lunedì, 15 Dicembre 2025

La Love Blogger

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Fosse per me passerei più tempo a fare l’amore che a scriverne. Ma, poi, qualcuno mi ha denominata La Love Blogger e da quel giorno faccio credere a tutti che io sia romantica a patto che tutti loro continuino a credere nell’amore.

Attento a dove metti il cuore (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: wdonna.it

D’amore non si muore, lo cantava anche la celebre voce italiana di Massimo Ranieri che, disperato, tentava di conquistare la sua amata con le rose rosse più ambite di tutti i tempi. Ma al di là delle note, dei fiori e de cuori infranti che hanno fatto la storia, direi che se io sono qui a scrivere e voi siete qui a leggere, possiamo esserne tutti d’accordo, no? Dunque, per quanto nel mentre pare assurdo perfino che ancora si respiri, beh, imparerai che passata la delusione, finite le lacrime e esaurita tutta la rabbia che hai dentro, si ricomincia a vivere anche meglio di prima. Ma cosa accade nel frattempo?

D’amore non si muore, ma ci si ammala.
Noi siamo esattamente ciò che viviamo. Le nostre emozioni influenzano i nostri organi e, talvolta, per far passare un mal di stomaco bisognerebbe semplicemente liberarsi dall’ansia e dallo stress.

Credit Photo: vitadamamma.com
Credit Photo: vitadamamma.com

Scommetto che guardando questo schema ognuno di voi ci si è rivisto almeno una volta in quei dolori che sicuramente aveva attribuito ad altro. La verità è che il nostro corpo è un sistema davvero complesso e le nostre emozioni ne sono la parte più influente. Ecco perché bisogna trattarle bene, con cura, perché significa avere cura di se stessi. E per quanto possa sembrare assurdo, spesso, un abbraccio è davvero la cura giusta, sicuramente più efficace di tanti medicinali.

Circondatevi di persone positive perché una cosa è certa: chi vi ama farà di tutto per vedervi stare bene, perché diversamente sarebbe il primo a starne male.

Giugno c’è. E tu? (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: banksy-hope

È arrivato giugno.
E, mai come quest’anno, è arrivato davvero in un attimo. Ma di quegli attimi che sembrano fermare il tempo e che ricordo perfettamente, uno ad uno. Un po’ come ieri – sembra ieri – in macchina, pioveva, ma a tratti faceva freddo, a tratti caldo, a tratti caldissimo che quasi ci mancava l’aria. Sembra ieri che i tuoi occhi erano il posto più bello guardati da qui. E sapevo che giugno sarebbe arrivato, ma non lo immaginavo così.

A questo punto vorrei preoccuparmi della prova costume. A giugno lo fanno tutti.
Delle scadenze imminenti, delle zanzare che distraggono, della baracchina dei gelati sotto casa che ha riaperto e che mi distrae anche lei, della bottiglia di Coca-Cola in frigo che però non batte il pensiero di un Mojito in spiaggia e che, ormai, non manca molto. Vorrei iniziare il conto alla rovescia per le ferie. Quello per la quattordicesima e i saldi che – ma va! – capitano così vicini. Vorrei che almeno uno di questi pensieri mi distraesse dal pensare ad un giugno in cui ieri c’eri e oggi?
Comunque devi sapere che esistono momenti terribili nella mia vita.
Ti faccio qualche esempio: la caffettiera sul fuoco, lo smalto quando è fresco, il dessert al ristorante, la fila alle poste e altre 4/5 cose che mi costringono ad aspettare rendendo la mia giornata un vero inferno. Non lo so fare, non ne sono capace e per quanto mi renda conto da sola che il tempo passa lo stesso: non è lo stesso.

“L’adesso è il momento più bello di sempre”

Per le persone come me (ma anche per quelle come te) non è mai lo stesso e nessuna cosa vale l’altra. Ecco perché non aspetterò.
Perché giugno è arrivato e, per una ragione che non mi spiego, ogni cosa è al suo posto. Il sole batte forte fino a sera, le braccia sono nude, le spiagge piene, i cani nei parchi, la libertà di scegliere, le fontane aperte, le vacanze prenotate e tu?

L’amore mi conquista. Come del sano sesso (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: thesocialpost

Allora: le donne e gli uomini non hanno un modo differente di intendere l’amore.
Inveitemi anche contro, ma l’amore è amore e non conosce gradazioni di toni più o meno sbiaditi in base a chi ama di più e chi ama di meno.
Esistono uomini più o meno romantici, certo. Ma come loro anche le donne.
Esistono uomini più o meno sensibili. Ma, perché, le donne no?
Uomini più o meno loquaci, più o meno disponibili, più o meno pazienti, dolci, gelosi o generosi. Non esistono, però, uomini che amano più o meno. E nemmeno le donne. Non esistono persone che amano più o meno di quanto l’amore, quello vero, porti a desiderare di abbandonarsi all’altro.

L’amore è come la fame. O come del sano sesso, se preferite. Non lascia spazio ai dubbi

Quindi, amore, datti una mossa.
Lo ammetto, mi crea un certo imbarazzo nell’era dell’emancipazione, della Cristoforetti che va nello spazio, della parità dei diritti, della tecnologia 2.0 e delle stampanti 3D, doverti ricordare che mentre ti aggiusti il ciuffo a me cadono le ovaie. Però è così. Quando mi dai risposte da chi non ha bisogno di osare, poi, quelle fanno a cazzotti tra di loro. Prendi una posizione, qualunque essa sia, il Kāma Sūtra ne mette 64 a tua disposizione: scegline una, purché sappia di conquista. Fuori e dentro dal letto, fuori e dentro le mura di casa, fuori e dentro di me fino a toccare con mano i limiti dell’uno e dell’altra.

Aspetta. Il mio non è un invito (unicamente) a sfondo sessuale.
Perché, vedi, se c’è una cosa in cui gli uomini e le donne si differenziano sono i modi. E io appartengo ancora a quella generazione geneticamente modificata tale per cui il cuore ce l’ho in mezzo alle gambe. Quindi per quanto io possa essere sicura di quello che ho da dare (in termini sessuali e non) è necessario che tu rievochi quell’istinto primordiale, unico e che contraddistingue gli uomini di tutto il pianta: il senso di conquista. Quello del corteggiamento vero, che sono i preliminari di una storia, quello della mano tra i capelli, i miei. Quello delle telefonate inaspettate e che ti fanno cadere il cuore in gola. Dei complimenti fatti guardandosi negli occhi, che un po’ imbarazzano ma ti permettono di entrarmi dentro. Delle serate passate a ridere di gusto, a ridere di niente, a stimolarsi la mente perché – credimi – è quello il momento in cui il mio corpo ti sente di più.

Patti chiari, amicizia lunga. Sono sicura di quello che ho da dare e non ho paura di non vederti più, dopo. Il mio unico limite sta nell’essere categoricamente attratta dagli uomini, quelli che hanno qualcosa da darmi anche prima.

Erano lui e lei. Poi è arrivato Facebook (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: mode.newsgo.it

Non ho mai sopportato l’idea che ci scambiassimo baci in mezzo alla gente.
E il perché non è per forza condivisibile, ma è semplice: il bacio è un gesto intimo e vorrei restasse nostro. Camminiamo pure mano nella mano, ridiamo fino a farci credere matti e scambiamoci sguardi complici e che solo noi possiamo capire. Poi attaccami a un muro e dammi il bacio più desiderato di sempre, ma solo quando siamo da soli. Come ora. Proprio adesso potresti.. Ehm, ti vibra il telefono: è Facebook. Dice che qualcuno ha commentato la nostra foto. È Lara, la tua amica bionda, scrive che insieme siamo stupendi. Dovrebbe vederci ora Lara, tra un po’ grazie a lei finiremo l’uno di fianco all’altra incollati a ‘sta scatoletta come fosse linfa per la nostra vita. Entri in un vortice di foto, tag, tramonti, auguri, vip, vacanze, tragedie, ingiustizie, tua madre e pure Lara c’è nella mia home, saluta tutti dal divano con in braccio Birba, il gatto. Non siamo da soli mai.

Sia chiaro: questo non è un attacco social

Non intendo screditare Facebook né nessuno dei social network. Sarebbe patetico e se provi a digitare il mio nome su Google capisci presto il perché. Anzi, a dirla tutta, quelli che usano Facebook per screditare quelli che usano Facebook credo che appartengano tutti alla categoria di coloro che ultimamente mi scrivono: “Ma tu sei fidanzata? No perché da Facebook non si capisce”. Non si capisce. Cioè, presente Facebook? Non mi dice se sei fidanzata o meno, incredibile. Comunque no, non sono fidanzata e no, se mai un giorno lo fossi non si capirà lo stesso. Non sono contro i social ma sono pro amore, il mio. Già del vostro, in realtà, me ne frega poco. Però, insomma, state la coi vostri profili di coppia e le foto del matrimonio (e della vacanza, del primo bacio, del regalo di San Valentino e quello del compleanno e i fiori perché avete litigato e perfino Federico Clapis vi prende in giro) e va bene eh, mica vi dico che state esagerando.

Questo è un attacco di coppia

Non sopporto i baci tra la gente, figuriamoci l’amore pubblico.
Di fronte ai duemilaventitroppi amici che abbiamo laddove dovremmo bastarci io e te. E per io e te intendo che io basto a me e tu a te stesso al punto che insieme possiamo essere una grande forza. Non una dipendenza, non un bisogno, non un insieme, bensì una forza grande quanto quella che Mark Zuckerberg ha usato contro la nostra intimità. E noi glielo abbiamo lasciato fare. Perché ci piace. Perché così fan tutti. Perché crediamo che avere tutto sotto gli occhi significhi avere tutto estremamente controllabile. Allora ti svelo un segreto: il controllo è una forma di debolezza. Nulla ha a che vedere con l’amore nei confronti di chi abbiamo al nostro fianco. Il bisogno di controllo, o altrimenti detto paura che qualcosa vada storto, è quella cosa che ci conduce a fare tutto sotto gli occhi di tutti affinché ci siano testimoni: è accaduto davvero, è mio, c’è. Lara dice che siamo pure belli insieme.

Hai mai avuto la fortuna di vivere un legame forte così? Lo riconosci. Accade quando non hai bisogno di ostentarlo, non hai voglia di condividerlo.