Non tutti sanno che c’è un particolare che riguarda Kate e Meghan ed il loro rapporto con la regina. Pare che Elisabetta II avesse fatto tesoro di come erano andate le cose con Diana e avesse deciso di non ripetere la situazione.

Eppure le mogli dei suoi nipoti l’avevano ugualmente rifiutata.

Quella volta che Kate Middleton disse no alla regina

Quando Kate e Meghan nemmeno sapevano dell’esistenza l’una dell’altra, Kate rifilò un due di picche alla regina Elisabetta II.

Nello specifico la compianta Elisabetta II aveva invitato l’allora fidanzata del nipote William al pranzo di Natale.

Ma Kate conosceva le regole di corte: al pranzo potevano partecipare, dietro invito, solo i membri “ufficiali” della famiglia. Dunque questo sarebbe davvero stato uno strappo alla regola.

Nel 2006 quando la bella Kate aveva circa 24 anni e la regina decise che non le importava che William non fosse fidanzato ufficialmente così invitò Kate.

E lei rispose semplicemente di no. Kate aveva deciso che avrebbe partecipato al pranzo a Sandringham solo quando lei e William sarebbero stati ufficialmente fidanzati, così come imponeva la regola.

Un gesto maleducato? No, fu una dimostrazione di carattere e determinazione. Kate voleva essere la moglie di William non l’eterna fidanzata.

Quella volta che Meghan Markle disse no alla regina

Poi successe che Harry si trovò una fidanzata, molto diversa da Kate e la portò a palazzo.

Meghan Markle, attrice e americana suscitava le preoccupazioni di Elisabetta II: sarebbe riuscita ad integrarsi? Come sarebbe stata la sua vita una volta rinunciato al passato?

Così prese una decisione e convocò Meghan. Pare che le abbia detto: “Puoi continuare a recitare se vuoi, andare avanti con la tua carriera”. Un altro grosso strappo alla regola: i reali non possono “lavorare” se non per la famiglia, tanto meno esporsi così tanto in pubblico.

E fu Meghan a risponderle di no, che quello era un capitolo chiuso e che aveva bisogno di cambiare.

Quindi il gossip che vedeva Meghan infelice per essere stata “costretta” a rinunciare alla sua carriera non era affatto vero.