerità come stile di vita di fronte ai dubbi, ai tormenti, alle passioni, ai problemi e ai tradimenti. Tu sii sincera e sarai ripagata, sempre. E così sono andata avanti fino a ieri facendo una selezione naturale che si limitava a giudicare le persone in base ad un unico concetto: onesti e sleali. Dalla mia parte e contro di me. Finché la troppa sincerità, che sembra giungere quasi inopportuna, non mi ha spiazzata. Come quando ti chiedono: “Qual è il posto più strano in cui hai fatto l’amore?” e dall’altra parte c’è la persona su cui vorresti fare colpo e temi di parere, esattamente così, inopportuna ai suoi occhi. Lui che, comunque, poteva risparmiarsi la domanda.

Ed è questo il punto.
Non è una propaganda illecita verso le menzogne la mia. Ma una chiara esortazione verso tutto quello cui non riusciamo a risparmiarci. Un sorriso, una parola, un bacio, una promessa, i pensieri che corrono veloci e la lealtà che li ferma. E di certo i moralisti non sarebbero dalla mia parte oggi, ma il posto più strano in cui ho fatto l’amore sono i tuoi occhi. E del resto, loro non c’erano e per me è giusto così.

Con il cuore in stand-by e le emozioni alterne (LA LOVE BLOGGER)

Credit photo: mirthassblog-mirtha.blogspot.com

Chiusura ermetica per il cuore ed emozioni ad intermittenza.
Dal mio viso non trapela nemmeno uno di quei sorrisi accennati, traditori di sensazioni tutt’altro che innocue. Né il mio corpo emana alcun tipo di segnale. Battito regolare. Farfalle nello stomaco morte. È primavera e non mi innamoro nemmeno del primo che passa. Inizio a preoccuparmi e nel frattempo paragono le mie emozioni alle luci che si usano per decorare gli alberi di Natale. Quelle che funzionano ad intervalli più o meno regolari, ognuna per i fatti suoi, finché non si rompono del tutto.

Se stai pensando che sembro avere l’umore di chi ha appena vinto alla lotteria, bhè, c’hai preso. Perché io mi sento felice esattamente così.
È solo che inizio a credere nel karma e in particolar modo nel fatto che, in un’altra vita, devo aver infranto talmente tanti di quei cuori che oggi ne sto pagando le conseguenze. Comunque volendo stilare una lista di presupposti validi affinché una di quelle lampadine si accenda, la buona notizia è che ce ne sono abbastanza: deve essere bello ma non troppo, intelligente più di me, simpatico ma non solo per se stesso, vivere lontano da me da non poterlo vedere tutti i giorni ma non troppo da non poterlo vedere mai, deve essere bravo a letto (con me, non con lui!), fedele, premuroso, single per davvero e altre 4/5 cose mitologiche. La cattiva notizia è che non esiste.

Ovviamente non sto qui a dire che sono io il problema.
Perché mi sa tanto di frase fatta da usare quando si intende lasciare qualcuno e non si trovano parole meno inflazionate per farlo. E poi perché il problema sei tu.
Fosse per me, ancora una volta, passerei più tempo a fare l’amore che a scriverne. Arrossirei in viso ben volentieri e ti donerei la più coinvolgente delle risate per una battuta che esce dalla tua bocca. E che mi fanno ridere davvero, mica è un cliché. Fosse per me saremmo già andati a cena. Avremmo poggiato i cellulari sul tavolo, tra le posate e l’acqua, per abitudine, ma poi non li avremmo guardati mai. Ci saremmo ritrovati a confidarci paure nascoste e a parlare di cose che avevamo creduto di aver dimenticato. Così avremmo aperto una bottiglia di vino, rosso come piace a me, anche se domani la sveglia sarebbe suonata presto. E poi avremmo fatto l’amore, sì.

La verità è che la cena te la racconto. I sorrisi sono costretti dietro ad un telefono. E i momenti in cui ti ho con me si alternano a momenti in cui devo dimenticare perfino che esisti. Per non parlare delle volte in cui ero io a voler fare l’amore.
E sei tu che, per ogni volta in cui non c’eri, mi hai insegnato ad accendere le mie emozioni quando sono io a volerlo e a sentirmi pronta. Io che oggi, se mi va, giro per casa quasi nuda e lo faccio solo per me.