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Il riscaldamento globale è sotto gli occhi di tutti, così come i suoi effetti, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento delle temperature e come testimoniato dal Report of national Bureau of Economic research, diminuzione delle nascite.

Quando le temperature si sollevano, c’è un generale assopimento dei bisogni, mangiamo meno e anche il nostro livello di ormoni in funzione risulta inferiore, ma davvero pochi avrebbero scommesso sulle temperature hot dell’ambiente come contraccettivo naturale. Pare infatti che le persone siano influenzate talmente tanto dal caldo da diminuire non solo l’appettito, ma anche la frequenza del loro coito.

In altre parole, 9 mesi dopo il giorno più caldo dell’anno, secondo le ricerche del National Bureau si registra lo 0.7% in meno di nascite registrate e quindi si presuppone una riduzione della fertilità se il nostro corpo è esposto ad alte temperature. Ad accorgersi dell’incidenza del riscaldamento globale sulle abitudini sessuali, per primo, è stato il governo cinese, che ha eliminato il limite di un figlio per famiglia, sollevandolo di nuovo a due, per via del progressivo calo delle nascite.

Segue il report delle Università di Tulane e della Florida, che ha constatato lo stesso problema negli Stati Uniti e in Inghilterra: c’è poca rigenerazione tra anziani e giovanissimi e questo crea degli squilibri anche dal punto di vista sociale. Secondo quanto affermato dal professore associato dell’Università di Tulane, Mr Barreca questo “provocherà uno strappo nei programmi di assicurazione sociale, come la sicurezza sociale, perché creerà uno squilibrio nell’aspetto della popolazione”.