La Siu – Società Italiana di Urologia – riunita in Congresso nazionale a Riccione ha effettuato un nuovo studio, con a capo il segretario generale, Vincenzo Mirone. La ricerca dal nome “Pause” è stata condotta su più di dieci mila pazienti di vari centri in tutto il mondo: lo scopo è stato quello di vedere quali effetti provocasse la dapoxetina, farmaco italiano contro l’eiaculazione precoce – problema di circa 4 milioni di uomini in Italia.
I risultati, pubblicati sulla rivista internazionale “European Urology”, svelano che la durata media, naturale e fisiologica di un rapporto sessuale è di circa 7 minuti, precisamente 6,7. Una durata che esclude i preliminari e va dal momento della penetrazione fino ad arrivare al piacere.
“Cercare di prolungare questa durata, ricorrendo troppo spesso ad artifici per resistere come ad esempio il coito interrotto e poi ripreso, può provocare un’iper-disensione della prostata e scatenare infiammazioni” afferma Mirone, sottolineando proprio come cercare di prolungare il rapporto per provare più piacere può portare solo a gravi rischi per la salute maschile.
E nemmeno sostanze come alcol e droghe possono migliorare la performance: se da una parte aumentano l’eccitazione, dall’altra la prestazione diventa meno resistente e di minore qualità. E, ovviamente, in questo caso i danni non riguardano solo la sfera sessuale.
Ricordate che, come tutte le cose, anche l’amore ha i suoi tempi ed è inutile tentare di sforzare il tutto: oltre a peggiorare il rapporto, i problemi di salute aumentano notevolmente.