La fobia per gli aghi, o belenofobia, è una forte paura che si manifesta ogni volta che ci capita a tiro una siringa.
Anche la sottoscritta aveva la paura degli aghi, tanto da avere tachicardia, ansia etc.
La buona notizia è che si può superare.
Partiamo dall’inizio.
Cosa causa la fobia per gli aghi?
La belenofobia ha radici generalmente nell’infanzia: da bambini abbiamo il terrore delle punture.
Ci si aggiunge che magari ci sono state delle esperienze negative in passato, una puntura particolarmente dolorosa.
Questa paura può inoltre essere correlata alla paura del dolore o della vista del sangue associata all’uso degli aghi.
Ne consegue che quando dobbiamo avere a che fare con gli aghi, si avverta forte ansia, panico e somatizzazioni come tachicardia, sudorazione, tremore, nausea all’avvicinarsi di un’iniezione o prelievo.
Perciò si cerca di evitare qualsiasi situazione che preveda l’uso di aghi.
Come affrontare la belenofobia?
In primis occorre razionalizzare: non siamo più bambini, siamo adulti e siamo in grado di capire che un piccolo ago causa un leggero fastidio non di più.
Cercare un laboratorio fidato, in cui siano delicati e comprendano la paura. Chiedere loro di spiegare attentamente le procedure e di renderle il più possibile indolori e rassicuranti. Concordare strategie per facilitare l’esecuzione degli interventi (es. respirazione profonda, distrazione).
Ovviamente è meglio non guardare, durante la procedura.
Prima dell’iniezione usare tecniche di rilassamento.
Se non è gestibile è importante sottoporsi ad una terapia cognitivo-comportamentale per gestire i pensieri e le emozioni legate agli aghi. Lavorare con uno psicoterapeuta esperto per identificare e modificare i pensieri e le credenze irrazionali legate agli aghi.
Affrontare l’esposizione graduale aiuta, ovvero attraverso la TCC, affrontare progressivamente situazioni che implicano gli aghi, partendo dai livelli meno ansiogeni.
Iniziare ad esempio con l’osservare immagini di aghi, fino ad arrivare alla gestione di vere e proprie procedure mediche.
L’esposizione graduale aiuta a superare la paura attraverso l’esperienza diretta.
Non assumere ansiolitici se non prescritti dal medico.