Come si vince la guerra contro il patriarcato? Educando i ragazzini e soprattutto le donne.
La scena che è andata in onda a La prova del cuoco ha messo i brividi a tutti, e tutti siamo rimasti basiti dalla reazione di Elisa Isoardi.
Il patriarcato va in onda a “La prova del cuoco”
Il patriarcato è un po’ ovunque, specialmente in televisione.
25 Novembre: giornata contro la violenza sulle donne.
Concorrente di Vasto, di 32 anni, se ne esce così “Sono sposata da un anno, saluto mio marito e soprattutto lo ringrazio perché mi ha permesso di venire. È un po’ gelosino“.
Fuori campo una voce commenta: “Che siamo nel Medioevo?”.
Avete letto bene: la concorrente ha ringraziato il marito per averle il permesso di partecipare al programma, perché essendo lui geloso avrebbe anche potuto dirle di no (marito e padre padrone dunque).
È scoppiata la bufera: sui social si è condannata la scena, alcuni non hanno capito un bel nulla e hanno commentato che marito e moglie si erano semplicemente organizzati (no, non si sono organizzati lui le ha dato il “permesso”), mentre secondo altri poteva essere un siparietto appositamente ideato dalla Rai vista la giornata (o per rafforzare l’idea che il patriarcato sia una cosa buona e giusta).
Ma quello che è stato maggiormente criticato è stata la reazione della Isoardi.
Elisa Isoardi non reagisce affatto: è bufera
Quindi a questo punto Elisa Isoardi avrebbe potuto cogliere la palla al balzo e dare una lezione in diretta, su come non si devono comportare gli uomini e su cosa non devono accettare le donne.
E invece? Nulla. La Isoardi inizialmente rimane basita (quindi non era un siparietto) poi replica “Se è geloso lui è un problema suo”. Dopodiché addirittura se ne esce con “Grazie Emidio che hai fatto solo il tuo dovere”.
Cioè il dovere di un marito è comandare ed elargire permessi alla moglie?
Capite bene che siamo davvero nel Medioevo e che non è così che si vince la guerra.
Il mio consiglio è sempre quello si spegnere la tv ed accendere il cervello, leggendo possibilmente ed ampliando la propria istruzione.
Infine ricordiamo il numero 1522 contro la violenza e lo stalking: non restate in silenzio denunciate!