Ci sono paesi in cui il consumo d’alcol supera quote di 10 litri pro capite per anno, altri in cui è decisamente inferiore. A fare una stima percentuale precisa per ogni stato del mondo è l’Organisation for Economic co-operation and development, che mette la Lituania al primo posto. Vediamo le statistiche nei dettagli.
Ogni anno il rapporto di giovani e adulti con l’alcol cambia radicalmente. I ragazzi iniziano ad assumerlo in età sempre più precoci e pochi ne conoscono i rischi. I dati raccolti dall’Oecd analizzano il consumo di chi ha dai 15 anni in sù in un arco di tempo di 12 mesi e arriva a contare sino ai 14.3 litri annuali nella sola Lituania.
Seguono nella graduatoria dei maggiori consumatori l’Estonia con 11.8 litri, la Repubblica Ceca con 11.5 e la Francia con 11.1. D’altra parte c’è anche chi vanta un range annuale positivo: questi sono paesi quali la Turchia, l’India e l’Israele dove i litri vanno da 1 a 3, l’Indonesia, la cui stima è 0 e ancora altre nazioni in cui il consumo è ridotto per ragioni morali e religiose.
Gli stati in cui si beve di più sono, invece, anche quelli in cui il fenomeno è legato ad abitudini culturali fossilizzatisi nel tempo. Secondo il sistema di informazioni lituano relativo all’assicurazione sanitaria obbligatoria, la Lituania ha mostrato un aumento dei casi di sindrome alcolica fetale a partire dal 2011. A questa è seguita la richiesta di un progetto di legge da parte della commissione Ue per mettere delle etichette di avviso sugli alcolici, illustrandone i principali danni.
La lotta per la diminuzione del consumo di alcol è attiva anche negli altri paesi, in cui sono in corso delle politiche di prevenzione, che aiutino le persone a comprendere la necessità della moderazione. Aspettative di vita elevate e buona salute sono determinate anche e sopratutto da uno stile di vita regolare e non eccessivo.