È di poco fa la notizia: è morto Gigi Riva. Si è spento dopo un malore ed un ricovero lampo. Ne piangono la scomparsa i sardi ma anche i tifosi di tutta Italia.

Addio a Gigi Riva morto in conseguenza ad un malore


Alla fine si è spento anche l’eroe del nazionale del calcio. Alto, magro, un numero 11 sulla schiene, in testa il sogno di scrivere il suo nome nella storia del calcio. E ci è riuscito.
Rombo di Tuono lo chiamavano.


Ci ha lasciato all’età di 79 anni. Orfano di padre da bambino e di madre poi da adolescente, Gigi voleva fare una sola cosa: essere uno dei calciatori migliori del mondo.
Schivo, poco propenso ad essere al centro dei riflettori, non ha mai lasciato Cagliari dove risiedeva da anni.


Il ricovero in ospedale


L’ex attaccante della Nazionale e del Cagliari era ricoverato presso l’ospedale di Cagliari. Era in casa sua mentre lo ha colto un malore che ha fatto subito pensare al peggio. Un infarto che lo ha costretto ad una corsa fino al reparto di Cardiologia.
Tuttavia la situazione pareva essersi stabilizzata e Gigi era tranquillo e sereno. Il bollettino parlava di condizione stabili e quindi si era placata l’ondata di preoccupazione.
Ma come un fulmine a ciel sereno si è abbattuta la notizia improvvisa della sua morte.

Curiosità su Rombo di Tuono


Gigi finì in collegio in quanto povero e ne evase tre volte, per via della sua fame di libertà che mai si placò.
Suo padre morì quando lui era bambino, seguito qualche anno dopo la moglie morta di cancro.
Disse di no alla Juventus, nonostante la mole di soldi che gli proposero, perché pensava che non si può comprare tutto nella vita.
Gigi arrivò in Sardegna nel 1963 e fu amore a prima vista. “Ma quella è l’Africa! Qui siamo a due passi dall’Africa!” pare che disse, ma in realtà si trattava delle luci di Sarroch.
Gianni Brera lo ribattezzò Rombo di Tuono: ha giocato in nazionale ed ha fatto vincere lo scudetto al Cagliari.

Io ho avuto il piacere di incontrarlo e devo dire che era davvero una persona molto umile e grande allo stesso tempo.
Ciao Gigi.