Si sa, la medaglia ha sempre due facce, anche in questo caso: da un lato la tristezza di Giorgia Palmas per la Sardegna che brucia, dall’altro c’è Concita De Gregorio che pensa ai turisti.

E’ scoppiata la polemica, anziché dare solidarietà ed aiuti la De Gregorio si informa se ci siano o meno pericoli per i turisti.

Giorgia Palmas cede alla tristezza: il danno che è stato fatto in Sardegna è enorme e ci vorranno 15 anni per riprendersi.

Giorgia Palmas triste per la Sardegna

Le abbiamo viste tutte le immagini: la provincia di Oristano brucia, trentamila ettari, uno degli incendi più devastanti della Sardegna.

In un post su Instagram Giorgia Palmas scrive: «La verità è che è davvero difficile commentare quello che sta succedendo nella mia amata Terra. Fa male, fa sempre troppo male leggere di ettari ed ettari di macchia mediterranea, anche antica di secoli, persa per sempre. Ci trema l’anima pensando a chi ha e sta perdendo tutto, piange il cuore a sapere di tanti animali morti tra le fiamme…Io ho il cuore spezzato».

Aggiunge anche: «Tutti vorremmo abbracciare quei cani pastore che hanno provato a difendere le loro greggi a discapito della loro Vita. Sarebbe bello essere tutti come loro: fedeli alla nostra Madre Terra, onesti sino alla fine e coraggiosi…»

E voi direte, ci sta, è la sua terra, è normale che sia dispiaciuta.

Ma la medaglia ha due facce come dicevamo.

Giorgia Palmas vs Concita De Gregorio preoccupata per i turisti

Giorgia Palmas dice «Se qualcuno sa di chi è la colpa parli e chiedo al nostro Governo oltre all’aiuto concreto per queste zone così terribilmente martoriate dall’ignoranza di pochi soprattutto PENE SEVERISSIME a chi causa inferni come questo», una richiesta più che giusta.

Dal fondo si leva una voce: “C’è un pericolo concreto per i turisti che sono o si apprestano ad andare in villeggiatura in Sardegna?”, questa è Concita De Gregorio conduttrice di “In Onda”, su La7.

Cioè, in un momento come questo il suo primo pensiero sono i turisti.

Alessandra Zedda, vice presidente della Regione sarda, ha replicato: “Questo è un esempio di come si possa offendere un intero popolo. Non solo non rischiano i turisti, ma grazie all’efficienza dell’organizzazione della Regione non hanno rischiato la propria incolumità, come lo stesso Curcio ha pubblicamente riconosciuto, nemmeno i sardi, dei quali però la giornalista non si mostra affatto preoccupata”.

Il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana ha così commentato: “Magari qualcuno la informi che c’è qualche forma di civiltà stabile anche qui, oltre alle villeggiature, alle terga in ammollo, agli yacht e alle discoteche”.

Non ci sono davvero parole: il primo pensiero dei non-sardi è il turismo, mica chi nell’Isola ci vive.