Perché smettere di fumare? È la domanda che si sono posti i fumatori di tutto il mondo almeno una volta nella vita. Eppure sono ancora più di un miliardo le persone che non riescono a fare a meno del sapore della sigaretta. Tra questi, vi era anche il Dr Max Pemberton, che in seguito alla morte di sua nonna e sua zia ha deciso di interrogarsi seriamente sulla motivazione della sua dipendenza.

Amo fumare abbastanza da non preoccuparmi se un giorno morissi per questa abitudine?. È quel che si è chiesto il Dr Max Pemberton mosso anche dalle prediche di sua madre e di altri amici che per lungo tempo lo hanno fatto sentire quasi un tossicodipendente.

Eppure fumare non produce gli stessi effetti. Certo è però che non si sta facendo del bene al corpo: molte sono le malattie legate al fumo, tra cui anche il cancro. Ed è così che il medico ha pensato di rifarsi alla Cognitive behavioural therapy (CBT), terapia di comportamento cognitivo, che già era stata fondamentale per guarire i propri pazienti dai loro disturbi di abusi di sostanze stupefacenti, per cambiare il proprio pensiero sul fumo e perdere così il vizio.

Poiché la cura aveva avuto anche nel suo caso esiti positivi, il dottore ha deciso di elaborare un libro con quattro esercizi da compiere per abbandonare la sigaretta.

Come ti fa sentire la sigaretta?

Il primo esercizio suggerito dallo studioso è quello di scrivere una lista degli effetti positivi legati alla sigaretta: più sicurezza, maggiore tranquillità oppure che altro? Lo scopo è interrogarsi sulla sensazione che provoca fumare, senza paura di trovare motivazioni sciocche. Se si fuma, ci sarà pure un perché.

Perché non smetti di fumare?

La seconda domanda che l’esperto invita a porsi è “Perché non smetto di fumare?”. Infatti sebbene una buona parte delle persone che fumano abbia pensato più di una volta di desistere da quel momento di piacere, molti di loro non ce l’hanno fatta o hanno ripreso dopo una breve pausa. Perché? La risposta da trovare è molto più difficile di quel che sembra, in quanto se davvero la conoscessi non avresti neppur bisogno di leggere questi consigli. Scava nella profondità del tuo inconscio e inizia a scrivere, i motivi arriveranno pian piano – è questo che il Dr. Pemberton invita a fare – Chiama questa lista come vuoi: “Ragioni per smettere o per continuare!” – aggiunge l’esperto.

Quali sono i benefici del fumo?

Il terzo esercizio prevede che il soggetto stili un elenco dei motivi per i quali smettere di fumare sarebbe un errore. Quali sono i reali benefici? Perché smettere di fumare? Quali sono le ragioni per decidere di non fumare più? Questa sarà la “Quit list” (Lista per smettere).

Fatto ciò il soggetto dovrebbe rendersi conto che tutti gli effetti considerati benefici nella prima lista, sono in realtà delle illusioni.
Infatti è risaputo, anche per lo stesso fumatore, che il tabacco è nocivo ma, questa consapevolezza da sola non è sufficiente per decidere di non fumare. Questo fenomeno per il quale si compie un’azione che non corrisponde a ciò il nostro cervello razionalmente ci suggerisce, si chiama, in psicologia, dissonanza cognitiva. Proprio per questo una volta imboccata questa strada, il nostro pensiero cerca di trovare una serie di giustificazioni per perseverare nell’errore, come pensare che il fumo riduca lo stress, aiuti a rilassarsi o concentrarsi oppure renda meno annoiati.

Sono tutte scuse. Fumare aumenta solo la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca. Con questo pensiero dunque è giunto il momento di compiere un ultimo esercizio.

Il caso legale

In ultima battuta il Dr. Pemberton consiglia di immaginare di trovarsi in un caso legale. All’inizio le sigarette rappresentano l’imputato da difendere, per cui il tuo compito è quello di trovare una serie di motivi per i quali è consigliabile continuare a fumare.

Dopo di ché, inverti le parti. Tu sei l’avvocato che persegue il fumo. Convinci il giudice che le dichiarazioni fornite a difesa della sigaretta sono prive di senso. Tutto ciò che emergerà da questo “immaginario processo” sarà oggettivo e darà il vero senso di ciò che fumare comporta. Inoltre se questo sarà davvero utile per liberarsi dall’assuefazione dell’atto del fumare, non c’è dubbio che anche l’autostima aumenterà. Infatti porsi un obbiettivo e riuscire a conseguirlo non può che dare fiducia in sé e nelle proprie capacità. Proprio come è successo al Dottor Max Pemberton che considera la decisione di lasciare il tabacco, la migliore che abbia mai fatto, tanto da scrivere un libro in cui presenta questi quattro esercizi, che sarà pubblicato il 1 gennaio da Vermilion.