È tempo di vacanze e di lunghe giornate al mare. Il sole scotta nel cielo e anche sulla nostra testa, certamente passare ore ai fornelli non è il primo pensiero la mattina e neanche l’ultimo la sera. Ma si deve pur mangiare. La cosa migliore sarebbe preparare qualcosa la sera prima, già pronta da portar via al mare il giorno dopo. La frittata di pasta, di origine napoletana, è perfetta per pic nic e scampagnate, ma anche come pranzo per l’ufficio, perché ricordiamo che qualcuno passerà Agosto a lavorare, almeno che si consoli con la frittata.
Non perdiamoci in chiacchiere e prepariamo questa delizia adatta a tutti, grandi e piccini: la frittata di spaghetti.
Ingredienti
120 gr di pasta, preferibilmente lunga (avanzata di una pietanza fatta precedentemente,)
4-5 uova
sale q.b.
pepe q.b.
formaggio (pecorino o parmigiano)
mozzarella (facoltativa)
prezzemolo o basilico q.b.
Procedimento
Normalmente la frittata di pasta si prepara quando abbiamo esagerato ed è avanzato un piatto di pasta precedentemente. Quindi magari condito con un po’ di salsa o anche in bianco, non importa. È preferibile che sia pasta lunga, quindi magari bucatini o spaghetti, ma qualsiasi altra pasta va comunque bene.
Iniziate sbattendo le uova, circa 4 o 5 per una quantità di 120 gr di pasta. Aggiustate con sale, poco, pepe, prezzemolo, formaggio, parmigiano o pecorino a vostro piacimento.
Scaldate una padella con un po’ d’olio e versate una parte dell’impasto. Aggiungete le fettine di mozzarella, o anche un altro formaggio filante va bene, e ricoprite con altra pasta. Mettete il coperto e quando sarà dorata procedete a girare la frittata, aiutandovi con un piatto o un coperto. Attenti a non scottarvi.
Appena sarà pronta potrete servire calda oppure, come da tradizione, tiepida o fredda. Un solo accorgimento, evitate di metterla in frigo.
Questa frittata, come tutte le altre, del resto è perfetta per sprigionare la vostra fantasia, mettete tutto quello che volete, o che trovate in frigo, prosciutto, salate, scamorza, insomma, una svuota-frigo. Provare per credere.