Consiglio a tutti i moralisti di chiudere questo post e andare nella sezione affianco.
Si parla di food e quello fa trovare tutti più o meno d’accordo. Io ad esempio odio il Sushi e amo l’amore sopra ogni cosa. Sul divano, sul tavolo, sul letto, su un ponte, sopra ogni paura. E qui ogni senso morale crolla perché quelli tentano di dare una spiegazione a tutto: il per sempre esiste?
Se lo chiedete ad un moralista lo sa. Non chiedetelo a me, però, perché amo essere sincera.
Ho sempre ritenuto la lealtà un pregio.
Anche quella scomoda. Anche quella che fa male. La sincerità come stile di vita di fronte ai dubbi, ai tormenti, alle passioni, ai problemi e ai tradimenti. Tu sii sincera e sarai ripagata, sempre. E così sono andata avanti fino a ieri facendo una selezione naturale che si limitava a giudicare le persone in base ad un unico concetto: onesti e sleali. Dalla mia parte e contro di me. Finché la troppa sincerità, che sembra giungere quasi inopportuna, non mi ha spiazzata. Come quando ti chiedono: “Qual è il posto più strano in cui hai fatto l’amore?” e dall’altra parte c’è la persona su cui vorresti fare colpo e temi di parere, esattamente così, inopportuna ai suoi occhi. Lui che, comunque, poteva risparmiarsi la domanda.
Ed è questo il punto.
Non è una propaganda illecita verso le menzogne la mia. Ma una chiara esortazione verso tutto quello cui non riusciamo a risparmiarci. Un sorriso, una parola, un bacio, una promessa, i pensieri che corrono veloci e la lealtà che li ferma. E di certo i moralisti non sarebbero dalla mia parte oggi, ma il posto più strano in cui ho fatto l’amore sono i tuoi occhi. E del resto, loro non c’erano e per me è giusto così.