Per tutti quelli come me che hanno vissuto la danza classica, questa è davvero una notizia triste: dobbiamo salutare Carla Fracci.
“Sono cresciuta tra i contadini, nelle campagne vicino Cremona, libera, tra molti affetti e necessità concrete. E proprio lì, ben piantate nella terra, ci sono le mie radici”.
Addio a Carla Fracci, ballerina ed artista
Carla Fracci è morta a Milano a 84 anni per un tumore che l’aveva colpita già da tempo e che aveva vissuto con coraggio e strettissimo riserbo.
Dobbiamo purtroppo salutarla.
La ricordiamo come è sempre stata: leggiadra, delicata ed eterea.
Un “monumento nazionale”, un mito del balletto, una delle più grandi artiste della danza internazionale: “Eterna fanciulla danzante”, la definì il poeta Eugenio Montale.
Ricordando Carla Fracci
Dove è nata Carla Fracci? A Milano e ricordava sempre le vie in cui era cresciuta: via Ugo Tommei, tra Porta Vittoria e Porta Romana.
Frequentava da adolescente la scuola di ballo della Scala e viveva in una casa di ringhiera con bagno esterna, quella che poteva permettersi papà Luigi, tranviere.
Carla raccontava: «Avevamo due stanze in quattro per riuscire ad avere una camera in più chiesi aiuto a un pompiere della Scala che conosceva il sindaco, Aldo Aniasi, mi pare. Così ci trasferimmo in via Forze Armate 83» e diceva sempre «Io posso andare dappertutto, ma Milano è sempre la mia città, la più bella».
Carla non ha sempre voluto danzare: da bambina sognava di vivere in campagna e di aprire un negozio da parrucchiera. Amici di famiglia spinsero i genitori ad iscriverla a danza per via dei suoi modi e del suo fisico aggraziato.
La sua è stata una lunga carriera, ricca di successi. Negli ultimi anni ha combattuto in modo silenzioso la malattia ed infine ci lascia.
Ciao Carla, riposa in pace.