Non è più un’elegante rivalità da salotto: Gerry Scotti e Stefano De Martino stanno vivendo una vera e propria partita a colpi di frecciatine, battute velenose e provocazioni davanti alle telecamere. Un duello che non si limita agli ascolti, ma scava nelle identità, nella modalità di fare televisione e nel concetto di merito e fortuna.
Il duello in tv: Gerry Scotti contro Stefano De Martino
La scintilla è partita da Berlusconi, che, ospite a sorpresa nello studio della “Ruota”, aveva attaccato “Affari tuoi”, denunciando una vittoria senza merito, solo legata alla fortuna.
De Martino, al timone del game show Rai, non ha perso tempo: “Qui è solo fortuna. Laureati? Via. Avete fatto un master? A casa. Parlate l’italiano fluentemente? No.”.
Ma Gerry Scotti non è rimasto in silenzio. Al ritorno in studio ha ribattuto con ironia e decisione: “Noi non regaliamo soldi per niente… qui li regaliamo per qualcosa, e quel qualcosa è la bravura”. In altre parole: nel suo show, il merito conta. Punto. Per lui, Affari Tuoi “assomiglia a una riffa, si avvicina alla ludopatia”. È un’accusa forte, che punta a restituire una dimensione morale al confronto di chi organizza giochi meglio regolamentati.
Ascolti, tensioni e numeri: chi sta vincendo davvero?
Non è solo una guerra di parole: i numeri sono alle prese con questo scontro. Il 1º ottobre 2025, secondo gli ultimi dati, De Martino avrebbe accorciato le distanze da Scotti. Il gioco sta diventando sempre più serrato.
E non è tutto: un’altra puntata di Affari Tuoi ha visto una gaffe clamorosa del Dottore, ha acceso commenti social e restituito la sigla della “Ruota” in un momento quasi catartico. Il pubblico sta frugando tra i silenzi, gli sguardi, le risposte non dette, e ogni dettaglio può trasformarsi in trend sui social.
Gerry Scotti al centro del fuoco: come risponde l’icona del game show
Per chi da decenni associa il nome “Gerry Scotti” a un format sicuro e popolare, questa nuova veste da combattente della televisione è intrigante. Lui non vuole solo vincere (in termini di ascolti), vuole affermare un concetto: che nel suo show il merito esiste, la competenza conta e la fortuna non è tutto.
Ma la sua reazione non è solo difensiva: è offensiva. Lui parte con la premessa che in certi giochi le regole siano chiare, i meccanismi trasparenti, e non ci sia spazio per “regali”. In questo senso, personalizza la battaglia: non si tratta più solo di schierarsi per Mediaset o per Rai, ma per una visione di televisione che si fonda su regole e merito.
In più, ogni parola che pronuncia ha peso: in un momento social-mediatico in cui tutto si amplifica, ogni battuta può diventare trend, meme o hashtag. E Gerry Scotti adesso si trova a dover maneggiare l’immagine del “veterano contro il giovane rampante”, del “maestro contro l’innovatore”.
Chi vincerà? Il pubblico, sicuramente. E forse non importa se la freccia più acuminata la tirerà Scotti o De Martino. Perché in fondo, la partita che interessa a tutti è una: chi riuscirà a restare saldo nella memoria collettiva come il volto che non ha solo intrattenuto, ma lanciato un’idea.



