giovedì, 19 Dicembre 2024

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Fosse per me passerei più tempo a fare l’amore che a scriverne. Ma, poi, qualcuno mi ha denominata La Love Blogger e da quel giorno faccio credere a tutti che io sia romantica a patto che tutti loro continuino a credere nell’amore.

Dall’amore, all’amante (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: rebubblica.altervista.org

Ad ogni storia d’amore finita, corrisponde un non ti amo più uguale e contrario.
Non è una regola generale, ma in genere ci azzecchi se – così, giusto perché a pensar male finisce che s’indovina – prendi in considerazione che il non ti amo più sopracitato ha due gambe e una quarta di reggiseno per lui, o è un portatore sano di ferormoni per lei. Ha qualcosa a che vedere con il principio della dinamica che, non a caso, Newton ha nominato terzo:

“Le forze si presentano sempre a coppie. Se un oggetto A esercita una forza F su un oggetto B, allora l’oggetto B eserciterà sull’oggetto A una forza -F uguale e contraria”

È interessante come affinché qualcosa si muova, debbano essere implicati due oggetti. La forza motrice è il terzo elemento: il tradimento in questo caso. No, non sono diventata matta, basta provare a pensare che quelli implicati sono due oggetti del desiderio, quello finito. Schiacciato dalla routine e morto in una di quelle sere in cui lui ha dormito da solo sul divano e tu da sola nel vostro letto. E il terzo elemento è quello che ti fa avere la nonchalance di affermare: non ti amo più, tra noi è finita. Così, come se stessi chiedendo due etti di prosciutto al salumiere, tagliato doppio per cortesia. Sono brutti momenti quelli. Torni a casa e scopri che il prosciutto l’ha tagliato come pareva a lui il salumiere, torni a casa e ti fai mille domande sul perché non riuscite mai a vedere le cose allo stesso modo. Sembrava andasse tutto bene ma, forse, andava bene solo per te.

A voi è mai capitato?
A me sì. Un giorno è tornato a casa e mi ha detto: “Tu lavori troppo, io mi sono sentito solo”.
Senza pensarci su due volte gli ho risposto: “Ok, come si chiama questa?”
Inutile dire che ha negato tutto, che io non stavo capendo quale fosse il problema. Ancora più inutile dire che io, il problema, l’avevo c’entrato in pieno.

Potrei raccontarvi di quanto io sia stata male.
Di come il mondo mi sia crollato addosso e della fatica che ho fatto per recuperare la voglia di credere ancora in me stessa e negli altri. Ma preferisco raccontarvi quello che ho imparato da questa storia: chi tradisce si sente forte. La mente di chi tradisce idealizza in quella terza persona l’emblema della sintesi perfetta dei sentimenti.
Quelli che ti stimolano mentalmente: giochi di sguardi, parole, frecciatine, il sapore piccante del rischio, della battuta in pubblico che ti mette a disagio, ma che, tanto, la capirete solo voi. L’amante è l’amore perfetto perché è quello che riesce a fare l’amore con la tua testa, prima che col tuo corpo. L’adrenalina s’impossessa del tuo corpo e ti sembra di poter andare avanti per il solo bisogno di lui, o di lei che sia.
Anche se non lo conosci. Anche se non è quella persona che divide con te gioie e dolori della vita. Al punto che ci sono persone pronte a giurare che il momento in cui hanno tradito è stato il momento più bello della loro storia. Quello più vivo e ricco di emozioni. E stanno parlando del momento in cui hanno distrutto una parte della loro vita per un’emozione senza ritorno.

Tra l’amante e l’amore c’è di mezzo il tradimento.
Ma il contrario non può mai succedere. La vera forza sta nel riuscire a vivere l’adrenalina, la complicità, la passione, e tutte le emozioni del tradimento ogni giorno con la stessa persona.

“Tradisci pure.
Se ti va di tradire fallo.
Per rabbia, perché ti senti solo, perché ti senti solo, perché non sai resistere alle tentazioni. Per quello che ti pare.
Ma ricorda: chi ama, non tradisce.”

Tanto gli uomini non ne capiscono (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: blog.libero.it

È inutile. Passano gli anni, a momenti la parità dei sessi la chiedono loro, addirittura molti hanno imparato che, comunque vada, l’importante è che c’ho ragione io, ma gli uomini sono nati uomini e, per questo, moriranno senza aver capito le donne.
Che poi cosa c’abbiamo di complicato noi non lo so. Però una volta ho provato a spiegare al mio ragazzo che volevo tagliare i capelli perché ero in un momento di transizione tale per cui necessitavo di un cambiamento netto e radicale e che, allora, dovevo iniziare proprio da lì: dai capelli. E, niente, lui mi ha risposto che i miei capelli erano perfetti così e che dall’ultima volta che li avevo tagliati, disperandomi perché erano troppo corti, non erano nemmeno cresciuti di troppo. Questo perché lui i capelli li taglia solo se crescono. Cioè, non so se ho reso bene il concetto: solo-se-crescono. Incredibile, non mi ha capita. Non mi può capire. E di aneddoti simili da raccontare ne ho a migliaia nel mio repertorio da amante (amante: colei che ama) incompresa. Ma più lui non mi capisce e più io lo amo.

L’uomo è fatto così così: il suo modo di parlare è il fare.
E tu lascia che faccia. E anche se lo sappiamo tutti che tu lo avresti fatto meglio, va benissimo anche così. Non penso che lui ti faccia notare tutte le volte in cui parcheggi l’auto occupando il posto di due. Lascia che si renda utile, è il suo modo di esserti grato. Permettigli di aiutarti a trovare una soluzione ad un problema che non esiste, ma che ti fa parlare da ore. Lo so, ti sentirai incompresa (ancora) perché tu avevi solo bisogno di sfogarti, ma lui questo non lo può capire perché solitamente ad un problema – nel mondo di quelli con la barba – corrisponde una soluzione. Poi per trovare il problema che corrisponde alla soluzione trovata puoi sempre contare su un’amica. Inoltre ci sarà sempre un momento – accade in ogni storia – in cui lui sarà poco presente. Poco romantico e poco affettuoso. Tu abbraccialo. Ma abbraccialo forte e poi ancora di più. Se c’è una cosa che ho imparato dagli uomini è che non esiste cosa più bella che spiegare le parole con i fatti. Se c’è una cosa che ho imparato dal ragazzo di un mio amico, invece, è che gli uomini che ti capiscono si amano tra di loro. E c’è una cosa che ti posso garantire: quando non ti capisce, è il primo a starne male.

Un uomo innamorato, tanto, lo riconosci.
Solitamente è quello che vuole le stesse cose che vuoi anche tu. Ho letto da qualche parte che è complice un ormone dal nome complicatissimo: Feniletilammina. Si tratta di un ormone della classe delle anfetamine che l’organismo produce naturalmente, dagli effetti simili alla droga o agli sport estremi. E quando due persone sono innamorate i loro livelli di Feniletilammina sono identici, ecco perché si possono parlare per ore o passare notti intere a fare l’amore. Si tratta di un fenomeno unico e speciale. Di quelli che vanno accolti e difesi, non tormentati. E se è vero che non ti capisce, è altrettanto vero che ti ama anche quando sei tu a non capire lui.

Abbraccialo di più, che tanto gli uomini non ne capiscono.

L’amore è un gioco, il più pericoloso di tutti (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: www.nonsolotigullio.com

Più cresco e più mi convinco che di tutte le regole che mi hanno insegnato non so proprio che farmene.
Mangio quando ho fame e non perché è ora. Dormo se ho finito di fare tutto quello che devo e non perché sono stanca. Sto zitta quando mi arrabbio per fare arrabbiare te, non perché io (io, ti pare possibile?) non abbia nulla da dire. Per farla breve non ho mai saputo scendere a compromessi, mai. Poi mi sono innamorata.

“L’amore è un gioco.
Il più pericoloso di tutti perché senza regole”

E tutte le certezze svaniscono.
Guardati: sei tenero da quanto sei impacciato. Non sai mai fino a che punto mollare la presa che tra la paura di perdermi del tutto e quella di avermi realmente per te è quasi meglio continuare a darsi delle colpe affinché domani restiamo ancora noi. Immobili, così, come se nulla fosse successo. Io che continuo a programmare una vita perfetta e che, forse, non mi appartiene e tu che nella tua tenti di disfare anche quello che realmente va bene. Dicono sia una questione di segni. Di orari di nascita, ascendenti e posizioni planetarie. Dicono che abbia qualcosa a che vedere con l’affinità di coppia, solo se è quella di Paolo Fox che se no non vale. Che la luna alcuni giorni è storta e che il sole prima o poi arriva per tutti. Io dico che basterebbe avere il coraggio di scegliere per porre fine ai mille perché.

E dico che stasera ho qualcosa da dirti e tu, ascoltami.
Io ci sono e non mi perdi. Io ci sono dentro fino all’osso. Fino a te. Fino a rischiare, a mettere in discussione, fino a riprovarci finché fa male. Ci sono dentro fino a sbatterci la testa. Fino ad aver imparato che quando sorridi è perché in realtà sei triste e che quando mi dici qualcosa di bello, spesso, è solo per far fronte al più brutto dei momenti. Tipo questo. Quello che ci vede in bilico, a un passo dal mollare la presa e le parole ora non servono più. Sono state belle quelle di conforto di notte. Sono state preziose quelle sussurrate e solo nostre. Sono state un dono quelle in cui sembrava che dopo di te nessuno mai potesse capirmi. Sono diventate un pericolo quelle in cui ci siamo intrappolati senza (voler) vedere una reale via di fuga. Perdendo il sapore del gioco, perdendo la voglia di andare contro corrente. Perdendo quello che se non è amore, allora che cos’è?

Non sempre si giunge al termine avendo in serbo un finale a sorpresa.
Ormai le parole scorrono veloci e confuse quasi come se le si volesse rendere in grado di fermare il fiume in piena che siamo noi. Con l’unico rischio che un punto scritto, diventi un punto reale senza il coraggio di mettersi in gioco per davvero.

‘Giochi o non giochi?’

Bisogna avere coraggio per amarsi. Bisogna essere in grado di accettare ogni sfida per portare al termine un gioco d’amore, oppure bisogna fermarsi.

Se non capisci perché non si fa sentire te lo spiego io (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: musicisbetterthansex.blogspot.com

Ci sono gli uomini, ci sono gli uomini stronzi e ci sono gli uomini a cui non piaci.
Quello a cui interessi ma non si fa sentire, invece, non lo hanno ancora inventato, credimi. Certo sarà indaffarato, avrà la batteria scarica, magari è una tecnica, o forse è timido – che ne sai?! – chiamerà, deve prendere tempo, andare ad Hong Kong e tornare in un solo giorno, sfidare un rinoceronte e camminare sui carboni ardenti con delle fiaccole fumanti in bocca interrottamente. Nella vita tutto può succedere. Ma quanto prima smetti di raccontartela tanto prima succede che inizierai a sorridere ancora. Questo te lo garantisco. Certo è che noi donne cresciamo con un programma incorporato: dai un nome a quella cosa/persona/relazione/pupazzo. Colpa della mamma che perfino al pesce rosso ci costringeva a dare un nome (è un pesce! non lo vedi?). E così crescendo questa cosa ce la siamo portate dietro. Ci sembra di tenere tutto sotto controllo così, invece, ci sfugge la cosa più lampante, quella che hai sotto agli occhi ma non la vedi: gli uomini sono fatti di carne, ossa e sentimenti esattamente come le donne e se non sente il bisogno di cercarti è perché questo bisogno non gli appartiene.

Certo non dico che di stronzi non ne esistono.
Quelli in grado di tenerti attaccata a un telefono a supplicare che squilli. Anzi, ne esistono di due tipi. C’è quello che non si fa mai sentire ma che se tu lo cerchi è lì, basta che non ti spingi troppo oltre con le parole che altrimenti lo vedi indietreggiare con una nonchalance tipica dell’uomo solo. Troppo solo. Quello che: “non credere di poter entrare nella mia vita che non c’è posto per due, io e me stesso stiamo benissimo, intesi?” (poi torna a casa e trova consolazione nei film romantici e le canzoni strappa lacrime col barattolo di Nutella in una mano e il cucchiaio in un’altra). E poi esistono i fighi, o diversamente fragili. Appartengono a questa categoria tutti coloro che ti corteggiano smisuratamente, ti cercano di continuo, ti elogiano e non fanno altro che ripeterti che come te chi altra? Quella prima, quella prima ancora e perfino quella durante. Le ha trattate tutte così perché tanto – ottenuto quello che voleva – quella donna diventa da cambiare. Ricorda il linguaggio che si usa per un auto, vero? No. L’auto non la lasciano da sola.

Comunque – sospiro di sollievo – poi esistono gli uomini.
Grazie al cielo. E sono una cosa bella un sacco. Perfino quando non chiamano. Anche se non ti cercano. Anche se non hai idea di quello che pensa di te. A patto che tu tenga sempre ben a mente che siamo tutti delle persone. Ognuno ha i suoi tempi e spesso non coincidono. Non sempre le cose possono accadere nel momento in cui noi le desideriamo e, in fin dei conti, un uomo interessato lo trova sempre il momento, purché sia quello giusto.