“Essere ottimisti allunga la vita”: ad affermarlo non sono più solo persone solari, intraprendenti e determinate, che riescono a vedere il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più difficoltose, ma anche uno studio dell’University College of London, che attesta scientificamente il valore di questa dichiarazione. Il think positive (pensare positivo) non sarebbe quindi solo un modo per superare le difficoltà al meglio, ma anche per vivere a lungo. Vediamo più da vicino che cosa hanno scoperto gli studiosi della famosa università londinese.
Non è la prima volta che gli scienziati parlano di correlazione tra ottimismo e longevità: anche l’American Psycomatic Society in passato aveva dichiarato che il pessimismo incrementa la possibilità di morire per attacchi di cuore o tonsillite.
Guardando proprio a questi due problemi sono dunque intervenuti gli studiosi della più antica Università di Londra, che sulla base dei dati da loro raccolti hanno affermato che oggi sono 2,3 milioni in Inghilterra le persone che soffrono di problemi di cuore alle coronarie mentre 375000, quelle morte negli Stati Uniti d’America per lo stesso problema.
Le cause principali, come ben si sa, sono principalmente uno stile di vita non sano, che comprende i cibi consumati, il fumo e l’eccessiva attività fisica.
Così Andrew Steptoe, professore della British Heart Foundation, insieme al suo team ha avviato uno studio per verificare se gli ottimisti avessero realmente più probabilità di superare il rischio di incorrere in questi disturbi, un po’ come chi affronta con forza e determinazione la chemioterapia, ha maggiori possibilità di sconfiggere il tumore.
Le ricerche su 369 ex pazienti hanno portato Andrew Steptoe a scoprire che un anno dopo l’intervento per un problema al cuore, metà delle persone più pessimiste non aveva smesso di fumare, mentre l’85% tra gli ottimisti aveva dimenticato completamente la sua dipendenza dalla sigaretta.
I risultati sembrano andare nella stessa direzione se si guarda al regime alimentare: solo il 20% dei pazienti pessimisti si nutriva con il giusto apporto di frutta e verdura, mentre gli ottimisti che rispettavano i consigli per la dieta erano il doppio, ben il 40%.
Pare dunque che l’ottimismo renda più facile al soggetto depurare il proprio organismo da tutto ciò che è nocivo, mentre chi è pessimista, probabilmente ricerca proprio in cibi ricchi di grassi e nella nicotina, quello sfogo che non può sempre esplicitare con le parole.
Come conclusione il Dr Mike Knapton, direttore medico associato nella medesima British heart foundation, ha proclamato che il prossimo passo per questa ricerca sarà dimostrare che la psicoterapia come terapia cognitiva comportamentale per aumentare l’ottimismo può migliorare i risultati nelle persone pessimiste.
Un ulteriore input dunque per la scienza, che si propone ogni giorno nuove sfide per incrementare le possibilità di vivere a lungo per tutti. Ma se già tra voi che leggete si nasconde un animo pessimista, il consiglio è quello di sorridere e lasciare alle spalle i cattivi pensieri, perché come diceva il grande maestro Roberto Begnigni, la vita è bella.