Al peggio non c’è davvero mai limite. Dopo la chirurgia estetica per rifarsi seno, labbra, zigomi e chi più ne ha più ne metta, nel mondo del silicone e dei ritocchini facili è arrivata una novità: la chirurgia plastica per piedi.
Direttamente dall’America e in particolare dal podiatra e chirurgo Ali Sadrieh, giunge quella che è stata definita “l’ultima frontiera della chirurgia estetica“.
Ma perchè mai alcune donne dovrebbero sentire la necessità di rifarsi i piedi? Semplice, perchè per indossare scarpe come le Manolo o le Louboutin – diventate ormai uno status symbol – bisogna avere dei piedi veramente perfetti.
E così il dottor Sadrieh ha pensato bene di dare il via a quella che è ormai diventata una vera e propria moda per donne che desiderano essere sicure di sè senza dover soffrire sui tacchi. Per rendere meno “drammatici” i nomi dei suoi interventi, il dottore ha avuto la brillante idea di sostituirli con termini favolistici: ecco così che una spaventosa bunionectomia – cioè l’eliminazione le borse dell’alluce per far calzare a pennello una scarpa – è diventata una scintillante “procedura Cenerentola”.
Ma le trovate di questo geniale dottore non sono di certo finite qui: Sandrieh ha infatti ripreso un intervento che era stato praticato solo una volta su una modella diciassettenne, il “10 perfetto”, che consiste nella riduzione estetica della lunghezza del dito, in modo da creare falangi tutte della stessa misura.
E perchè non parlare del “cuscinetto pedale”? Una vera e propria promessa fin dal nome: si tratta infatti dell’inserimento di un cuscinetto di grasso per alleviare il dolore di portare tacchi alti.
Questa nuova moda – scoperta e denunciata dal New York Times – ha una lunga tradizione alle spalle, quella della pratica del Loto d’Oro: milioni di bambine cinesi sono state costrette a vivere con i piedi legati in modo che si deformassero artificialmente, il tutto solo per rispondere ad un arcano concetto di estetica e di rango sociale.
Una crudeltà gratuita e futile, come forse lo è anche questa nuova frontiera della chirurgia plastica. Perchè le donne dovrebbero imparare ad apprezzarsi per come sono, non per come gli altri vorrebbero che fossero.