Quanto ne sanno i giovani delle malattie sessualmente trasmissibili? Nel Mondo ogni anno si registrano 340 milioni di nuovi casi di malattie trasmesse sessualmente. Tra le malattie sessualmente trasmissibili più diffuse vi sono la gonorrea, la clamidia. Inoltre, la gonorrea nella sua forma virale è dovuta all’Herpes virus di tipo II (herpes genitale) oppure dovuta al batterio Treponema pallidum della sifilide. Tra le altre malattie virali vi è anche l’Hepatitis b virus (Hbv) e quella da Human immunodeficientis virus, conosciuto appunto come Hiv. Questi nomi sono conosciuti tra i giovani che però devono cercare di apprenderli al meglio per garantire la prevenzione e il controllo rispetto a queste infezioni.
La sfida delle aziende sanitarie e della cultura
Le aziende sanitarie e la scuola cercano di tenere sotto controllo la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili con lo strumento dell’informazione. Sono i più giovani, secondo studi di settore, quelli che sono più colpiti da questo tipo di patologie. Per controllare il proprio stato di salute e cercare di preservare la fertilità, la scuola insieme alle aziende sanitarie locali, le ASL ma anche ai consultori, si preoccupano di fare informazione e promuovere le diagnosi precoci. Le conseguenze delle malattie sessualmente trasmissibili tra i più giovani si sono già manifestate in Italia in maniera esponenziale nel corso degli ultimi anni. Infatti, è stato anche gravemente compromesso il tasso di natalità.
Combattere le malattie sessualmente trasmissibili e salvaguardare il futuro
Riuscire a far raggiungere una maggiore sicurezza e consapevolezza sulle malattie trasmesse sessualmente , è importante. I giovani di oggi, con la scuola e numerose campagne delle agenzie di comunicazione, stanno mettendo in piedi dei progetti sponsorizzati dal Ministero della salute per evitare conseguenze gravi sul loro futuro. L’Italia infatti, ha già il tasso di natalità più basso di tutti gli altri paesi Europei. Accendere i riflettori su queste tematiche è una delle priorità dell’agenda setting del Ministero della salute.