Uno snack amato da tutti, grandi e piccini, sia per il suo sapore che per la sua forma, le patatine in busta sono da sempre un’alternativa ai noiosi spuntini insapore.

In commercio ne troviamo di tutti i tipi e per tutti i gusti, classiche, alla paprika, rustiche o campagnole, al pomodoro o anche con ingredienti più ‘raffinati’ con pepe rosa e lime, o fior di senape, ultime arrivate in casa di una delle più grandi produttrice di chips.

LE ORIGINI

Ma vi siete mai chieste come nascono le patatine in busta?

Le patatine furono inventate per la prima volta nel 1853 da uno chef Americano Indiano – il signor George Crum– in un rinomato hotel a Saratoga Spring nello Stato di New York. Questo nuovo piatto fu ideato per il signor Cornelius Vanderbilt, il magnate della ferrovia – un cliente molto puntiglioso che si lamentava del fatto che le sue patate non fossero sottili abbastanza, e continuamente le rimandava in dietro in cucina. Dopo aver accettato il raclamo ormai troppe volte, lo chef fu determinato ad insegnargli una bella lezione. Affettò le patate in sfoglie sottilissime e le cucinò delicatamente in olio fino a che diventarono leggere e croccanti. Lo scherzo di Crum ebbe invece tutt’altro effetto, come risultato infatti,le patatine (o “crisps” come gli inglesi ancora le chiamano), ebbero un grande successo.

Oggi quello delle patatine fritte è un vero e proprio impero. Miriadi di sacchetti di plastica gonfiati con azoto (per evitare che le chips si rompano nel trasporto) fanno girare ben 6 miliardi l’anno solo negli Stati Uniti, e danno lavoro a oltre 65mila persone.

Ma siamo sicuri che le tanto amate chips siano un alimento sano e genuino?
Lo abbiamo chiesto alla nutrizionista Fernanda Scala la quale ci ha chiarito ogni dubbio sui valori nutrizionali di questo spuntino alla portata di tutti e sopratutto se sia adatto a chi cerca di mantenere la linea con una corretta alimentazione.

536Kcal per 100gr di prodotto di cui il 59% costituito da grassi, principalmente monoinsaturi e saturi, il 36% da carboidrati, e circa il 5% da proteine: più che snack una vera bomba calorica.
Dietro il loro aspetto attraente ed ingannevolmente leggero, le patatine in busta nascondono troppi grassi dovuti anche agli oli vegetali, e di dubbia provenienza, in cui vengono fritte a livello industriale.
Presentano un elevato quantitativo di sale che non è certo un alleato del benessere in quanto comporta stati di edema e ritenzione idrica. Inoltre, un suo eccessivo consumo protratto nel tempo ed in maniera regolare, può comportare problemi cardiovascolari nonché favorire l’aumento del peso corporeo.
Anche laddove il prodotto venga indicato come ‘light’, o che utilizzi solo le materie prime migliori, il consumatore dovrebbe rendersi conto che le patate fritte industriali, qualsiasi sia la versione proposta, non potranno mai coniugarsi ad un concetto di salute, ma al massimo rappresentare un alimento da consumare in maniera occasionale
ha dichiarato la dott.ssa Scala

Voglia di patatine in busta? Perché invece non provare a prepararle in casa magari preferendo una versione più leggera come al forno? Un ottimo compromesso che ci permetterà di risparmiare un bel po’ di calorie (una porzione al forno contiene circa 150kcal per 100gr di prodotto contro le 536Kcal della versione in busta)”

Ed è proprio quello che noi di Blog di Lifestyle vi invitiamo a provare suggerendovi una ricetta facile e veloce da fare in casa con ingredienti genuini, sani e di cui conosciamo la provenienza.

INGREDIENTI

Patate medie 4
Sale q.b.
Olio di semi di arachide (per friggere)

PROCEDIMENTO

Lavate bene le patate, asciugatele e con una mandolina (strumento per tagliare le patate finemente) affettatele molto sottili, poco meno di 1mm.

Tamponate bene con un canovaccio le fette di patate. Fate riscaldare l’olio di semi di arachide in una padella, giunto alla temperatura di circa 160 gradi potrete iniziare a friggere qualche chips alla volta.
Attenzione a non metterne troppe perché rischierete di far abbassare la temperatura dell’olio, il che renderebbe le vostre patate morbide e pesanti anziché croccanti e leggere.
Quando saranno ben dorate tiratele fuori con una schiumarola e poggiatele su della carta assorbente. Fate attenzione anche qui a non sovrapporle ma a lasciarle distanziate in modo che l’olio di alcune patate non finisca sulle altre e le faccia anche in questo caso ammorbidirle.

Una volta ripetutto il procedimento per tutte le patate, salare a piacere, lasciate raffreddare e servite.
Fare le chips come quelle industriali (anche più buone direi) è davvero molto facile ma bisogna avere l’accortezza di tagliarle molto molto sottili altrimenti si rischia di avere un risultato molto diverso.

Un’alternativa più light, come suggerita anche dalla dott.ssa Scala è quella al forno. Stesso procedimento suddetto ma la cottura avverrà in forno a 200° ventilato per 10 minuti. Successivamente accendete il grill e lasciarle ancora per qualche minuto rigirandole da entrambi i lati fino a che non saranno belle colorite.

Potrete sbizzarrirvi come vorrete con le spezie e i condimenti e rendere i vostri momenti di snack saporiti ma sempre sani.