Chiara Ferragni indagata per il pandoro-gate non si aspettava forse che la questione sarebbe andata ben oltre.

Probabilmente pensava di metterci una toppa e via, con quella donazione.

E invece no, scava scava si è scoperto che si tratta di uno schema.

Chiara Ferragni indagata anche per il ciondolo arcobaleno

Non bastavano le uova, le bambole ed i panettoni ora è sotto inchiesta anche il ciondolo arcobaleno a forma di cuore.

Stessa storia: “Comprali e il ricavato andrà in beneficenza”, i soldi in questo caso dovevano andare a Cig Arcigay Milano.

“Ferragni ha scelto di donare altri 10mila euro, nell’ottobre 2022, parte del ricavato delle vendite di un ciondolo realizzato per il Pride. Dopo la prima donazione da 50mila euro” dice Arcigay Milano.

Ma la Ferragni non ha mai reso noto il ricavato dalla vendita. Quindi è anche possibile che una parte sia andata nelle sue tasche.

Un altro “errore di comunicazione”?

Le mail sospette che hanno fatto scattare l’indagine

Chiara Ferragni e Balocco si scrissero diverse mail, sulla vendita del pandoro.

Da quello che è emerso sarebbe stata la società della Ferragni ad insistere per infilarci a tutti i costi la beneficenza. Ma erano già entrambi al corrente che la donazione era già stata fatta, da Balocco, e quindi non poteva essere legata alle vendite.

“Massima attenzione all’attività benefica che ci espone a pubblicità ingannevole se correlata alle vendite. Occorre spiegarglielo bene, meglio forse per telefono ” questa mail è stata riportata da Fanpage e sarebbe un comunicato interno della Balocco.

Ma il team Ferragni avrebbe risposto rimarcando che si doveva mettere l’accento sul ricavato delle vendite che sarebbe andato in beneficenza.

La frase che ha scatenato il putiferio è stata: “Le vendite sono per pagare l’esorbitante cachet” scritta in una mail da uno dei responsabili di Balocco.

Lapidario il commento della Lucarelli: “Ferragni ha sovrapposto o confuso operazioni benefiche e commerciali così tante volte da rendere difficile il tentativo di spacciare per «errore di comunicazione» quello che invece sembra un sistema collaudato”.