giovedì, 21 Novembre 2024

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Emicrania: colpisce le persone più intelligenti

credits photo: newscronaca.it

In Italia, circa 7 milioni di persone soffrono o hanno sofferto di emicrania; solo il 5% della popolazione non ne è mai stato colpito.
Tra i sintomi principali dell’emicrania ci sono: nausea, forti dolori di testa e vista offuscata nei casi più severi. In una parola, un vero e proprio incubo, per chi ne soffre.

Esistono circa 150 tipi diversi di mal di testa, che possono colpire indistintamente tutte le fasce d’età, dai bambini agli anziani, non risparmiando nessuno.
Gli adolescenti sono tra i più colpiti: tra i 12 e i 17 anni sono infatti il 56% dei ragazzi e il 74% delle ragazze a soffrire di cefalee.

Ma perché l’emicrania colpisce solo determinate persone?
Secondo l’Anircef (Associazione neurologi italiani per la ricerca delle cefalee): “Gli emicranici hanno un cervello speciale, che consuma più energia di quella che ha in riserva”.
 Queste persone, quindi, tendono a mantenere il proprio cervello sempre all’erta, portandolo ad un eccessivo e non necessario funzionamento.


Lo sforzo effettuato dal cervello, lo porta a causare ‘volontariamente’ un dolore, l’emicrania, per segnalare l’eccedenza di lavoro, obbligando così il soggetto al riposo. In base all’intensità dello sforzo, al quale è stato sottoposto il cervello, l’intensità del dolore sarà minore o maggiore, raggiungendo in taluni casi, dolori tanto severi da portare, la persona colpita, ad una momentanea inabilità.

5 modi divertenti per definire il “tuo periodo”

periodo
Credits: Vnews

In che modo chiami il “tuo periodo”? Ce ne sono sicuramente tantissimi: dal semplice e tradizionale, nonché corretto, ciclo mestruale” al più allegorico “supplizio”; c’è chi usa anche i termini “tortura”, “obbligo”, “incubo” fino al “maledetto sia quel giorno…”. Una serie di espressioni, più o meno colorate, per indicare i 5/6 giorni al mese più brutti, fastidiosi e antipatici per una donna.

Ma quali possono essere le altre espressioni, anche internazionali o provenienti da altre lingue e culture, per definire proprio quel periodo lì?

La visita di zia

Un modo di dire alternativo e originale per indicare il ciclo mestruale: paragonarlo alla visita di quella zia che proprio non sopporti, che non fa altro che stropicciarti di coccole e martoriarti le guanciotte all’urlo di “E il fidanzatino? Come sei diventata grande!”

Tempo della Luna

Perfetto per indicare i continui sbalzi d’umore e l’irritabilità.

Una marea rossa

Molto usato soprattutto per parlare del flusso: abbondante o no, l’idea della “marea”, o del fiume in piena, è una tra le più amate dalle donne di tutte le età.

Il regalo di madre natura

Già, perché madre natura ha deciso di rovinarci così tanto l’esistenza? E via con imprecazioni e maledizioni contro colei che ha permetto tutto questo strazio.

Squalo

Siamo un po’ troppo nervose, irascibili, cattive e antipatiche? Bene, proprio come uno squalo affamato.

Malati di cancro, aumentano le probabilità di sopravvivenza

Il cancro è oggi uno dei mali più diffusi e responsabili di morte. 7 individui su 10 ne soffrono, ma grazie all’evoluzione scientifica e ai grandi passi della medicina almeno 4 individui su 7 riescono a combatterlo e tornando a vivere liberi dalla mattia senza rischiare che questa vi si presenti di nuovo

I dati sono ottimistici e i ricercatori stanno lavorando sulla ricerca di nuovi farmaci che consentiranno la guarigione da tumori più gravi e mortali come quelli celebrali, al polmone e all’esofago.
Dal 1970 ad oggi la possibilità di sopravvivenza dai 5 ai 10 anni dopo aver diagnosticato un tumore è aumentata del 50% e, secondo i medici e i ricercatori, questa percentuale è destinata a crescere ad un 75% con il rispettivo aumento della sopravvivenza a lungo termine (oltre i 10 anni), vale a dire che ai tre quarti dei malati a cui è stato diagnosticato il cancro potrà vivere in libertà dalla malattia.

Tutta via però le probabilità di sopravvivenza variano enormemente tra i diversi tipi di cancro: mentre il 78% delle donne a cui è stato diagnosticato un tumore al seno avrà una possibilità di vita che va oltre i 10 anni, solo l’1% dei malati di tumore al pancreas e il 5% di dei pazienti affetti di cancro al polmone vivranno a lungo. Dal’altro canto però la possibilità di guarigione dal temibile tumore al polmone, considerato uno tra i più gravi, è aumentata dal 4% al 13% con il rispettivo aumento della sopravvivenza a 5 anni.

Per quanto riguarda il cancro alla prostata, la Francia gode del primato del 60% dei guariti; l’Italia, invece, si colloca tra le prime, con una media europea superiore al Belgio, Gran Bretagna, Scozia e Irlanda, in cui vi è stato un maggior numero di pazienti guariti dal tumore mammario con una media di sopravvivenza che va oltre i 5 anni, una notevole percentuale se consideriamo che fino ad alcuni anni fa era ritenuto un male incurabile e di conseguenza mortale; in contrapposizione con l’alta percentuale di sopravvivenza dei malati di tumore mammario (78%), successo dovuto ad una diagnosi precoce, ci sono i malati di tumore allo stomaco dove quest’ultimo rientra ancora nella categoria dei mali incurabili.

braccialetti rossi

Ottime notizie per quanto riguarda i cosiddetti tumori dei bambini e dei giovani, vale a dire leucemia acuta linfoide, linfoide non- Hodking e tumore al sistema nervoso centrale. Infatti è aumentata del 81%, con una media alta in tutta Europa, la possibilità di guarigione da queste malattie.

Ciò che non consente una guarigione dai tumori come pancreas, ovaie e stomaco è il fatto che questi cominciano a mostrare i sintomi della malattia quando si trovano già ad uno sviluppo avanzato e di conseguenza meno curabile.

I medici consigliano sempre di fare prevenzione e tenersi sotto osservazione soprattutto se in famiglia ci sono stati dei casi soggetti a questo tipo di malattie, inoltre consigliano di eseguire un’alimentazione equilibrata e di fare attività fisica, dato che nella maggior parte dei casi i tumori allo stomaco e al pancreas sono dovuti da un’alimentazione scorretta e ricca di grassi, e di ridurre il vizio di fumare (se non magari di smettere) onde evitare di riscontrare il tumore ai polmoni.

Fruttosio: aumenta il rischio di ammalarsi di tumore

credits photo: bebeblog.it

Secondo l’Anderson Cancer Center del Texas, uno dei centri oncologici più importanti d’America, gli zuccheri, ed in particolar modo il fruttosio, aumenterebbero le probabilità di sviluppo dei tumori, in primis quello al seno.

I test sono stati effettuati su alcuni topi di laboratorio, dai quali è emersa l’azione cancerogena del fruttosio e, la sua influenza su un processo metabolico, il 12-LOX, che facilita lo sviluppo di metastasi.

Il responsabile della ricerca, il Dott. Lorenzo Cohen, ha dichiarato: “A troppi pazienti viene detto che ciò che mangiano non influenza il cancro, ma questi dati emersi dagli esperimenti sugli animali provano il contrario, e che l’alimentazione ha un’ influenza anche dopo una diagnosi”.

I topi, sono stati alimentati con quattro diverse diete: una a base di amidacei, priva di zuccheri semplici, e le altre con una predominanza di vari zuccheri da tavola.
Dai dati emersi dall’esperimento, nei topi che si alimentavano soprattutto di fruttosio (zucchero che viene metabolizzato dal fegato, a differenza del glucosio che passa per il pancreas) è stata riscontrata una maggiore crescita dei tumori.

“Sembra che il fruttosio sia il principale responsabile dei processi infiammatori, molto più del glucosio. Sarebbe dunque il fruttosio a guidare i processi di metastasi, rendendo più attivo il 12-LOX”, ha affermato Cohen.

I test per dimostrare l’influenza del fruttosio nello sviluppo dei tumori, sono partiti da circa sei mesi, e in questo lasso di tempo è stato osservato che, nei topi nutriti con molti amidacei, circa il 30% ha sviluppato tumori; mentre, nei topi che avevano ingerito più zuccheri, più del 50% ha sviluppato tumori.

Questi dati allarmanti hanno così portato i ricercatori a credere che possa davvero esserci un collegamento tra il consumo eccessivo di zuccheri, e lo sviluppo di tumori e conseguenti metastasi.