Ebbene sì: dire “Berlusconi delinquente e malavitoso” non è più un reato. So bene che riscuote ancora molto successo, nonostante tutto, ma questo non fa di lui una persona per bene.
Sappiamo tutti che è coinvolto nella morte di Falcone e Borsellino, che è sempre stato in mezzo alla mafia e ci sono pure sospetti che abbia fatto avvelenare una ragazza che avrebbe visto o sentito qualcosa che non la riguardava.
Sentenza afferma: definire Berlusconi delinquente non è reato
Il giudice civile di Roma, Damiana Colla, ha spiegato nelle motivazioni, la sentenza con cui ha rigettato la citazione civile di Berlusconi contro Massimo Fini e Marco Travaglio.
Da oggi si può dire che l’ex cavaliere è “delinquente” senza commettere reato di diffamazione.
Si possono usare anche termini come “terrorista, malavitoso, pregiudicato”.
Frasi come “sospettato di aver cominciato la sua carriera di imprenditore grazie ai soldi della mafia” non saranno considerate diffamazioni.
Il giudice spiega perché dare del delinquente a Berlusconi non è reato
Nel giornale di Travaglio, il giudice spiega che si può dare del delinquente a Berlusconi. Questo però purché sia chiaro il contesto della critica generale e politica in cui si inserisce il sostantivo, in un quadro dove si sottolinea che il fatto è vero.
Berlusconi non potrà lamentarsi di essere chiamato “delinquente naturale”, perché lo si afferma nella sentenza del Tribunale di Milano sulle “enormi evasioni off shore”. Il resto è riferibile alle vicende di Ruby e Nicole Minetti. C’è poi la questione di Marcello Dell’Utri e del patto tra l’ex senatore e la mafia per proteggere l’ex cavaliere e i suoi interessi economici, in cambio ovviamente di denaro.
Sarà la fine questa di un’era politica fatta di mafiosi o al potere? C’è ancora molto da combattere, vedrete.