Triste, tristissimo. Il rapporto fornito dal MedicalDaily rivaluta quell’ideale di relazione, di unione legale e spirituale, che è il matrimonio. “In salute e malattia” si recita davanti a Dio, ma, secondo questo studio, non vale se ad ammalarsi sono le donne.
Il numero di divorzi in caso di malattia è copioso e la maggior parte è rappresentata dalle situazioni in cui è il gentil sesso ad esserne colpito. Istinto da crocerossina? Esatto. È proprio questa la condanna delle donne secondo psicologi e medici.
La ricerca effettuata nel corso di un ventennio su duemila settecento coppie ha rivelato come un terzo di queste arrivi al divorzio e come la maggior parte veda la metà femminile della coppia in una precaria situazione di salute.
“Le donne sono doppiamente vulnerabili di fronte alla malattia“, spiega la dottoressa Amelia Karraker, una degli autori dello studio. “Norme di genere e aspettative della società, rendono ad un uomo più complicata l’assistenza“, spiega la dottoressa, che sottolinea l’innata capacità delle donne di prendersi cura del proprio partner.
A confermarlo è Rachel Sussman, esperta di relazioni newyorkese:”Le donne sono naturalmente apprensive. Sono biologicamente programmate per prendersi cura degli altri. Per gli uomini è molto più difficile e innaturale, non è la loro missione biologica“.
Sulla stessa scia il pensiero di Lawrence Balter, psicanalista americano che dichiara:”L’uomo non tollera la propria vulnerabilità e, conseguentemente, quella di chi lo circonda in quanto la malattia lo riconduce ad un senso di instabilità ed incertezza, che spesso lo porta a fuggire“.
In molti casi però, afferma la Karraker, sono le stesse donne a congedare i mariti inadatti a tale compito, facendosi assistere da amici e famigliari.
In un epoca in cui tutto è più fragile, sembra esserlo diventato anche l’amore.