venerdì, 5 Dicembre 2025

La Love Blogger

Home La Love Blogger
Fosse per me passerei più tempo a fare l’amore che a scriverne. Ma, poi, qualcuno mi ha denominata La Love Blogger e da quel giorno faccio credere a tutti che io sia romantica a patto che tutti loro continuino a credere nell’amore.

La paura è il sale dell’amore (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: artmovestheworld.wordpress.com

Ci sono legami indissolubili.
Esattamente come la vita e il caffè, il sorriso e la pizza, un brutto momento e il gelato al cioccolato, l’amore e la paura. Cose che vanno di pari passo e, è inutile, non esisterebbe l’una senza l’altra. Quindi per una volta voglio essere breve ed andare subito al punto: in amore la paura non è la scusa, è la motivazione.

Ho avuto paura quando mi hai stretto le mani per la prima volta, sai?
Ne ho avuta tanta di più quando, per la prima volta, la tua telefonata ha tardato ad arrivare. Il cuore, poi, mi è arrivato dritto in gola quando i nostri corpi erano nudi uno di fianco all’altro. Ma mi sentivo comunque al sicuro. Io, in balìa di quelle emozioni così contrastanti tra loro e che nel mezzo avevano un unico punto d’incontro: la consapevolezza che lì, era proprio dove sarei dovuta essere. Con te. E, a dire il vero, da quando sei arrivato nella mia vita le paure che hai risvegliato in me sono davvero infinite. La paura di una nuova delusione, quella di essere illusa, tradita, quella di non essere abbastanza o, ancora, di commettere un grande errore. La paura di scegliere, di sceglierti. Quelle sensazioni che un po’ ti fanno tornare il bambino spaesato e fragile di un tempo. Ma con molta più paura di allora perché oggi hai acquisito un vocabolo in più nel tuo percorso di vita: il rischio.

“Ho visto gente di 50 anni innamorarsi e tornare letteralmente bambini.
E quelli, i bambini come gli innamorati, non badano mai ai rischi che potrebbero correre mentre scoprono il loro mondo”.

Allora ti svelo un segreto: chi ama rischia sempre un po’ e non può farne a meno.
Per chi è innamorato arriva un momento in cui deve lasciarsi andare, deve abbandonarsi all’altro senza riserve. È il momento in cui si raggiunge il picco massimo di piacere, per corpo e mente. È il rifugio di tutti i momenti altalenanti e di tutti i pezzi di te che hai affidato a qualcuno con il timore che questo chissà cosa ne avrebbe mai fatto. È il traguardo. Quel traguardo che senza le nostre paure insieme non avremmo mai raggiunto.

Ecco perché sorriderò sempre un po’ di fronte a coloro che si dicono timorosi di portare avanti una storia. Vorrei andargli vicino, prenderli per le spalle, scuoterli un po’ e dirgli: sveglia.
Non è la paura a fermarti, ma l’amore che manca.

Perché la paura è la motivazione e l’amore è il suo coraggio.

Il posto più strano in cui ho fatto l’amore (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: blog.pianetadonna.it

Consiglio a tutti i moralisti di chiudere questo post e andare nella sezione affianco.
Si parla di food e quello fa trovare tutti più o meno d’accordo. Io ad esempio odio il Sushi e amo l’amore sopra ogni cosa. Sul divano, sul tavolo, sul letto, su un ponte, sopra ogni paura. E qui ogni senso morale crolla perché quelli tentano di dare una spiegazione a tutto: il per sempre esiste?
Se lo chiedete ad un moralista lo sa. Non chiedetelo a me, però, perché amo essere sincera.

Ho sempre ritenuto la lealtà un pregio.
Anche quella scomoda. Anche quella che fa male. La sincerità come stile di vita di fronte ai dubbi, ai tormenti, alle passioni, ai problemi e ai tradimenti. Tu sii sincera e sarai ripagata, sempre. E così sono andata avanti fino a ieri facendo una selezione naturale che si limitava a giudicare le persone in base ad un unico concetto: onesti e sleali. Dalla mia parte e contro di me. Finché la troppa sincerità, che sembra giungere quasi inopportuna, non mi ha spiazzata. Come quando ti chiedono: “Qual è il posto più strano in cui hai fatto l’amore?” e dall’altra parte c’è la persona su cui vorresti fare colpo e temi di parere, esattamente così, inopportuna ai suoi occhi. Lui che, comunque, poteva risparmiarsi la domanda.

Ed è questo il punto.
Non è una propaganda illecita verso le menzogne la mia. Ma una chiara esortazione verso tutto quello cui non riusciamo a risparmiarci. Un sorriso, una parola, un bacio, una promessa, i pensieri che corrono veloci e la lealtà che li ferma. E di certo i moralisti non sarebbero dalla mia parte oggi, ma il posto più strano in cui ho fatto l’amore sono i tuoi occhi. E del resto, loro non c’erano e per me è giusto così.

L’amore mi conquista. Come del sano sesso (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: thesocialpost

Allora: le donne e gli uomini non hanno un modo differente di intendere l’amore.
Inveitemi anche contro, ma l’amore è amore e non conosce gradazioni di toni più o meno sbiaditi in base a chi ama di più e chi ama di meno.
Esistono uomini più o meno romantici, certo. Ma come loro anche le donne.
Esistono uomini più o meno sensibili. Ma, perché, le donne no?
Uomini più o meno loquaci, più o meno disponibili, più o meno pazienti, dolci, gelosi o generosi. Non esistono, però, uomini che amano più o meno. E nemmeno le donne. Non esistono persone che amano più o meno di quanto l’amore, quello vero, porti a desiderare di abbandonarsi all’altro.

L’amore è come la fame. O come del sano sesso, se preferite. Non lascia spazio ai dubbi

Quindi, amore, datti una mossa.
Lo ammetto, mi crea un certo imbarazzo nell’era dell’emancipazione, della Cristoforetti che va nello spazio, della parità dei diritti, della tecnologia 2.0 e delle stampanti 3D, doverti ricordare che mentre ti aggiusti il ciuffo a me cadono le ovaie. Però è così. Quando mi dai risposte da chi non ha bisogno di osare, poi, quelle fanno a cazzotti tra di loro. Prendi una posizione, qualunque essa sia, il Kāma Sūtra ne mette 64 a tua disposizione: scegline una, purché sappia di conquista. Fuori e dentro dal letto, fuori e dentro le mura di casa, fuori e dentro di me fino a toccare con mano i limiti dell’uno e dell’altra.

Aspetta. Il mio non è un invito (unicamente) a sfondo sessuale.
Perché, vedi, se c’è una cosa in cui gli uomini e le donne si differenziano sono i modi. E io appartengo ancora a quella generazione geneticamente modificata tale per cui il cuore ce l’ho in mezzo alle gambe. Quindi per quanto io possa essere sicura di quello che ho da dare (in termini sessuali e non) è necessario che tu rievochi quell’istinto primordiale, unico e che contraddistingue gli uomini di tutto il pianta: il senso di conquista. Quello del corteggiamento vero, che sono i preliminari di una storia, quello della mano tra i capelli, i miei. Quello delle telefonate inaspettate e che ti fanno cadere il cuore in gola. Dei complimenti fatti guardandosi negli occhi, che un po’ imbarazzano ma ti permettono di entrarmi dentro. Delle serate passate a ridere di gusto, a ridere di niente, a stimolarsi la mente perché – credimi – è quello il momento in cui il mio corpo ti sente di più.

Patti chiari, amicizia lunga. Sono sicura di quello che ho da dare e non ho paura di non vederti più, dopo. Il mio unico limite sta nell’essere categoricamente attratta dagli uomini, quelli che hanno qualcosa da darmi anche prima.

Ogni maledetto Natale (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: cinema.sky.it

Dichiaro ufficialmente aperto quel periodo dell’anno in cui, se hai un’età sufficiente a ritrovarti a leggere questo post, chiederesti in dono la presenza di qualcuno.
Buona Immacolata a tutti, dunque.
A chi fa l’albero di Natale e a chi disfa i pensieri di tutto l’anno. A chi resta folgorato dalle mille luci e a chi, invece, quelle luci le avverte come troppo forti, invadenti, meglio se ti alzano la tapparella in camera alle 8.00, la mattina seguente al concerto del tuo gruppo Rock preferito. Il Natale arriva prepotente. E oggi si avverte più che mai quest’aria, poi che sia magica o eccessivamente pesante e smisuratamente colorata, sta a noi.

Una cosa è certa: è appena iniziato quel periodo dell’anno che non lascia nessuno impassibile.
E non dico solo nel senso che anche mia nonna vuole pubblicare la foto del suo albero di Natale su Facebook e quindi l’ha comprato piccolo quest’anno, perché ci stesse tutto in foto. Il discorso qui è un altro. Tutto è amplificato, tutto viene percepito all’ennesima potenza. E così chi ti manca ti manca di più, chi è felice lo urlerebbe al mondo intero e chi è giù di morale non si accontenterebbe nemmeno di ricevere in regalo il biglietto del concerto di Vasco. Perché ti manca qualcuno, perché quando ti manca qualcuno non puoi sostituirlo con qualcosa. Perché, insomma, io non ero pronta a tutto questo. Succede che ci si ritrova in un clima inatteso, con persone non scelte a fare ferie obbligate e dal sorriso tassativo. Succede che si è a ridosso della fine dell’anno e quella coincide con quel tirare le somme inevitabile. Che non suona come i bilanci di settembre perché a settembre hai tutto un anno davanti, a Natale, invece, quel che è fatto è fatto. E questo genera ansia e malumori inevitabili.

Beh volevo rassicurarvi.
È normale. È normale sentirsi irascibili quando si hanno attorno tutte queste pressioni. È normale domandarsi perché ci siamo ritrovati soli quest’anno (oppure anche questo). Perché non si è portati a termine quel progetto, o perché, addirittura, quel progetto è andato male. Perché un anno fa qualcuno era in una condizione migliore e, oggi, è in preda al panico che quelle sensazioni non tornino indietro e, insomma, a furia di perché potrei continuare talmente a lungo che con quelle che ci vengono fuori addobbiamo un altro albero in questo giorno dell’Immacolata. In questo giorno di festa in cui vorrei ricordarvi che se stiamo male per qualcosa o per qualcuno, non siamo l’oggetto di disturbo che stona sullo sfondo di una felicità impacchettata.

Perché per noi non funziona come con le decorazioni natalizie, anche se delicate ugualmente. Non possiamo impacchettare i nostri stati d’animo e tirarli fuori quando più ci conviene. Ci verrebbero a cercare per insultarci a giusta ragione: “Ehi tu! Stai trattando le tue emozioni come fossero convenevoli. Come fossero quegli auguri di Natale predefiniti che invii a tutta la rubrica”.