Oreo e Chiara Ferragni: viene a galla la verità. È la stessa Oreo a rispondere alle accuse del Codacons, smarcandosi e affondando ancora di più la Ferragni.
Dopo la Trudi che ha affermato di essere “estranea a qualsiasi attività di beneficenza o altra iniziativa sviluppata autonomamente” e quindi Ferragni è indagata anche per la bambola, ora è il turno di Oreo.
Oreo e Chiara Ferragni: nessuna beneficenza
Oreo e Chiara Ferragni erano d’accordo che l’incasso della vendita andasse in beneficenza? No, è la stessa Oreo a confermarlo: “Non c’era alcun accordo di beneficenza” ha assicurato la Mondelez Italia, società titolare del marchio Oreo, in riferimento ad una collezione di capi di abbigliamento (Collection Ferragni-Oreo).
Nell’accordo una parte era legata al concorso “Libera il tuo stile Oreo”, quindi l’abbigliamento non era in vendita, per la parte riguardante Oreo. Una seconda parte, quella della Ferragni, doveva da lei essere venduta dove preferiva. Nessuna beneficenza è mai stata citata da nessuna parte. Eppure la pubblicità era chiara: il ricavato andava in beneficenza.
Trudi dice la sua: “Mai parlato di beneficenza con la Ferragni”
Anche Trudi ha emesso un comunicato per evitare di affondare con la Ferragni.
L’azienda specifica di essere “estranea a qualsiasi attività di beneficenza” mentre la Ferragni dichiarava che il ricavato sarebbe andato ad un’associazione che si occupa di cyberbullismo e omofobia.
Trudi si dichiara estranea, mai parlato di beneficenza con la Ferragni, ma c’è di peggio: La Tbs Crew, aveva dichiarato che gli incassi erano stati devoluti in beneficenza ma Stomp Out Bullying ha dichiarato di non aver mai visto un soldo.
Ancora una volta la beneficenza fraudolenta, uno schemino che a quanto pare piaceva molto alla Ferragni.
La caduta senza freni della Ferragni prosegue, ora indagata sia per il Pandoro che per la Bambola.
Chi sarà il prossimo?