E’ morto Paolo Bucinelli alias Solange: un uomo sensibile che amava le luci della ribalta, il pubblico ma anche molto intelligente.

Se ne è andato da solo, per cause naturali, nel suo piccolo appartamento di Mortaiolo, campagne di Collesalvetti, comune dell’hinterland di Livorno.

Il cordoglio del mondo dello spettacolo

Dario Ballantini, il celebre imitatore, è stato fra le ultime persone a sentirlo: «Ci avevo parlato due giorni fa. Mi aveva detto che lo avevano invitato a Uno Mattina, la trasmissione della Rai, e mi chiedeva se gli ero piaciuto. Era una persona buona, di rara intelligenza, Paolo, e aveva una sensibilità assoluta, che gli consentiva di guardare nell’animo della gente. Ci scherzava. “Non indovino il futuro”, mi diceva ma a volte le sue rivelazioni erano impressionanti».

Solange non aveva problemi sul lavoro ma si era isolato Massimiliano Simoni, responsabile nazionale Teatro e Spettacolo di Fratelli d’Italia, racconta perché: «Da qualche anno, dopo la morte della mamma si era isolato, ma non credo avesse problemi economici. Andava in tv, aveva rubriche su alcuni giornali e continuava ad amare il suo lavoro».

Cordoglio anche da vari personaggi dello spettacolo e della politica.

Chi era Solange?

Paolo Bucinelli era nato il 25 aprile del 1952, aveva studiato Pedagogia all’Università di Firenze, aveva pubblicato diversi libri, scriveva e recitava poesie. Era molto sensibile e molto intelligente, dichiaratamente gay ma non amava declinarsi al femminile: una volta, prima di uno spettacolo, qualcuno lo chiamò cara Solange e lui rispose secco: «Cara lo dici a tua sorella». Partecipò ad un dibattito con Margherita Hack che ne rimase sorpresa e affatto irritata, per lei quel ragazzo forse leggeva la mano perché forse aveva avuto un dono chissà da quale parte misteriosa dell’universo.

Ciao Solange.