Vladimir Putin ha pensato bene di uscirsene in difesa della scrittrice J. K. Rowling, pensando di attirarsi non so quali simpatie. Solo che non aveva fatto i conti con l’oste.
La diatriba è la cancellazione della cultura russa, che secondo lui l’occidente starebbe mettendo in atto. E’ vero che c’è stato un boicottaggio, ma è anche vero che molti occidentali si sono resi conto che i russi non devono fare le spese degli atti violenti e sconsiderati del loro dittatore.
Putin allora decide di simpatizzare con una occidentale presa da mira dai media, americana e che rifiuta la comunità LGBTQ, come lui, ma gli è andata male.
Putin si paragona a J. K. Rowling e la difende
Tutti saprete che la scrittrice J. K. Rowling è finita nell’occhio del ciclone per via della sua avversione verso la comunità LGBTQ.
Putin cosa fa? Compara questa situazione alla sua.
Dopo aver iniziato la guerra contro l’Ucraina (si dice guerra, non operazione), ha avuto il coraggio di paragonare le critiche occidentali contro di lui a quelle che sono state mosse alla scrittrice.
Leggiamo il delirio:
“Cancellata, dopo aver scritto libri per bambini che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo, solo perché sgradita ai fan del gender freedom. Adesso vogliono provare a cancellare un’intera cultura millenaria e vietano scrittori e libri. Stanno cercando di cancellare il nostro Paese”.
Siccome non bastava ha deciso di paragonare la situazione a quella del nazismo:
“L’ultima volta sono stati i nazisti in Germania, circa 90 anni fa, a condurre una tale campagna di distruzione della cultura indesiderabile. Ci ricordiamo bene delle immagini dei libri bruciati nelle piazze” ha dichiarato Putin.
Anche noi facciamo lo stesso paragone, ma con Putin al posto di Hitler.
J. K. Rowling non ci sta e umilia Putin
Ma J. K. Rowling non ha pensato manco per un secondo di simpatizzare con il dittatore russo, pertanto ha dichiarato che non avrebbe mai difeso “chi massacra i civili e imprigiona o avvelena i propri oppositori“. Ha anche citato Aleksei Navalny, il nemico principale di Putin, con l’hashtag di condanna dell’invasione di Mosca senza se e senza ma: “#IstandWithUkraine”.
Dittatore russo pubblicamente umiliato sulla stampa e sul web.
Beccati questa Putin.