Le confessioni di Britney Spears sono tutt’altro che leggere: “Bevevo a 12 anni con mia madre” e “Rimasi incinta ma ho abortito, lui non voleva diventare padre”.

Lui chi? Queste sono le anticipazioni del memoir della popstar “The Woman in Me” che uscirà il 24 ottobre.

Si stanno già vedendo parecchi scandali. Britney si riprende la scena e ne ha per tutti a quanto pare.

Le confessioni di Britney Spears: “Ho abortito Justin Timberlake non voleva diventare padre”

In una delle confessioni di Britney Spears, sgancia il carico da novanta.

Erano gli anni 2000, Britney e Justin si frequentavano. Entrambi di 19 anni, si erano conosciuti al “Mickey Mouse Club”. Poi lui è stato il tour con gli Nsync nel 1998 e la rivide perché fu lei ad aprire l’evento. Iniziarono a frequentarsi ma non sotto i riflettori. L’annuncio fu dato durante la serata degli MTV Video Music Awards, i due avevano una relazione, era ufficiale.

Lei sognava una famiglia con lui, ma lui no.

“Se fosse stato solo per me non l’avrei fatto. La gravidanza fu una sorpresa, ma per me non una tragedia. Amavo moltissimo Justin ed ero convinta che avremmo avuto una famiglia assieme racconta Britney Justin però non era affatto felice della gravidanza. Diceva che non era pronto a che ci fosse un bambino nella nostra vita e che eravamo troppo giovani. Era così sicuro che non voleva essere padre”.

Justin le chiese di abortire e la loro storia terminò nel 2002.

“Fino ad oggi, è una delle cose più dolorose che abbia mai vissuto in vita mia” ha commentato Britney.

Britney Spears: “Bevevo con mia madre. Avevo 12 anni”

La seconda bomba lanciata da Britney riguarda la madre. La cantante afferma di avere iniziato a bere all’età di 12 anni, diversi cocktail in compagnia di sua madre.

“Per divertimento, a partire da quando ero in terza media, mia madre e io facevamo il viaggio di due ore da Kentwood a Biloxi, nel Mississippi, e mentre eravamo lì, bevevamo daiquiri ma non sembra essere un brutto ricordo per la cantante “Mi è piaciuto il fatto di poter bere con mia madre ogni tanto. Il modo in cui bevevamo non assomigliava per niente a come lo faceva mio padre. Quando beveva, diventava più depresso e si chiudeva. Siamo diventati più felici, più vivi e avventurosi”.

Ma la cosa non è durata: “Sono diventata un robot. Ma non solo un robot: una sorta di robot bambino. Ero diventata l’ombra di me stessa. Ora ripenso a mio padre e ai suoi soci che hanno avuto il controllo sul mio corpo e sui miei soldi per così tanto tempo e mi fa sentire male. Non meritavo quello che mi ha fatto la mia famiglia”.

Quali altre sorprese ci attendono?