venerdì, 3 Gennaio 2025

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Arrosticini: i consigli per creare un piatto gustoso

Benché siano appartenenti alla tradizione culinaria abruzzese, per quanto siano da ricondurre all’abitudine dei pastori sul massiccio del Gran Sasso di consumare carne ovina, gli arrosticini (chiamati anche le rustelle, le rustell’ oppure le arrustelle, a seconda del dialetto abruzzese di riferimento) sono diventati una di quelle specialità a cui si fa tanta fatica a rinunciare.

Da nord a sud, gli arrosticini mancano poche volte all’appello durante le sagre, le feste patronali, le manifestazioni e le rievocazioni storiche. In simili contesti, gli arrosticini fanno salire l’acquolina in bocca, sia agli adulti che ai bambini. Un favoloso bocconcino che incanta gli occhi e il naso.

Inoltre, gli arrosticini abruzzesi si stanno conquistando un posto fisso sulla tavola delle famiglie italiane. Si stanno affermando come una gustosa alternativa alle classiche bistecche e agli hamburger.

Per cuocerli divinamente, si potrebbe acquistare online una griglia per arrosticini, un pratico accessorio che saprà regalare alla carne una buona consistenza, un’inaspettata morbidezza e un particolare colorito rossastro.

Come si noterà nel prosieguo, l’uso della griglia non è certo l’unica accortezza da intraprendere, quando c’è tutta la voglia di portare in tavola dei buonissimi arrosticini.

La cottura a calore diretto

Ad oggi, il migliore metodo di cottura degli arrosticini si avvale della fornacella, una griglia che somiglia a una canalina lunga e stretta e che punta sull’avvicinamento della carne a un braciere ardente.

Le alternative, per chi non dovesse disporre di un giardino o di grandi spazi aperti, continuano a essere rappresentate dai grill elettrici e dalle fornacelle da camino, pensate proprio per un’ottima cottura indoor.

La tradizione vuole che gli arrosticini abruzzesi si cuociano a calore diretto, distesi su una brace incandescente. Il risultato finale dipenderà principalmente dall’intuito e dalla soglia d’attenzione dell’addetto alla griglia.

Perlopiù, bisogna osservare la formazione di una consistente crosticina esterna e prendersi la briga di rigirare spesso gli spiedini, ogni 2-3 minuti. Sono questi i segreti per una cottura degli arrosticini che sia completa ed uniforme.

Non cercare un miscuglio di carni

Oltre la cottura a calore diretto, durante la preparazione delle rustelle, gioca un ruolo importantissimo la scelta delle carni.

Uno dei classici errori, commessi in questa fase, è quello di pensare che possa andare bene persino un miscuglio di carni, con i cubetti di pollo, di manzo e di carne suina sullo stesso spiedo.

Il vero arrosticino abruzzese è fatto con carne di pecora, nutrita ed allevata solo ed esclusivamente per la produzione di carne.

Unendo dei cubetti che abbiano tutti la stessa origine, dalla griglia in attività arriverà sicuramente un profumo dolce.

Un condimento leggero

Per gli arrosticini, in maniera tale da non nasconderne il sapore delicato, è sufficiente un condimento leggero.

Una spolverata di sale durante la cottura e un rametto di rosmarino da cospargere, di tanto in tanto.

Di recente, tanti amanti della griglia hanno preso poi l’abitudine di fare delle dolci pennellate sugli spiedi, attingendo da una ciotola con sale, olio extra vergine d’oliva e pepe.                

Ricette di mare: ragù di polpo

Ricette di mare: ecco il ragù di polpo.

Una domenica mattina, con mio marito, ci dedichiamo all’esplorazione del frezeer e ci ricordiamo che avevamo acquistato due bei polpi, un chilo in totale. Decidiamo quindi di fare un bel ragù per condirci la pasta.

Noi siamo dei fan dei primi piatti di mare e soprattutto del polpo che è il principe di questa ricetta.

Il ragù di polpo: le ricette di mare

Ecco che ingredienti ci servono per 4 persone:

  • 400 gr di pasta corta
  • 1 polpo da 1 kg
  • gambi di prezzemolo
  • aglio
  • 1 bicchiere di vino rosso
  • 1 bicchiere di passato di pomodoro
  • 1 costa di sedano
  • 1 carota
  • mezza cipolla
  • olio evo
  • sale

Le ricette di mare: come fare il ragù di polpo

Per prima cosa è importante che il polpo sia congelato da almeno 24 ore in questo modo sarà più tenero (mi raccomando prima di congelarlo va pulito). Va fatti scongelare diverse ore prima.

In una casseruola versare dell’olio evo a cui va aggiunto l’aglio e i gambi di prezzemolo.

Tagliare il polpo a pezzetti, non troppo piccoli, e farlo rosolare in padella. Deve rosolare prima a fiamma alta, e poi bassa, per almeno mezz’ora.

Togliere l’aglio e il prezzemolo.

Alzate la fiamma e sfumate con il vino rosso, lasciar evaporare l’alcol.

Aggiungere il trito di cipolla, sedano e carota. Aggiungere anche la passata, abbassare il fuoco e far cuocere per un’altra mezz’ora. Aggiustare di sale, aggiungere un trito di prezzemolo fresco.

Cuocere al dente la pasta, scolarla e farla saltare insieme al ragù.

Se volete potete aggiungere del peperoncino piccante.

Volendo potete usare anche il polpo fresco e non congelato ma ci vorrà di più per cucinarlo e quindi farlo diventare tenero.

Coniglio alla cacciatora: la ricetta

Coniglio alla cacciatora: la nostra ricetta.

Se amate i piatti di carne non potete non provare questa ricetta che probabilmente è abbastanza diversa dalle tradizionali ricette di coniglio alla cacciatora che trovate in rete e nei ricettari.

Piccola annotazione: il coniglio è una carne poco grassa, tenera e deliziosa se cucinata bene, non ha granchè importanza se è allevato naturalmente o se è acquistato in macelleria per quanto riguarda la cottura, appena la carne diventa bianca va tolto dal fuoco o correte il rischio di ottenere una carne dura e legnosa.

Si tratta di un piatto molto robusto e saziante che è bene accompagnare con delle fette di pane fresco e del buon vino (un bel dolce alla frutta per chiudere in bellezza).

Coniglio alla cacciatora: ingredienti

Dunque vediamo gli ingredienti:

  • coniglio in pezzi
  • carote
  • pomodori
  • aglio
  • cipolla
  • vino bianco (o aceto)
  • olive
  • pancetta a strisce
  • aromi e sale
  • olio d’oliva
  • dado
  • capperi

Coniglio alla cacciatora: procedimento

Procedete così: lavate bene i pezzi del coniglio (il fegato è buono non lo buttate), eliminate il grasso in eccesso ma non del tutto e fate scaldare un tegame dal fondo largo, nel mentre ungete i pezzi di coniglio con un emulsione d’olio d’oliva e sale.

Quindi adagiate i pezzi nel tegame e fate rosolare fino alla doratura su tutti i lati.

Ora cospargete con mezzo bicchiere di vino bianco oppure aceto e lasciate che si riduca. Nel mentre mondate le verdure tagliatele ed unite il tutto al coniglio. Versate un bicchiere d’acqua, quindi unite il dado la pancetta tagliata grossolanamente e le olive.

In ultimo gettate una manciata di capperi e gli aromi che preferite (maggiorana, timo, erba cipollina, rosmarino, origano, sale ed un pizzico di pepe).

Dunque coprite e fate cuocere a fuoco lento per almeno tre quarti d’ora verificate che la carne sia bianca ed a questo punto non vi resta che servire. Sentirete che profumo e che gusto!

Primi con il polpo ed il macco di ceci

Primi con il polpo ed il macco di ceci.

Io sono diventata da poco un’appassionata del macco di fave ed ora voglio sperimentare il macco di ceci. Con il polpo.

Mi sembra un abbinamento particolare, sano e gustoso.

Prima di parlare della ricetta però chiariamo un paio di cose sul polpo.

Primi piatti di pesce: quanto ne sai del polpo?

Il polpo è decisamente buono, pregiato e ognuno ha una sua versione su tenerezza cottura etc etc.

E’ anche ricco di colesterolo perciò attenzione.

Ecco un paio di cose che si sanno ma che non sono necessariamente vere:

  1. non servono i tappi di sughero
  2. il polpo non deve cuocere delle ore
  3. sbattere il polpo ha senso solo se è appena pescato
  4. il polpo va congelato per essere più tenero

Va cotto con poca o molta acqua? Il parere popolare dice poca.

Primi: la ricetta del polpo con macco di ceci

Ingredienti:

  • 600 g di Polpo già pulito
  • 500 g di Ceci cotti
  • 1 Cipolla
  • 1 Carota
  • 1 gambo di Sedano
  • 1 spicchio di Aglio
  • 1 ciuffetto di Prezzemolo
  • 2 cucchiai di Olio extravergine di oliva (per appassire)
  • 2 cucchiai di Olio extravergine di oliva (per condire)
  • Sale
  • Pepe

Preparazione

Rosolare prezzemolo e carota, lavati e tritati, in poco olio evo. Dopo qualche minuto aggiungere poca acqua (due mestoli circa)

Quando bolle immergere i tentacoli del polpo e farli arricciare. Metterlo nel tegame e cuocerlo per venti minuti a fuoco moderato. Spegnere e lasciar coperto.

Fare appassire una cipolla sbucciata e tritata in un filo d’olio. Dopo 4 minuti aggiungere i ceci ben scolati. Aggiungere sale e pepe, frullare i ceci con il mixer (aggiungendo poca acqua calda).

Tagliare il polpo a dadini ed adagiare sul macco di ceci. Guarnire con prezzemolo fresco tritato.