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In quest’estate fredda e piovosa il sole sembra davvero un lontano miraggio. E appena si fa largo qualche raggio fra le nuvole parte la corsa a sdraio e materassini per cercare di abbronzarsi quel tanto che basta per non tornare in città con lo stesso pallore invernale.

Ci sono individui però che l’abbronzatura non la pretendono perfetta, di più. Questa “pretesa” ha un nome scientifico ed è una vera e propria malattia. Si tratta della tanoressia, ossia la dipendenza patologica dai raggi solari.

Sintomi

I soggetti affetti da questo disturbo presentano una tendenza ossessivo-compulsiva che li porta a non accontentarsi mai dell’abbronzatura che hanno raggiunto. Si vedono sempre troppo pallidi e cadaverici anche quando hanno una carnagione abbondantemente colorita.

La ricerca ossessiva del sole porta i soggetti affetti da questa malattia ad esporsi senza ritegno e senza controllo ai raggi solari. Nessuna protezione e nessun limite. Le conseguenze non sono certo positive: un’esposizione incontrollata ai raggi solari può causare la comparsa di malattie dermatologiche o addirittura del tumore alla pelle.

Come gli anoressici, anche i tanoressici, se posti davanti ad uno specchio, non sono in grado di riconoscere la loro condizione e si sentono costantemente giudicati dalla società. La loro ricerca continua e ossessiva del sole è data proprio dalla mancata accettazione del proprio fisico e da un senso di malessere e disagio. Questa forte insicurezza e la necessità di ricevere attenzioni e conferme dagli altri sono la base di questa patologia.

Cause

Ma le cause – anche se ancora non chiaramente definite – sono anche altre: gli scienziati hanno infatti individuato come principali responsabili dell’insorgere della tanoressia la carenza di serotonina e dopamina. Questi due mediatori chimici sono coloro i quali generano negli individui un senso di benessere e soddisfazione: due elementi che nei soggetti tanoressici mancano completamente. I ricercatori hanno inoltre riscontrato come in generale nei disturbi ossessivo-compulsivi vi sia nel cervello un’alterazione nel rilascio di questi neurotrasmettitori.

Cure

Per la tanoressia esistono due tipi di cure: i farmaci o la psicoterapia. L’utilizzo di farmaci antidepressivi e serotoninergici può essere un valido aiuto per sconfiggere questa patologia. Ma molto meno invadente e sicuramente altrettanto efficace è un trattamente psicoterapeutico: il soggetto tanoressico infatti, grazie all’aiuto dello psicoterapeuta, viene aiutato a superare il suo disturbo attraverso la presa di coscienza dei motivi – spesso inconsci – che potrebbero stare alla base del problema.