Al Bano finisce sempre in prima pagina, volente o nolente. Sappiamo tutti che ha un pessimo rapporto con la stampa e i giornalisti e odia il gossip, ma puntualmente ci si ritrova sempre.
Stavolta per un fatto quanto meno pazzesco: è nella black list ucraina.
Ministero della Cultura ucraino bandisce Al Bano
Proprio così. Avete letto bene.
Il ministero della Cultura ucraino ha inserito anche Carrisi nella lista nera che viene compilata in base alle richieste del Consiglio di Sicurezza e Difesa nazionale dell’Ucraina, dei servizi di sicurezza ucraini e del Consiglio della Tv e Radio nazionali.
E’ una delle 147 persone in lista.
Cosa diavolo avrà fatto di così grave?
Negli anni Ottanta e Novanta erano famosi anche in Unione Sovietica, perché improvvisamente è finito nella black list?
Perchè Al Bano Carrisi è stato bandito dall’Ucraina?
Semplice: è una minaccia alla sicurezza nazionale.
Ha senso? No, per noi no almeno.
Carrisi spiazzato ha affermato di non aver mai detto una parola contro l’Ucraina. Mai fatto neanche un apprezzamento.
Ovviamente essere stigmatizzato come terrorista non gli va giù ed ha fatto sapere che chiederà all’ambasciatore spiegazioni sul fatto.
Conosce Putin, non sono amici ma non c’è mai stato motivo di finire in una black list.
Stiamo tutti pensando ad uno scherzo, ma chi può averlo architettato e perché? Si tratta di una fake news?
Ebbene non è uno scherzo e non è una fake news.
Al Bano ammira Putin e l’Ucraina lo bandisce
E’ proprio Putin il motivo della messa al bando.
La sua ammirazione nei confronti del presidente russo Vladimir Putin lo ha reso potenzialmente nemico degli ucraini.
Tutto perché di recente ha detto: “L’ho incontrato tre volte. Nel 10986, durante una tournée in Russia, feci 18 concerti a Leningrado e altri 18 a Mosca. In uno di questi era presente anche lui, allora capo del Kgb. Il giorno dopo venne in albergo per complimentarsi. Poi nel 2004 ho cantato al Cremlino per festeggiare il Capodanno. Allo stesso tavolo c’erano Putin e la sua famiglia e Boris Eltsin e famiglia. Nel novembre scorso, invece, alla festa del centenario del Kgb, tanti cantanti, e anch’io, abbiamo intonato ognuno due canzoni”.
L’Ucraina non gradisce.
Se non è follia questa.